Lightbox Effect

martedì 24 novembre 2015

Librazioni Lunari: Mare Humboldtianum

Una proposta osservativa per tutti voi lettori: il Mare Humboldtianum sulla Luna!
In questi giorni la Librazione lunare porterà in buona vista per gli osservatori della Terra una feature del suolo molto interessante, e sovente nascosta oltre il bordo visibile del nostro satellite. Nelle due immagini qui sotto vediamo di cosa si parla:


Le immagini sono prese dal software gratuito Virtual Moon Atlas che ha utilizzato le fotografie ad alta risoluzione della sonda LRO (Lunar Reconaissance Orbiter) per mappare tutta la sua superficie. La seconda presenta i label per le caratteristiche principali, come i crateri maggiori della zona, ad esempio.


Spendiamo un breve paragrafo per illustrare il fenomeno delle Librazioni: questo termine descrive un movimento oscillante della Luna rispetto alla Terra, che ci permette di vedere qualche punto percentuale in più della sua superficie, arrivando come scritto, intorno al 59% del totale.
Questo fenomeno è causato dall’eccentricità orbitale della Luna, ovvero dal fatto che la sua orbita non è perfettamente circolare, ma in realtà ellittica. Quindi si muove più velocemente quando è vicina alla Terra (perigeo) e più lentamente quando è lontana (apogeo): il risultato è che solo il 41% della superficie è sempre visibile, e il 41% rimane sempre nascosto. Un 18% comprende la cosiddetta zona delle librazioni dove in differenti lunazioni possiamo vedere differenti oggetti sul suolo lunare.

Come si può facilmente osservare il vero e proprio Mare si trova all'interno di un bacino molto più esteso (oltre 600 km di diametro) di epoca geologica di poco antecedente al Mare stesso, identificato dalla porzione più scura centrale delle dimensioni di poco meno di 300 km. Questa zona si trova a confine tra il lato a noi visibile e quello non visibile della Luna, e sovente proprio grazie alla Librazione, ci viene mostrata. Proprio verso il bordo estremo della Luna potremo notare che le tonalità scure danno via via strada alle chiare, andando ad identificare un gruppo esteso di formazioni collinari che forma il bordo orientale del Mare. Ad ovest invece, lo stesso si interrompe in presenza di una catena montuosa, ben visibile quando il Sole è al tramonto su quelle zone.

Lo strumento minimo che occorrerà per effettuare l'osservazione sarà un binocolo, oppure un teleobiettivo di una reflex digitale, che più esteso sarà e meglio mostrerà il dettaglio. La zona lunare da osservare è quella del suo bordo nordorientale. Naturalmente con un telescopio il gioco si fa più semplice, e si potranno apprezzare caratteristiche più definite: in primis sicuramente il grande cratere dal fondo scuro e levigato (riempito dalla lava nelle ere passate) Endymion che è la 'porta' per avvistare il Mare Humboldtianum, poco lontano verso Est.

Buone Osservazioni a Tutti!
G. Petricca

lunedì 23 novembre 2015

Sei Mesi al Transito di Mercurio sul Sole

Tra poco meno di sei mesi, visto che si parla del 9 Maggio 2016, avremo la possibilità sperando sempre nel meteo favorevole, di osservare nuovamente un transito del pianeta più interno del Sistema Solare, Mercurio, sul disco del nostro Sole. L'ultimo visibile per l'Europa è stato nel 2003, mentre l'ultimo visibile dalla Terra risale a nove anni fa, l'8 Novembre 2006.


Nella mappa qui sopra, realizzata dal portale venus-transit.de, possiamo vedere le zone dalle quali il transito sarà interamente o parzialmente visibile. Quest'ultimo è proprio il caso del nostro paese, dato che riusciremo ad apprezzare quasi tutto l'evento, fino a poco prima della sua conclusione. Questo diviene comprensibile osservando la linea che divide la zona 'pulita' della mappa (in pieno Oceano Atlantico, che sarà favorito per l'osservazione totale del transito) da quella a righe verticali leggere che passa poco ad ovest dell'Italia, indicante le zone dove il transito sarà ancora in atto al tramonto.

Inoltre grazie ad altre mappe allegate qui sotto e generate appositamente per il nostro paese tramite lo stesso portale, possiamo infatti osservare come il sole sarà sotto l'orizzonte locale nell'ultima mezz'ora del transito (i punti e le scritte in colore grigio nel grafico lo indicano chiaramente).

