Lightbox Effect

mercoledì 23 settembre 2015

Equinozio d'Autunno 2015

Durante la prossima notte, alle 10:21 ora italiana, entreremo ufficialmente nell'autunno astronomico (dato che quello meteorologico si fa iniziare per convenzione il giorno 1 Settembre). Precisamente a quell'ora, avremo il cosiddetto Equinozio d'Autunno, che corrisponde ad una uguale durata del giorno e della notte per tutto il nostro pianeta. Il Sole oggi, dal nostro punto di vista, attraversa l'equatore verso sud.


Ma, come possiamo vedere dall'immagine appena sopra, siamo diretti dall'Afelio (punto più lontano dalla nostra stella, che si è avuto vicino al Solstizio d'Estate in Giugno) verso il Solstizio d'Inverno che avviene quando il nostro pianeta si trova nel punto più vicino al Sole di tutta la sua orbita! Questo può sembrare strano, visto il tempo ci porterà verso il periodo più freddo dell'anno. Quindi, come è possibile?


La risposta è semplice, e va a ricercarsi nell'inclinazione dell'asse terrestre, che come sappiamo è la responsabile del cambiamento delle stagioni sul nostro pianeta. Se questa fosse pari a zero, quindi in una ipotetica situazione avente l'asse di rotazione perfettamente perpendicolare al piano orbitale della Terra, non ci sarebbe alcuna variazione climatica stagionale: il concetto stesso di stagione verrebbe a mancare!
Se all'equatore, quindi, avremmo sempre la massima esposizione solare, ai poli il sole sarebbe costantemente sulla linea dell'orizzonte. Si avvertirebbero cambiamenti anche per quanto riguarda la durata del giorno e della notte, che sarebbe costante e sempre di dodici ore.

Ma dallo spazio invece, come appare la Terra ai due solstizi e agli equinozi? Grazie alle immagini del satellite Meteosat 9 possiamo apprezzarla praticamente e con sicuro impatto visivo:



Domani, saremo nell'immagine in basso a destra. A Dicembre, per il Solstizio d'Inverno, saremo in quella in alto a sinistra, e così via fino a tornare di nuovo all'ultima immagine.

Questa data, insieme alle altre tre annuali, è una delle più importanti in assoluto per l'umanità, sin da quando abbiamo iniziato le prime coltivazioni! E l'umanità non è certo rimasta 'a guardare': ha costruito monumenti, creato luoghi sacri, e venerato il Sole come entità divina. Si possono ritrovare indicazioni in tal senso in moltissime parti del mondo e in moltissime culture! Per chi volesse approfondire, ecco un interessante pezzo tratto da Wikipedia.

Concludiamo con un video sempre dal satellite geostazionario Meteosat 9, che mostra come le stagioni cambino, viste da 36000 Km di altitudine circa! Ovviamente non è il Sole a spostarsi, ma dal nostro punto di vista, il fenomeno appare tale, quando invece è la Terra a muoversi lungo l'orbita.


Buon Equinozio d'Autunno a tutti.
G. Petricca

martedì 22 settembre 2015

L'Eclisse Totale di Luna del 28 Settembre 2015 - Parte II

Potete trovare la I Parte qui: http://astronomiapraticapertutti.blogspot.it/2015/09/leclisse-totale-di-luna-del-28.html

Riporto per completezza anche i tempi generali dell’Eclisse Totale:

Eclisse di Penombra: 05h 10’ 41” (dal primo contatto – P1 – al sesto contatto – P4)
Eclisse di Ombra: 03h 19’ 52” (dal secondo contatto – U1 – al quinto contatto – U4)
Eclisse Totale: 01h 11’ 55” (dal terzo contatto – U2 – al quarto contatto – U3)


L’intera Eclisse durerà quindi gran parte della seconda metà della notte, dandoci ampio spazio per la sua osservazione. Anche la fase Totale sarà estesa, quasi 72 minuti, ed in caso di meteo non troppo favorevole, potrebbe garantire la sua visibilità anche con la presenza di nubi sparse.


Tornando alla descrizione delle varie fasi, si arriverà quindi al terzo contatto (U3) dopo il quale la Luna inizierà ad uscire dall’ombra terrestre, ed a riacquistare progressivamente luminosità.

