Lightbox Effect

sabato 30 gennaio 2016

Sei pianeti prima del Sorgere del Sole

In questi giorni tutti avrete sicuramente letto dell'evento che sta appassionando gli osservatori celesti da qualche tempo, ovvero l'allineamento planetario che è possibile osservare al mattino, prima dell'alba, lungo quasi tutta l'eclittica (il percorso apparente che il Sole compie in un anno rispetto allo sfondo della sfera celeste).


In questa suggestiva foto grandangolare realizzata da Rob Ratkowski dalla cima del monte Haleakala, nelle Hawaii, possiamo osservarlo in tutta la sua bellezza, e senza il problema delle nubi, che si possono notare in basso.

Nell'ordine e partendo dall'orizzonte a sinistra, possiamo osservare Mercurio, Venere, Saturno, Marte, la Luna (che in questi giorni si muoverà tra i vari pianeti) e infine Giove, che va a chiudere le fila. Tutto il 'treno' planetario occupa più di 100° di campo visivo nel cielo, e sarà uno spettacolo decisamente affascinante da osservare.

Fino a quando? Abbiamo almeno altre due settimane, dopo queste Mercurio tornerà sempre più verso il Sole, divenendo quindi invisibile, e la distanza tra i vari pianeti aumenterà fino a 'rompere' questa catena immaginaria nel cielo.


Ecco come apparirà il cielo al mattino del prossimo 2 Febbraio, con la sfilata planetaria ancora presente in grande stile! In termini di distanze parliamo di questi valori invece: Mercurio è a circa 130 milioni di km dalla Terra, mentre Venere è a 201 milioni di km di distanza. Ci appare molto più luminoso in virtù delle sue maggiori dimensioni (simili a quelle del nostro pianeta) e per l'alta riflettività della propria atmosfera.
Saturno è naturalmente il più lontano di tutti, essendo a circa 1.5 miliardi di km da noi, ed ha una magnitudine visiva simile a Marte, posizionato ora a 206 milioni di km. Come è possibile questo? Anche qui entrano in gioco le enormi dimensioni del pianeta rispetto all'altro con cui viene paragonato, che va a riflettere quindi più luce anche ad una distanza enormemente maggiore.
L'ultimo è Giove, a circa 700 milioni di km e sulla strada della propria opposizione (punto di minore distanza) con la Terra, che avverrà il prossimo 8 Marzo.

Dunque sono cinque... e il sesto dove si trova (non essendo naturalmente la Luna)? Anche se non possiamo osservarlo per intero, ci siamo letteralmente sopra! La nostra Terra è l'unico pianeta del Sistema Solare in grado di supportare la vita come la conosciamo, ed è certamente incluso di diritto nella nostra corsa planetaria. Quindi, e non fatelo solo in questa occasione, fermatevi ad ammirare ed apprezzare tutte le sue bellezze.


In conclusione, una piccola 'chicca' per chi dispone di telescopi di diametro generoso e vuole tentare l'osservazione: in realtà i pianeti sono ben 7! Ma il piccolo e remoto Plutone non è affatto visibile ad occhio nudo, anche se si trova vicino a Mercurio, come si può vedere in questa immagine.

Buone Osservazioni a Tutti!
G. Petricca

domenica 17 gennaio 2016

Un saluto alla Catalina

Proprio durante la giornata odierna la cometa C/2013 US10 (Catalina) sta transitando alla minima distanza dal nostro pianeta, a circa 0.725 AU (112.3 milioni di km).


Michele Brusa ha realizzato questa foto qualche tempo fa, quando la cometa è prospetticamente transitata vicino all'ammasso globulare NGC 5466, uno splendido incontro!

La stessa, dopo il suo transito nel Sistema Solare Interno, è stata posta su una traiettoria iperbolica. Questo vuol dire che non tornerà mai più indietro, e che andrà a perdersi nelle profondità dello spazio. Prima di essere spinta dalla Nube di Oort aveva un periodo orbitale di alcuni milioni di anni, e dopo una singola visita, sparirà dalla nostra vista per sempre.

Essendo stata riscaldata dal calore della nostra stella mostra due splendide code, una di ioni ed una di polveri che si dirigono in direzioni differenti. Il coma centrale (la zona di gas vicina al nucleo cometario) appare di un colore blu-verdastro, prodotto dall'emissione dei gas CN e C2 mentre la coda di ioni mostra tinte bluastre, a testimonianza dell'emissione delle molecole di gas CO+, come è normale per comete che hanno appena effettuato il loro transito solare ravvicinato.

Passiamo quindi alle domande che tutti abbiamo: potremo osservarla? Dove e quando? E con cosa?

Potremo certamente osservarla, tuttavia non ad occhio nudo, in quanto la sua luminosità massima prevista (a meno di sorprese) potrà permetterne l'osservazione solo da cieli scuri e senza Luna, lontano dalle luci cittadine. Dovremo quindi attrezzarci con binocoli (anche i classici 7x50 o 10x50) oppure con telescopi, dove maggiore sarà il diametro e più dettagli riusciremo a carpire.