 

Le mappe rappresentano lo stesso transito, anche se l'aspetto grafico è differente. La prima è infatti realizzata seguendo le coordinate altazimutali (quindi elevazione sull'orizzonte in gradi e azimuth, l'angolo in gradi che si misura a partire dal Nord come 0°), mentre la seconda è in coordinate celesti (ascensione retta e declinazione). I tempi sono in fuso orario GMT, quindi si dovranno aggiungere due ore per ottenere l'orario italiano.

Il transito durerà molte ore, circa sette e mezza, con inizio alle 13:12 italiane e termine alle 20:42, sempre ora italiana. Il disco del pianeta sarà grande solo 12 secondi d'arco circa (per un paragone la Luna piena, o il Sole stesso, hanno dimensioni di circa 1800 secondi d'arco), e sarà visibile come una piccola 'macchia' perfettamente tonda che si staglia sulla superficie della stella. L'immagine qui sotto, un mosaico ripreso dalla sonda SOHO (SOlar and Heliospheric Observatory) mostra quello che potremo aspettarci di vedere.


Naturalmente il transito non sarà visibile ad occhio nudo, ma occorrerà obbligatoriamente l'apposito filtro solare per poterlo osservare in totale sicurezza e comodità. Non 'abbandonate' quindi i filtri che avete acquistato per l'Eclisse Parziale di poco fa, ma teneteli bene da parte per poter osservare questo evento astronomico. Tuttavia, date le ridotte dimensioni del pianeta, sarà molto difficile poterlo apprezzare con i nostri semplici occhi, quindi per osservarlo al meglio, avremo bisogno di binocoli o telescopi, oppure di buoni teleobiettivi (>150mm) per le nostre digitali, sia reflex che non.

Come mai un transito del pianeta avviene ad anni di distanza da un precedente o un successivo, anche se dal nostro punto di vista, Mercurio transita tra la Terra ed il Sole almeno tre volte l'anno?
La risposta è da ricercarsi nell'elevata inclinazione dell'orbita del pianeta più interno, che è pari a circa 7° dal piano dell'eclittica. Questo vuol dire che i transiti possono avvenire solamente in Maggio od in Novembre, quando la Terra è vicina ad uno dei due punti lungo la sua orbita dove il suo piano orbitale è intersecato dal piano orbitale di Mercurio. In queste occasioni, si ha un transito, e proprio questa occasione, arriverà nel Maggio 2016.

Questo vuole essere solamente un articolo informativo, che anticipa appunto un evento interessante che avverrà tra un'anno, dandoci tutto il tempo per prepararci. Uno dei vantaggi dell'astronomia è proprio questo: avere tutti i dati necessari anche a distanza di anni da eventi di questo genere, di cui si conoscono e comprendono tutte le meccaniche.

Buone Osservazioni a Tutti!
G. Petricca

martedì 17 novembre 2015

Il Massimo delle Leonidi

Tra questa notte e quella di domani lo sciame meteorico delle Leonidi raggiungerà il suo massimo. Le previsioni per quest'anno indicano uno ZHR (Zenithal Hourly Rate - Rateo Orario Zenitale) di circa 20 meteore all'ora, non certo uno sciame corposo come quello delle Perseidi di Agosto, ma comunque foriero di buoni avvistamenti delle cosiddette, nella cultura popolare, 'stelle cadenti'.


L'immagine qui sopra (©Stardate.org) ci fornisce una direzione e una idea di dove guardare per rintracciare il radiante delle Leonidi. Si definisce radiante la zona apparente di cielo dal quale sembrano 'uscire' e distribuirsi tutte le traccie che le varie meteore creano disintegrandosi nell'atmosfera.

La Luna disturberà poco la loro visibilità, essendo ormai in decisa fase calante e quindi sorgendo molto tardi, nella seconda parte della notte. Quest'anno risulterà particolarmente facile trovare questo radiante particolare, dato che il pianeta Giove, molto luminoso nel cielo notturno attuale con una magnitudine di circa -1.7, sarà una guida perfetta. Basterà infatti osservare verso di lui per trovarsi proprio dentro al radiante delle Leonidi.