Ci avviciniamo ormai alla fase finale di questa Eclisse Totale di Luna, e una volta che la stessa sarà emersa completamente dal cono d’ombra della Terra, rimarrà solamente l’attraversamento della fascia di penombra.

Il nostro satellite si trova nel momento denominato come U4 (quinto contatto) ed, in maniera analoga ma opposta a quanto visto nella prima fase dell’evento, la Luna si troverà sempre più nella zona di penombra, e la diminuzione di luminosità sarà sempre meno percepibile, fino al termine dell’Eclisse (P4).


Abbiamo già detto in apertura che l’Italia si trova in una delle zone intermedie tra la visibilità completa dell’Eclisse e la sua non visibilità. Fortunatamente, come appare dalla prima mappa, la nostra nazione è attraversata dalla linea di visibilità del momento P4 ovvero come spiegato nello scorso paragrafo, il termine effettivo dell’Eclisse di Penombra, e della stessa Eclisse in senso generale.


Grazie a questa sovrapposizione realizzata con Google EarthTM possiamo vedere la situazione un po’ più da vicino: per chi si troverà alla destra della linea bianca denominata P4 sarà impossibile osservare l’ultimo contatto dell’Eclisse dato che la Luna sarà sotto il loro orizzonte locale. Per tutti questi osservatori, quindi, l’Eclisse terminerà senza che sia possibile osservare la completa uscita della Luna dal cono di penombra. Comunque, da ovunque si osservi nel nostro paese, sarà possibile apprezzare l’intera fase Totale.

Andiamo a mostrare la visibilità dell’evento prendendo tre località esempio: Bari, Roma e Torino.

Come è facilmente comprensibile, le prime due sono a destra della Linea P4 illustrata in precedenza, e proprio il Contatto P4 avverrà più in basso dell’orizzonte locale. Al contrario, per chi si troverà a sinistra della linea, questo evento sarà tanto più alto rispetto all’orizzonte quanto più ci si troverà ad occidente.




Inoltre, questa Eclisse avrà qualcosa in più, che la renderà ancor più speciale di quanto non sia normalmente. L’orario del massimo è, come indicato nella seconda pagina, alle 04:48:16 ora Italiana, ma durante la stessa notte la Luna arriverà al perigeo alle ore 03:47 ad una distanza di 356876 km dal nostro pianeta: la distanza minima per tutto l’anno in corso, che la rende così quella che viene comunemente chiamata ‘SuperLuna’ (il nome ufficiale è Luna Piena di Perigeo).

Avremo quindi il disco lunare che sarà più grande in diametro apparente circa dell’8%, un aumento non percepibile ad occhio nudo, ma facilmente identificabile in caso di rapporti con una Luna Piena a distanza media, o una ‘MiniLuna’, ovvero una Luna Piena d’Apogeo.


E ancora, una ristretta fascia della nostra nazione centrata sulla linea viola nell’immagine sotto (i dati sono preliminari data la distanza temporale) potrà osservare con la Luna ormai bassa all’orizzonte, un Transito Lunare della Stazione Spaziale Internazionale, con orario di riferimento alle 06:08.


Dopo tutti questi dati riguardanti la prossima Eclisse Totale di Luna, passiamo a fornire qualche informazione finale: per osservarla non occorre nessuna strumentazione particolare, bastano anche i vostri occhi per poter apprezzare la vista. Con un binocolo si potrà invece vedere meglio la linea dell’ombra avanzare sulla superficie del nostro satellite, mentre con un telescopio potremo vedere più nel dettaglio questo fenomeno.

Noteremo anche, se abbiamo a disposizione entrambi gli ultimi due strumenti, che con i pochi ingrandimenti di un binocolo la linea che demarca il cono d’ombra sembrerà quasi netta, con poche sfumature; con il telescopio (e quindi maggiori ingrandimenti) invece vedremo una cosa completamente opposta, una zona quasi sfumata che avanza lentamente tra i Maria e i Crateri della Luna. Entrambe le viste meritano sicuramente il tempo che a loro sarà dedicato.