Ma chiediamoci, da dove si origina questo sciame meteorico? La risposta potrebbe apparire allo stesso tempo interessante e affascinante per chi si avvicina all'astronomia.
La cometa Tempel-Tuttle, che è stata scoperta indipendentemente da due astronomi  Ernst Tempel e Horace Parnell Tuttle nel 1865 e 1866, è una cometa periodica con un'orbita che la riporta al perielio (punto più vicino al Sole) ogni 33 anni. Il suo ultimo passaggio si è avuto nel 1998 e il prossimo si avrà nel 2031. Nella foto sottostante, e a cura dell'Osservatorio Astronomico Nazionale del Giappone possiamo apprezzarla facilmente.


Ecco, è proprio lei la genitrice dello sciame meteorico delle Leonidi, in quanto queste 'stelle cadenti' sono niente altro che polveri e detriti che la cometa si lascia dietro dopo ogni passaggio nel Sistema Solare interno e che vanno a generare la famosa scia luminosa non appena entrano in contatto con la nostra atmosfera.

Dato che ormai sono passati 16 anni dal suo ultimo passaggio, naturalmente il numero totale di questi detriti è andato diminuendo, e questo ci porta al piccolo ZHR con cui avremo a che fare e che è stato trattato nella prima parte dell'articolo. Nel (e dal) 2031 in poi, anno del nuovo perielio, avremo uno ZHR delle Leonidi decisamente più elevato, e potremo apprezzarlo ancora di più.

Una curiosità riguardante questo sciame per concludere: dato che la scia di polveri e detriti si muove intorno al sole lungo l'orbita della Tempel-Tuttle in senso opposto a quello del movimento della Terra, queste meteore sono le più veloci in assoluto ad impattare contro la nostra atmosfera: la loro velocità si attesta infatti a circa 72Km/s oppure in unità più familiari, il valore di 260000 (duecentosessantamila) Km/h!

Buone Osservazioni a Tutti!
G. Petricca

venerdì 6 novembre 2015

Transiti della Stazione Spaziale Internazionale - Novembre 2015

Appuntamento mensile con la rubrica che si occuperà di descrivere e fornire informazioni riguardo i passaggi visibili più importanti di due tra le più grandi opere ingegneristiche dell'uomo!

Sto parlando della Stazione Spaziale Internazionale (ISS), è una stazione spaziale dedicata alla ricerca scientifica che si trova in orbita terrestre bassa, gestita come progetto congiunto da cinque diverse agenzie spaziali. Viene mantenuta ad un'orbita compresa tra i 278 km e i 460 km di altitudine e viaggia a una velocità media di 27743,8 km/h, completando 15,7 orbite al giorno, in poco più di 90 minuti ad orbita. È abitata continuativamente dal 2 novembre 2000; l'equipaggio, da allora, è stato sostituito più volte, variando da due a sei astronauti o cosmonauti.


 
Qui di seguito invece, trovate un elenco riguardante i principali avvistamenti. Per tutti i transiti e gli avvisi al minuto invece potete recarvi sul canale Twitter @AstroPratica (che potete trovare e 'followare' sulla destra della pagina) e sul canale Facebook AstroPratica con messaggi dedicati.
La Stazione Spaziale Internazionale tornerà ad attraversare i nostri cieli al mattino, prima dell’alba. Per questo riportiamo i transiti maggiormente evidenti e luminosi visibili da gran parte della nazione in modo da valorizzare ogni sveglia. Si inizia nell’ultimo giorno della prima decina del mese.

Si inizierà appunto il 7 Novembre, dalle 06:03 alle 06:13 osservando da SO ad NE. La Stazione Spaziale Internazionale sarà ben visibile dal tutta Italia. Magnitudine di picco a -3.4, che renderà il transito molto facile da rintracciare. All’inizio del transito, per il Centro, la Stazione Spaziale attraverserà la costellazione di Orione, prossima al tramonto.

Per quanto riguarda il passaggio del 9 Novembre invece sarà principalmente il Nord Italia ad osservarlo alla massima luminosità, restando comunque osservabile dal resto del paese. La Stazione Spaziale Internazionale transiterà nei nostri cieli dalle 05:56 alle 06:04 guardando da O a NE. La magnitudine massima sarà di -2.8.