Per quanto riguarda la fotografia, anche qui non occorrono particolari attrezzature. Si riuscirà a catturare l’evento anche con una semplice digitale compatta, o con una bridge camera. Naturalmente avendo a disposizione una reflex e un teleobiettivo >= 200mm si potrà catturare l’evento al meglio, evidenziando scatto dopo scatto l’avanzare della Luna nelle zone di penombra ed ombra. Le impostazioni ISO possono andare bene in un range 100-400, con diaframma completamente aperto e tempi di esposizione accordati di conseguenza.

Per chi volesse avere questi due articoli in una guida comoda da tenere sempre a portata di mano, sia in forma cartacea che digitale, ecco il pdf che la contiene:
http://www.mediafire.com/view/4wk80vebyurwhr2/Eclisse_Totale_di_Luna_28_Settembre_2015.pdf

Buone Osservazioni a Tutti!


Tutte le immagini e le grafiche utilizzate appartengono ai rispettivi ideatori e realizzatori. Non si intende, con l’inserirle in questo scritto, nessuna appropriazione da parte dell’autore. Sono stati riportati i Copyright indicati, e quando questo non è stato possibile, la fonte più prossima rintracciabile. Questo scritto è puramente a titolo divulgativo/informativo, e assolutamente non a scopo di alcun lucro sullo stesso. E’ liberamente stampabile e condivisibile sulla rete e non, previa citazione dell’autore e di tutti i suoi canali, come elencato nella firma. 

lunedì 21 settembre 2015

L'Eclisse Totale di Luna del 28 Settembre 2015 - Parte I

Un’Eclisse di Luna è sempre un fenomeno affascinante, che ha attirato l’attenzione della razza umana sin dai tempi antichi, quando non avevamo ancora le conoscenze per capire fino in fondo tutti i meccanismi di questo fenomeno celeste.

Oggi, con il progresso tecnologico e scientifico, possiamo predire con precisione le Eclissi e quindi prepararci alla loro osservazione per tempo avendo a disposizione tutte le informazioni necessarie.

Di seguito vi è la mappa che illustra l’Eclisse prevista per il 28 Settembre 2015, realizzata da Fred Espenak, NASA GSFC - http://eclipse.gsfc.nasa.gov/ dove l’Italia è stata evidenziata in rosso. 



Di seguito si fornirà un aiuto interpretativo alla stessa, che può risultare ostica a chi la osserva per la prima volta.

Come possiamo facilmente vedere, le Eclissi di Luna sono osservabili da qualunque punto della superficie terrestre dove la Luna sia sopra l'orizzonte ed interessano una vasta fascia del pianeta e quindi ci saranno zone dove l’Eclisse non sarà visibile (come in questo caso per l’Estremo Oriente e parte dell’Oceania, l’area più scura) e zone dove invece l’Eclisse sarà totalmente visibile (l’area contrapposta, più chiara, centrata approssimativamente sul Medio Atlantico).

Inoltre, abbiamo due vaste zone intermedie, con varie tonalità di grigio, sotto le etichette ‘Eclisse al Sorgere della Luna’ ed ‘Eclisse al Tramontare della Luna’. Proprio la seconda è quella che interessa il nostro paese, visto che l’Eclisse terminerà con il nostro satellite naturale molto basso sull’orizzonte occidentale.

Vediamo quindi, nell’immagine e nella tabella alla pagina seguente, i momenti principali che definiscono una Eclisse di Luna.

  
Contatto P1
02:11:47
Contatto U1
03:07:11
Contatto U2
04:11:10
Massimo dell’Eclisse
04:48:16
Contatto U3
05:23:05
Contatto U4
06:27:03
Contatto P4
07:22:27

La Luna, nel suo cammino lungo la sua orbita intorno alla Terra, entrerà poco a poco prima nella penombra del nostro pianeta, e poi nella sua ombra, per arrivare al Massimo dell’Eclisse. E seguirà lo stesso percorso, ovviamente inverso, per la sua uscita dalle medesime zone.

Avendo a disposizione le tempistiche, in ora italiana, si può pianificare al meglio una sessione di osservazione e/o di ripresa dell’evento. Come possiamo vedere il tutto avverrà a notte inoltrata, con l’inizio della fase totale intorno alle 3 del mattino e termine alle 6 e mezza circa, con le prime luci dell’alba che ormai avranno fatto la loro comparsa ad oriente.