Il terzo sarà ben osservabile nuovamente da tutta Italia, anche se parziale. Il 10 Novembre dalle 05:06 alle 05:11 da NNE a NE, per una magnitudine di -3.2 al picco massimo, ovvero qualche momento dopo che la ISS uscirà dall’ombra proiettata dal nostro pianeta. Il transito sarà ugualmente ben rintracciabile nel cielo ed una delle viste più suggestive.

Facciamo un salto temporale di circa dieci giorni, fino al penultimo transito con magnitudine rilevante per il mese. Anche in questa occasione con una luminosità davvero buona, ad un picco di -3.3, tutto il paese potrà osservarla, con il Nord-Est avanti a tutti. Il 21 Novembre, dalle 06:34 alle 06:43, da ONO a SE. Una nuova occasione fotografica, in quanto la ISS sarà vicina ai pianeti Giove-Marte-Venere dal Centro.

L’ultimo transito si avrà il giorno 24 Novembre, ottimale e visibile da tutta Italia, in particolare da occidente. La sua magnitudine sarà di -3.4, sperando ovviamente in cieli tersi e sereni. Orario: dalle 05:34 alle 05:39, da O a SE. Taglierà letteralmente il cielo in due metà se vista dal Centro-Sud.

Giorno
Ora Inizio
Direzione
Ora Fine
Direzione
Magnitudine
07
06:03
SO
06:13
NE
-3.4
09
05:56
O
06:04
NE
-2.8
10
05:06
NNE
05:11
NE
-3.2
21
06:34
ONO
06:43
SE
-3.3
24
05:34
O
05:39
SE
-3.4


N.B. Le direzioni visibili per ogni transito sono riferite ad un punto centrato sulla penisola, nel centro Italia, costa tirrenica. Considerate uno scarto ± 1-5 minuti dagli orari sopra scritti, a causa del grande anticipo con il quale sono stati calcolati.
Buone Osservazioni a tutti!
G. Petricca

giovedì 5 novembre 2015

[Guida]: Riprendere i Transiti Solari/Lunari della ISS

Abbiamo già parlato in un'altra Guida di come osservare e rintracciare la Stazione Spaziale Internazionale nel cielo notturno. Potete trovarla a questa pagina sempre sul Blog.

Tutti conosciamo la ISS: è una stazione spaziale, dedicata alla ricerca scientifica, che si trova in orbita terrestre bassa, gestita come progetto congiunto da cinque diverse agenzie spaziali. Viene mantenuta ad un'orbita compresa tra i 278 km e i 460 km di altitudine e viaggia a una velocità media di 27743,8 km/h, completando 15,7 orbite (15/16 albe e tramonti) al giorno, in poco più di 90 minuti ad orbita. È abitata continuativamente dal 2 novembre 2000 e l'equipaggio, da allora, è stato sostituito più volte, variando da due a nove astronauti o cosmonauti.

Di seguito andremo a parlare di come osservare la ISS in una particolare condizione, ovvero quando va a transitare di fronte al disco della Luna o del Sole. Questo tipo di transiti sono molto rapidi, nei dintorni di un singolo secondo, e quindi occorrono due elementi fondamentali: massima precisione temporale, e massima precisione spaziale. Ovvero, bisogna essere nella posizione geografica corretta e conoscere l'esatta ora di transito al secondo.


Nella foto qui sopra -scattata dall'autore- possiamo vedere come può apparire un transito solare della Stazione Spaziale Internazionale. Oltre alle consuete macchie solari (zone della fotosfera della stella relativamente più fredde rispetto all'area circostante) si nota chiaramente la forma, la silhouette, della ISS stagliarsi sulla superficie.

Come sapere quando e dove ci sarà un Transito?

Il sito internet CalSky.com ci viene in grande aiuto, in particolare in queste due pagine:
Transiti Solari della ISS - Transiti Lunari della ISS che mostrano su una mappa terrestre (a fianco) tutte le linee da prendere come riferimento per poter catturare un transito solare/lunare. In pratica, chi si trova sulla linea, all'orario indicato può avere la possibilità di osservare questo particolare fenomeno.

Un altro metodo è quello di seguire lo stream di questo Blog tramite @AstroPratica su Twitter, o AstroPratica su Facebook, dove vengono pubblicati avvisi in anticipo per i transiti sul nostro paese comprensivi di tutte le informazioni necessarie su luoghi interessati dal transito, orari al secondo (forniti sempre da CalSky) con un corredo di mappe precise (a lato).


In base alle indicazioni fornite in queste mappe quindi, bisognerà cercare di posizionarsi il più vicino possibile alla linea centrale del transito. Più ci si riuscirà a recare verso questa zona e più si avrà occasione di riuscire a catturare l'evento con successo.
Come possiamo inoltre facilmente vedere questi Transiti sono davvero 'esclusivi', andando ad interessare a volte fasce larghe solamente pochi km. Se non ci si potrà spostare si dovrà necessariamente attendere una situazione più favorevole dato che in fondo non sono poi così rari (una media di circa 15 Transiti Solari e 15 Transiti Lunari al mese).

Cosa utilizzare per riprendere un Transito Solare o Lunare?

Qui la situazione potrebbe sembrare più complessa a prima vista, ma non lo è in realtà. Occorre naturalmente una determinata strumentazione, ma che non è totalmente fuori dalla portata della maggioranza delle persone.
Partiamo con l'equipaggiamento più economico: una digitale Reflex (consigliata, ma potreste provare anche con una Bridge, a patto che abbia la modalità manuale) su cavalletto, un teleobiettivo -o equivalente- che vada dai 200 mm in su, e un filtro solare astronomico OBBLIGATORIO per i Transiti Solari (per i Lunari naturalmente non occorre).

L'equipaggiamento più costoso invece comprende un telescopio con relativa montatura motorizzata, una camera di ripresa planetaria che sia capace di catturare al suo massimo campo inquadrato almeno il 75% della superficie del Sole o della Luna, e ancora una volta un filtro solare astronomico OBBLIGATORIO se si riprende il Sole (anche qui non occorre alcuna precauzione per la Luna).


In questa seconda fotografia possiamo osservare come appare un Transito Lunare della ISS, ripreso da Andrea Vanoni sempre durante l'anno in corso. In questo caso, a differenza della prima immagine realizzata con una Reflex e teleobiettivo da 500 mm, è stato utilizzato un telescopio, e si possono intravedere maggiori e netti dettagli della Stazione Spaziale.
Naturalmente il secondo metodo (il più costoso) è quello che garantisce i maggiori risultati, ma anche il primo può condurre a ottime esperienze e fotografie.

Sappiamo quindi quale attrezzatura utilizzare, e sappiamo anche dove recarci e quando scattare. Tutto quel che occorre ora è un moderno smartphone, possibilmente con GPS e connessione ad internet: il primo ci aiuterà a raggiungere con precisione il luogo scelto mentre il secondo, tramite connessione al sito http://www.time.gov/ ci fornirà l'ora esatta da un precisissimo orologio atomico. Se non potete avere internet per quest'ultima cosa è fortemente consigliato l'acquisto di un orologio radiocontrollato, che vi permetta di avere con precisione l'orario effettivo in modo da non perdere il transito per quei pochi secondi in cui eravate 'indietro' o 'avanti'. 

Come detto, la precisione deve essere essenziale e totale. Non si può iniziare a scattare o a riprendere neanche con un secondo di ritardo, in quanto ormai la ISS sarà già transitata.
Preparate tutto con calma e con attenzione, anche con 30/45 minuti di anticipo, controllate la vostra posizione, e tenete sempre un occhio rivolto all'orario: può succedere che in momenti concitati come questo si perda la cognizione del tempo.

Quando sarete pronti, se utilizzerete una Reflex impostate l'autoscatto a 10 secondi per evitare vibrazioni di sorta. Quindi impostate una ISO elevata e il diaframma al valore di apertura maggiore di cui disponete: questo perché il tempo di esposizione di ogni singola foto deve essere molto breve, nell'ordine di 1/2000 di secondo. Data infatti la velocità di Transito della ISS (ricordiamo che l'intero evento si svolge in un singolo esatto secondo in media) con tempi di esposizione più lunghi si rischia di ottenere una strisciata, piuttosto che 'fermare' la sagoma della Stazione Spaziale sul disco della stella o della Luna.