Addentriamoci però un momento nella meccanica di una Eclisse di Luna. Questo fenomeno avviene quando, da specifiche posizioni sulla Terra, il nostro satellite naturale, la Luna, si trova all’interno del cono d’ombra (o penombra nel caso di una Eclisse di Penombra) proiettato nello spazio dalla Terra stessa.


 In questa immagine tratta da Cartoline dall'Universo vediamo in schema (non in scala) l’evento nella sua totalità. Una Eclisse può essere suddivisa in varie fasi, eccole di seguito: 
  • ·         Primo contatto esterno (P1): il profilo della Luna è tangente esternamente al bordo della fascia di penombra;
  • ·         Primo contatto interno (U1): il profilo lunare è tangente esternamente al bordo della zona d’ombra proiettata dalla Terra;
  • ·         Secondo contatto interno (U2): il profilo lunare è tangente internamente al bordo della zona d’ombra, si ha l’inizio della fase Totale dell’Eclisse;
  • ·         Totalità (Massimo): è chiamata anche fase massima o di massimo oscuramento della Luna;
  • ·         Terzo contatto interno (U3): termine della fase Totale dell’Eclisse;
  • ·         Quarto contatto interno (U4): il profilo lunare è tangente esternamente alla zona d’ombra proiettata dal pianeta, ma dalla porzione opposta;
  • ·         Secondo contatto esterno (P4): il profilo della Luna è tangente esternamente al bordo della fascia di penombra, ma dal lato opposto. Termine dell’Eclisse.


Dato che l’orbita del nostro satellite naturale è inclinata di 5.1° rispetto a quella della Terra non avremo una Eclisse per ogni Luna Piena: per far sì che questo evento accada la Luna deve essere in prossimità di uno dei due punti di intersezione (nodi) tra la sua orbita ed il piano orbitale della Terra.

Un altro argomento che è necessario trattare per comprendere l’evento che si andrà ad osservare è il perché il nostro satellite assuma una colorazione rossastra durante una Eclisse Totale.

La ‘colpa’ è tutta dell’atmosfera della Terra dato che il sottile strato di gas che ci circonda devia i raggi solari a causa della rifrazione. Dato che la lunghezza d’onda della luce rossa viene diffusa in modo meno efficace rispetto alla lunghezza d’onda blu, la superficie della Luna piano piano va a prendere una colorazione dai toni rossastro/marroncini, in riferimento a quanto il satellite si addentra nel cono d’ombra.

Se non ci fosse questo fenomeno, ovvero la debole diffusione della luce del Sole causata dall’atmosfera terrestre, la Luna sarebbe immersa in una ombra molto più buia rispetto a quella che possiamo osservare praticamente.

Abbiamo la Scala di Danjon che ci aiuta nel classificare la tipologia di Eclisse osservata (© AstroShop):



Il primo contatto (P1) segna il vero e proprio inizio dell’Eclisse. In questa fase è difficile notare ad occhio nudo l’oscuramento progressivo del nostro satellite, ma con il passare dei minuti nei quali la Luna si avvicinerà all’ombra, questo diventerà sempre più evidente.


In questa prima immagine possiamo vedere come apparirà la Luna a circa metà del suo percorso nella penombra. La riduzione di luminosità del nostro satellite è visibile, ma non ancora evidente.

Il secondo e successivo contatto (U1) si ha quando il disco tocca per prima volta la zona d’ombra della Terra. Da questa fase in poi l’Eclisse avanza verso la totalità, e verso il massimo oscuramento.


A questo punto l’oscuramento diventerà facilmente percepibile ad occhio nudo, e tonalità rosse sempre più scure si faranno strada sulla superficie del nostro satellite. Pian piano tutto il disco lunare sarà all’interno del cono d’ombra proiettato nello spazio dalla Terra, e si arriverà quindi al momento denominato U2 (terzo contatto), visibile nell’immagine sottostante.


Da questo istante in poi saremo di fronte alla vera e propria Totalità dell’Eclisse di Luna, che come indicato nella tabella posta due pagine fa, avverrà circa mezz’ora più tardi, nel Massimo.
L’intera fase totale durerà un’ora, undici minuti e cinquantacinque secondi con il nostro satellite che sarà intorno ai +30 gradi di elevazione sull’orizzonte occidentale.