Se invece osserverete con un telescopio e andrete a riprendere con una webcam planetaria, tutto quello che dovrete fare è iniziare a filmare con circa 1/2 minuti di anticipo ed interrompere la ripresa circa 1/2 minuti dopo l'orario previsto di transito. Questo vi garantirà la sicurezza di aver catturato il tutto. Ricordate, in entrambi i casi, di non sovraesporre le immagini o le riprese, dato che in questo caso la ISS sarà come 'annegata' nella luce e non risulterà visibile, anche se era proprio lì!

Una volta catturato il vostro transito, basterà elaborare gli scatti o i filmati con i software classici come Photoshop, GIMP, AutoStakkert o Registax. E potrete dire di aver visto e ripreso con successo l'oggetto tecnologico più avanzato costruito dall'uomo sfrecciare davanti al Sole o la Luna!

Buone Osservazioni a Tutti!
G. Petricca

domenica 1 novembre 2015

I Pianeti del Mese - Novembre 2015

In questa rubrica ci occuperemo della visibilità dei pianeti del nostro Sistema Solare durante il mese in corso. Il commento per ognuno di loro è fornito dall'Unione Astrofili Italiani/Commissione Divulgazione.



Mercurio:  nel corso di questo mese di novembre sarà quasi impossibile osservare il pianeta. All’inizio del mese, quando sorge quasi un’ora prima del Sole, si può ancora tentare di scorgerlo tra le luci dell’alba sull’orizzonte orientale. Nei giorni successivi Mercurio si avvicina al Sole, fino alla congiunzione del 17 novembre. Il pianeta ricompare nel cielo serale, ma per diversi giorni sarà ancora molto basso sull’orizzonte, invisibile nella luce del tramonto.


Venere: prosegue il periodo di ottima osservabilità mattutina. Il pianeta sorge quasi 4 ore prima del Sole. Proprio il 1° novembre si registra il massimo anticipo dell’orario del sorgere di Venere rispetto al Sole: 3 ore e 57 minuti. Quando il cielo si rischiara per la luce dell’alba Venere è già molto alto sull’orizzonte di Sud-Est. Venere lascia la costellazione del Leone e dal 3 novembre inizia ad attraversare la Vergine.



Marte: lo si può osservare al mattino presto, sull’orizzonte orientale. Le condizioni di osservabilità del pianeta rosso sono simili a quelle di Venere, con il quale si trova in congiunzione il giorno 3. Marte il 2 novembre attraversa il limite tra Leone e Vergine. Mentre Venere attraversa rapidamente la Vergine, Marte si sposta più lentamente, rimanendo nella parte alta della costellazione. Lo si può quindi osservare più a lungo e più alto sull’orizzonte, prima del sorgere del Sole.


Giove: dei tre pianeti che caratterizzano la volta celeste nelle ore che precedono il sorgere del Sole, Giove è quello più alto sull’orizzonte. Sorge per primo e lo si può individuare facilmente. Nei giorni che seguono la congiunzione Marte – Venere (il 3 novembre), si può osservare il terzetto di pianeti allineati, con Venere, il più luminoso, più basso sull’orizzonte, il pianeta rosso in posizione intermedia e Giove, rimasto ancora nella costellazione del Leone, in posizione più elevata. Al comparire delle luci dell’alba Giove è ben visibile a Sud-Est.


Saturno: questo mese Saturno termina il lungo periodo di presenza nei cieli serali. Il pianeta all’inizio del mese è estremamente basso sull’orizzonte occidentale, tramonta poco dopo il Sole ed è difficile individuarlo nella luce del crepuscolo. Il 29 novembre Saturno si trova in congiunzione con il Sole, pertanto è del tutto inosservabile. Verso la fine dell’anno ricomparirà al mattino presto. Saturno si trova nella costellazione dello Scorpione.


Urano: il pianeta si è trovato in opposizione al Sole il mese scorso, condizione che lo rende ancora osservabile per quasi tutta la notte. E’ quindi possibili individuarlo e seguirlo agevolmente mentre, nel corso della prima parte della notte, si eleva fino a culminare a Sud. Essendo la luminosità del pianeta al limite della capacità di percezione dell’occhio umano, è consigliabile l’osservazione attraverso un telescopio. Il pianeta si sposta lentamente con moto retrogrado nella costellazione dai Pesci.