Riporto per completezza anche i tempi generali dell’Eclisse Totale:

Eclisse di Penombra: 05h 10’ 41” (dal primo contatto – P1 – al sesto contatto – P4)
Eclisse di Ombra: 03h 19’ 52” (dal secondo contatto – U1 – al quinto contatto – U4)

Eclisse Totale: 01h 11’ 55” (dal terzo contatto – U2 – al quarto contatto – U3)


Buone Osservazioni a Tutti!
G. Petricca

giovedì 17 settembre 2015

Gli Orizzonti di Plutone

Non occorre essere degli scienziati per non rimanere letteralmente a bocca aperta di fronte alle nuove immagini che la sonda New Horizons ci ha inviato nei giorni scorsi. Anche per il sottoscritto rimane difficile descriverle, quindi lascerò parlare per me una delle più impressionanti. (Tutte le immagini sono © NASA/JHUAPL/SwRI).


Questa foto mozzafiato è stata ripresa solo quindici minuti dopo il momento di massimo avvicinamento della sonda al pianeta nano, e mostra immense valli ghiacciate, circondate da alte catene montuose, il tutto immerso in un panorama che rimanda ad un gelo polare. Che in realtà viene facilmente superato, data la temperatura media superficiale del corpo celeste di -228°C.

I monti più in evidenza hanno una elevazione massima di circa 3500 metri, denominati non ufficialmente Norgay Mountains, mentre sulla destra abbiamo una buona visibilità della Sputnik Planum. Sopra queste caratteristiche, che si estendono su questo panorama di circa 1200 km, possiamo apprezzare l'estesa atmosfera del pianeta nano, illuminata da un tenue Sole al tramonto.


In questa seconda immagine i dettagli sopra elencati sono ancora più in evidenza, a partire dagli strati atmosferici della fredda atmosfera composta principalmente di metano, azoto e monossido di carbonio. Inoltre, il contrasto tra catene montuose e vallate è ancora più marcato, con l'ombra proiettata dalle cime su strati di nebbia a basse quote. La cosa che rende queste immagini così spettacolari è il loro basso angolo di ripresa, che ricorda le inquadrature che possiamo vedere ogni giorno dalla Stazione Spaziale Internazionale, oppure alcune viste della Luna dalla sonda Lunar Reconaissance Orbiter.

Ma queste immagini, oltre alla loro bellezza, che informazioni ci forniscono su questo remoto corpo celeste del nostro Sistema Solare?
Gli scienziati, e il mondo intero in generale, sono rimasti affascinati da queste viste di Plutone, che mostrano una attività atmosferica cangiante, probabilmente giorno dopo giorno (l'indizio principale sono proprio le nebbie di bassa quota prima citate), insieme ad una estesa attività geologica. Sono stati infatti rilevati cambiamenti assimilabili al ciclo idrologico che abbiamo qui sulla Terra, solo che al posto del nostro ghiaccio d'acqua abbiamo ghiacci esotici, di azoto o altri elementi. E questo rende il tutto più 'alieno' e forse, più affascinante.


Un esempio chiaro di questo è proprio la Sputnik Planum, dove sembra che questo ciclo glaciale basato sull'azoto, abbia agito in modo molto evidente, scavando canaloni e vallate glaciali, come quelle che possiamo vedere nel mezzo delle nostre Alpi, a pochissima distanza da casa nostra.

C'è ancora molto da studiare, e interi gigabyte di dati ancora da scaricare (ricordo che si avranno a disposizione tutte le riprese e le analisi ora su New Horizons solo tra un'anno), e se queste immagini ci hanno sorpreso, chissà cosa potremo aspettarci dalle prossime in arrivo.

Per concludere con una citazione di un noto film degli anni '90: "Benvenuti nel Nuovo Mondo!".
G. Petricca

mercoledì 9 settembre 2015

Transiti della Stazione Spaziale Internazionale - Settembre 2015

Appuntamento mensile con la rubrica che si occuperà di descrivere e fornire informazioni riguardo i passaggi visibili più importanti di due tra le più grandi opere ingegneristiche dell'uomo!

Sto parlando della Stazione Spaziale Internazionale (ISS), è una stazione spaziale dedicata alla ricerca scientifica che si trova in orbita terrestre bassa, gestita come progetto congiunto da cinque diverse agenzie spaziali. Viene mantenuta ad un'orbita compresa tra i 278 km e i 460 km di altitudine e viaggia a una velocità media di 27743,8 km/h, completando 15,7 orbite al giorno, in poco più di 90 minuti ad orbita. È abitata continuativamente dal 2 novembre 2000; l'equipaggio, da allora, è stato sostituito più volte, variando da due a sei astronauti o cosmonauti.


 
Qui di seguito invece, trovate un elenco riguardante i principali avvistamenti. Per tutti i transiti e gli avvisi al minuto invece potete recarvi sul canale Twitter @AstroPratica (che potete trovare e 'followare' sulla destra della pagina) e sul canale Facebook AstroPratica con messaggi dedicati.
La Stazione Spaziale Internazionale tornerà ad attraversare i nostri cieli al mattino, prima dell’alba. Per questo riportiamo i transiti maggiormente evidenti e luminosi visibili da gran parte della nazione in modo da valorizzare ogni sveglia. Si inizia nell’ultimo giorno della prima decina del mese.

Si inizierà appunto il 10 Settembre, dalle 05:44 alle 05:52, osservando da SO ad ENE. La Stazione Spaziale Internazionale sarà ben visibile dal tutta Italia, con osservabilità migliore dal Centro-Sud. Magnitudine di picco a -2.7, che renderà il transito facile da rintracciare. Nella seconda metà del transito la ISS sarà relativamente vicina alla coppia Luna-Venere, una buona occasione fotografica.

Per quanto riguarda il passaggio del 12 Settembre invece, sarà tutta la nazione a beneficiare della vista migliore con un transito diretto quasi perpendicolare agli Appennini. La Stazione Spaziale Internazionale transiterà nei nostri cieli dalle 05:35 alle 05:42 guardando da OSO a NE. La magnitudine massima sarà di -3.3.

Il terzo sarà ben osservabile dal Nord Italia. Il 14 Settembre dalle 05:26 alle 05:32 da ONO a NE, per una magnitudine di -2.6 al picco massimo, ovvero qualche momento dopo che la ISS uscirà dall’ombra proiettata dal nostro pianeta. La magnitudine non è ai suoi massimi, ma il transito sarà ugualmente ben rintracciabile nel cielo.

Facciamo un salto temporale di dieci giorni, fino al terzultimo transito con magnitudine rilevante per il mese. Anche in questa occasione con una luminosità davvero buona, ad un picco di -2.8, tutto il paese potrà osservarla, con il Nord-Est avanti a tutti. Il 24 Settembre, dalle 06:10 alle 06:20, da NO a ESE. Una nuova occasione fotografica, in quanto la ISS sarà vicina al terzetto di pianeti Giove-Marte-Venere.

Il penultimo transito si avrà il giorno 26 Settembre, un transito ottimale visibile da tutta Italia. La sua magnitudine sarà di -3.4, sperando ovviamente in cieli tersi e sereni. Orario: dalle 06:02 alle 06:10, da ONO a SE. Taglierà letteralmente il cielo in due metà se vista dal Centro.

Il 27 Settembre avremo l’ultimo transito notevole del mese. Dalle 05:11 alle 05:16, da NE a ESE, sarà visibile al meglio dalle regioni del Tirreno meridionale e dalle isole maggiori, e sarà parziale. Magnitudine massima a -3.0 proprio quando la ISS uscirà dall’ombra della Terra.

Giorno
Ora Inizio
Direzione
Ora Fine
Direzione
Magnitudine
10
05:44
SO
05:52
ENE
-2.7
12
05:35
OSO
05:42
NE
-3.3
14
05:26
ONO
05:32
NE
-2.6
24
06:10
NO
06:20
ESE
-2.8
26
06:02
ONO
06:10
SE
-3.4
27
05:11
NE
05:16
ESE
-3.0

N.B. Le direzioni visibili per ogni transito sono riferite ad un punto centrato sulla penisola, nel centro Italia, costa tirrenica. Considerate uno scarto ± 1-5 minuti dagli orari sopra scritti, a causa del grande anticipo con il quale sono stati calcolati.
Buone Osservazioni a tutti!
G. Petricca

Tripla Congiunzione al Mattino del 10 Settembre

Domattina, per chi avrà voglia di alzarsi circa un'ora prima dell'alba, avremo una stupenda congiunzione tripla nel cielo orientale, auspicando naturalmente nel meteo favorevole.