Nettuno: il pianeta è osservabile solo nel corso della prima parte della notte. L’intervallo di tempo a disposizione per osservarlo si riduce progressivamente nel corso del mese. Nella prime ore della sera lo si può osservare a Sud-Ovest, ma avvicinandosi alla mezzanotte si trova ormai molto basso sull’orizzonte. L’osservazione va effettuata con l’ausilio del telescopio: la luminosità del pianeta è infatti inferiore ai limiti accessibili all’osservazione ad occhio nudo. Nettuno si muove lentamente con moto retrogrado fino al 18 novembre, giorno in cui inverte la marcia e torna a muoversi con moto diretto. Nettuno si trova ancora nella costellazione dell’Acquario, dove è destinato a rimanere ancora a lungo, fino all’anno 2022.


Plutone: L’osservazione di Plutone è piuttosto difficoltosa. Già nelle prime ore della sera Plutone si trova basso sull’orizzonte occidentale, nella costellazione del Sagittario. Data la luminosità molto bassa del pianeta, è ancora più difficile tentare di individuarlo quando si trova prossimo al suo tramonto. E’ comunque indispensabile l’ausilio di un telescopio di adeguata potenza per tentarne l’osservazione. Plutone è destinato a rimanere nella costellazione del Sagittario ancora per molti anni, fino al 2023.

Buone osservazioni a tutti!
G. Petricca

La Luna del Mese – Novembre 2015

Vediamo nel dettaglio, giorno per giorno, le fasi lunari che potremo osservare durante tutto il mese di Novembre 2015, grazie all’immagine a calendario che ci aiuta nel riunirle facilmente in un singolo colpo d'occhio (© Calendar12).


A questo link la troverete invece in una versione ad alta risoluzione, che potete anche stampare per avere un promemoria sempre con voi, oppure tenere comodamente sul vostro pc o dispositivo mobile.


Ultimo Quarto
03 Novembre
13:24
Luna Nuova
11 Novembre
18:47
Primo Quarto
19 Novembre
07:27
Luna Piena
25 Novembre
23:44

Ma ricordate, la nostra Luna mostra in ogni caso qualcosa di differente giorno per giorno, e se ne si ha la possibilità avendo a disposizione telescopi di piccola e media grandezza e tempo da dedicare, anche nell'arco di una sola notte! Quindi, vale sempre alzare gli occhi al cielo notturno, e osservarla, sia da vicino che da lontano!

Di seguito la tabella che mostra giorno per giorno gli orari di alba e tramonto del nostro satellite, riferiti alle latitudini medie italiane.



 (Le effemeridi sono prese dal sito www.marcomenichelli.it-)


Buone Osservazioni a Tutti!
G. Petricca

Il Cielo Astronomico di Novembre 2015 - In collaborazione con l'UAI

- a cura dell'Unione Astrofili Italiani/Commissione Divulgazione.

Il Sole del Mese - Novembre 2015

Eccoci ad un nuovo appuntamento con la rubrica che si interessa, come il titolo può suggerire, di indicare gli orari di alba e tramonto del Sole per le principali città italiane. Ricordate MAI osservare il sole direttamente con strumenti ottici, ne va della vostra vista!



Ed ecco quindi gli orari di alba e tramonto del Sole per i 20 capoluoghi di regione del nostro paese, ed anche per gli estremi orientali ed occidentali d’Italia. Potete comodamente cliccare su una delle città e il link vi porterà ad una pagina con le effemeridi annuali, dove gli orari sono rintracciabili in modo facile e veloce.


-Le effemeridi sono prese da: www.sunrisesunsetmap.com-


La tabella invece si riferisce agli orari di sorgere, culminazione, e tramonto del Sole per una posizione centrale del nostro paese: 




Le effemeridi sono prese dal sito www.marcomenichelli.it

Ancora una volta ricordate SEMPRE di non puntare MAI il Sole direttamente con gli occhi! Se volete provare ad osservare i dettagli della sua superficie, come le macchie solari, basterà possedere un piccolo telescopio. Posizionatelo in modo tale da far si che l’oculare proietti una immagine su un muro bianco, oppure potete costruire un piccolo schermo di proiezione con un foglio da disegno e una piccola tavola di legno. Una volta centrato il Sole, con un po’ di pazienza visto che NON si può guardare nell’oculare, e messo a fuoco, vedrete chiaramente le macchie (se presenti) stagliarsi sulla superficie del vostro schermo di proiezione, per osservarle in modo sicuro.

Buone Osservazioni a Tutti!
G. Petricca