Gli oggetti celesti interessati nella stessa saranno il nostro satellite naturale, la Luna, illuminata solamente per l'8% circa, in definitiva fase calante; il pianeta Venere, che da qualche tempo ha effettuato la sua congiunzione con il Sole e quindi è passato dal cielo serale a quello mattutino, e il nostro vicino pianeta rosso, Marte.


Nella mappa qui postata sopra, realizzata con il software Stellarium, possiamo vedere la loro configurazione all'orizzonte orientale, come detto. I tre oggetti avranno una buona elevazione, il che permetterà il loro avvistamento senza alcun problema, anche in caso di ostacoli di media elevazione.

La coppia Luna-Venere sarà la più evidente, con rispettive magnitudini di circa -8 e -4.5, distanziata da circa 2°. Marte sarà più lontano, a circa 9°, al vertice di un immaginario triangolo. Sarà più difficile da osservare a causa della sua ridotta magnitudine, +1.7, ma utilizzando gli altri due oggetti come mirino, non sarà complesso rintracciarlo.

Possiamo inoltre notare come molto più in basso, a circa 23° dal terzetto, sia visibile anche il pianeta Giove, che ha da poco oltrepassato la congiunzione con il Sole. Molto difficile da osservare ad occhio nudo a causa della sua vicinanza con la stella (ricordate SEMPRE di NON osservare MAI il Sole con strumenti ottici non filtrati!), e quindi del suo essere immerso nella sua luce, ma con dei binocoli potrete riuscire a notare un piccolo punto luminoso di magnitudine -1.7 a pochi gradi dall'orizzonte. Quel punto è proprio il gigante gassoso principale del Sistema Solare.


Nella seconda immagine qui sopra possiamo invece vedere un ingrandimento diretto ai protagonisti della congiunzione tripla. Con un telescopio, oltre alla fase lunare come detto pronunciata calante, potrete apprezzare anche la fase di Venere (ricordo che essendo un pianeta interno come Mercurio, mostra una porzione illuminata che cambia per ogni giorno che passa, come la nostra Luna). In questo caso la sua percentuale di illuminazione è di circa il 17%, apprezzabile come detto solo tramite telescopi, oppure teleobiettivi spinti (>= 250mm).

Inoltre, Marte con il suo caratteristico colore rossastro. sarà visibilissimo sia con binocoli che con telescopi, anche se la vista di particolari semplici della sua superficie è ora relegata a diametri davvero generosi e situazioni dove la bassa elevazione sull'orizzonte non aumenti ulteriormente la turbolenza atmosferica già presente.

Buone Osservazioni a Tutti!
G. Petricca

martedì 1 settembre 2015

I Pianeti del Mese - Settembre 2015

In questa rubrica ci occuperemo della visibilità dei pianeti del nostro Sistema Solare durante il mese in corso. Il commento per ognuno di loro è fornito dall'Unione Astrofili Italiani/Commissione Divulgazione.



Mercurio: questo mese sarà sfavorevole per l’osservazione di Mercurio. Il pianeta è molto basso sull’orizzonte occidentale, dove anticipa sempre più il proprio tramonto. Sarà sempre più difficile tentare di scorgerlo nella luce del crepuscolo serale. Alla fine del mese diventa del tutto inosservabile e raggiunge la congiunzione con il Sole proprio il 30, ultimo giorno di settembre.


Venere: dopo la congiunzione con il Sole avvenuta il mese scorso, il pianeta più luminoso è ricomparso nel cielo del mattino, dove sarà possibile osservarlo agevolmente ad oriente. L’altezza sull’orizzonte di Venere aumenta con estrema velocità nell’arco di poche settimane, tanto che a fine settembre lo si vedrà sorgere ben 3 ore e mezza prima del Sole e arriverà ad oltre 35° di altezza sull’orizzonte prima che le prime luci del giorno prendano il sopravvento. Venere attraversa la costellazione del Cancro e dal giorno 24 lo possiamo osservare nel Leone.


Marte: il pianeta rosso è osservabile al mattino presto sull’orizzonte ad Est. Il 6 settembre lascia la costellazione del Cancro per entrare nel Leone, dove si avvicina rapidamente alla stella Regolo, con la quale sarà protagonista di una bella congiunzione ravvicinata il 25 settembre.


Giove: dopo la congiunzione con il Sole il pianeta, ancora troppo vicino alla nostra stella, rimane inosservabile nel corso della prima parte del mese. Al suo apparire tra le prime luci dell’alba alla fine del mese completerà un interessante allineamento tutto all’interno della costellazione del Leone. A partire dall’orizzonte ad Est si riconoscono Giove, Marte, la stella Regolo e Venere.


Saturno: si avvia al termine il lungo periodo di osservabilità serale del pianeta con gli anelli. Lo si può ancora facilmente individuare a Sud-Ovest, ma a fine mese, al calare dell’oscurità, la sua altezza sull’orizzonte sarà ormai ridotta ad una decina di gradi. Saturno si trova ancora nella costellazione della Bilancia, molto vicino al limite con lo Scorpione.


Urano: il pianeta è osservabile praticamente per tutta la durata della notte. Compare a Est nel corso delle prime ora di oscurità e lo si può seguire quando culmina a Sud dopo la mezzanotte, per poi abbassarsi ad occidente prima dell’alba. La luminosità di Urano è al limite della visibilità occhio nudo e per poterlo individuare agevolmente è necessario utilizzare il telescopio. Il pianeta si trova ancora nella parte centrale della costellazione dei Pesci.


Nettuno: il pianeta si trova all’opposizione proprio il 1° settembre. Nettuno è quindi osservabile per tutta la notte. Lo si deve quindi cercare ad Est dopo il tramonto del Sole, al culmine a Sud intorno alla mezzanotte e a Sud-Ovest nelle ultime ore della notte. Nonostante l’osservabilità ottimale, è comunque indispensabile l’utilizzo del telescopio per poter osservare il pianeta, la cui luminosità è inferiore ai limiti accessibili all’osservazione ad occhio nudo. Nettuno si trova ancora nella costellazione dell’Acquario, dove è destinato a rimanere per un periodo estremamente lungo, fino all’anno 2022.


Plutone: Lo si può cercare a Sud all’inizio della notte. Nelle ore successive è sempre più basso sull’orizzonte a Sud-Ovest. Considerata la luminosità molto bassa del pianeta, è sempre indispensabile l’utilizzo di un telescopio di adeguata potenza per riuscire ad individuarlo. Plutone è destinato a rimanere nella costellazione del Sagittario ancora per molti anni, fino al 2023.

Buone osservazioni a tutti!
G. Petricca

La Luna del Mese – Settembre 2015

Vediamo nel dettaglio, giorno per giorno, le fasi lunari che potremo osservare durante tutto il mese di Settembre 2015, grazie all’immagine a calendario che ci aiuta nel riunirle facilmente in un singolo colpo d'occhio (© Calendar12).


A questo link la troverete invece in una versione ad alta risoluzione, che potete anche stampare per avere un promemoria sempre con voi, oppure tenere comodamente sul vostro pc o dispositivo mobile.


Ultimo Quarto
05 Settembre
11:54
Luna Nuova
13 Settembre
08:41
Primo Quarto
21 Settembre
21:31
Luna Piena
28 Settembre
20:35

Ma ricordate, la nostra Luna mostra in ogni caso qualcosa di differente giorno per giorno, e se ne si ha la possibilità avendo a disposizione telescopi di piccola e media grandezza e tempo da dedicare, anche nell'arco di una sola notte! Quindi, vale sempre alzare gli occhi al cielo notturno, e osservarla, sia da vicino che da lontano!

Di seguito la tabella che mostra giorno per giorno gli orari di alba e tramonto del nostro satellite, riferiti alle latitudini medie italiane.


 (Le effemeridi sono prese dal sito www.marcomenichelli.it-)


Buone Osservazioni a Tutti!
G. Petricca