Potrete utilizzare la mappa qui sopra per pianificare a dovere le vostre osservazioni. L'appuntamento sarà sempre prima dell'alba, ma sarà molto più alta sull'orizzonte rispetto ai primi mesi di osservazione.

La cometa attraverserà buona porzione della costellazione del Bootes, per poi arrivare tra quelle dell'Ursa Major, Draco ed Ursa Minor, e continuare poi per la Camelopardalis (Giraffa). Diventerà quindi sempre più immediato poterla rintracciare, dato che non sarà nascosta nelle luci dell'alba, e sarà ormai circumpolare, quindi non tramonterà mai per tutta la durata delle 24 ore. L'aspetto che avrà sarà quello di una stella sfocata, oppure di un piccolo batuffolo di polvere sospeso nello spazio e circondato da stelle puntiformi.

Buone Osservazioni a Tutti!
G. Petricca

giovedì 14 gennaio 2016

Il Miglior Saturno!

Il Signore degli Anelli sta pian piano tornando visibile prima dell'alba dopo la sua congiunzione con il Sole, avvenuta lo scorso 29 Novembre. Questo sta ad indicare l'inizio del suo nuovo periodo di osservabilità, che avrà il suo culmine a Giugno, con la sua opposizione, quando si troverà alla minima distanza dal nostro pianeta.

In attesa di questo momento, osserviamo nuovamente una foto scattata dalla sonda Cassini poco più di due anni fa. Una foto decisamente spettacolare!
Probabilmente si è sentita tante volte questa frase, ma ogni volta che personalmente vedo uno scatto del genere della sonda Cassini, non posso fare a meno di ripeterla, ancora una volta!
Lasciamo spazio direttamente all'immagine, che merita tutta la nostra attenzione e tutta la nostra meraviglia:


(© NASA - JPL - Cassini Team - Qui la versione FullRes)

Questa si che è una foto del pianeta Saturno!
Per realizzarla i tecnici della sonda Cassini (che orbita intorno al pianeta dal 2004, e che finora ci ha restituito le immagini più spettacolari del Signore degli Anelli, oltre che al primo studio approfondito sulla sua luna più grande, Titano), hanno atteso il momento nel quale, durante la sua orbita, la sonda fosse perfettamente allineata con il pianeta e il Sole, che risulta schermato da Saturno stesso.

Per comporre questo mosaico sono state utilizzate 323 immagini scattate dalla sonda in 4 ore di tempo, ed un lavoro del team a terra di circa 3 mesi, prendendo solo 141 scatti. Sicuramente i migliori! I colori sono totalmente realistici, se ci trovassimo nella stessa posizione della sonda nella stessa situazione, questo è quello che riusciremmo a vedere ad occhio nudo in termini di tonalità.

E il risultato è quello che potete vedere, uno straordinario panorama in altissima risoluzione (si dipana per oltre 650000 Km di lunghezza!) di tutto il sistema di anelli di Saturno, compresi quelli (i più esterni) che sono davvero evanescenti, e che solo in queste occasioni emergono in tutta la loro eterea bellezza.
Ma cosa stiamo guardando di preciso? Questa immagine nasconde molte più cose di quanto non appaia a prima vista, quindi ecco un utile sovraimpressione che ci spiega tutto quello che stiamo osservando.


Qui troverete una versione a maggiori dimensioni, per permettervi di leggere per bene tutte le didascalie. Ed ecco un piccolo ritratto di una parte del nostro Sistema Solare: nella stessa foto infatti, oltre a Saturno, possiamo vedere come piccoli punti luminosi i pianeti Marte e Venere, oltre a numerosi satelliti e stelle di fondo cielo.

Inoltre ci sono anche numerose lune pastore (satelliti all'interno degli anelli, che 'guidano' gravitazionalmente parti degli stessi), e l'evanescente ultimo anello del sistema, l'Anello E, il più esterno, composto dalle particelle rilasciate dai getti di materia provenienti dal polo sud del satellite Encelado. 

Ma soprattutto, ci siamo anche noi! La Terra e la Luna sono rintracciabili e distinguibilissime poco al di sotto del piano degli anelli. Certo, non sono più che semplici punti, rispetto a quel che possiamo osservare del gigante gassoso, ma, citando Carl Sagan "Da questo distante punto di osservazione, la Terra può non sembrare di particolare interesse. Ma per noi, è diverso. Guardate ancora quel puntino. È qui. È casa. È noi. Su di esso, tutti coloro che amate, tutti coloro che conoscete, tutti coloro di cui avete mai sentito parlare, ogni essere umano che sia mai esistito, hanno vissuto la propria vita.[...]"

Buone Osservazioni a Tutti!
G. Petricca

venerdì 8 gennaio 2016

Congiunzione ravvicinata tra Venere e Saturno

Prima dell'alba di domattina, 9 Gennaio 2016, chi avrà cieli sereni o al massimo velati, potrà osservare una splendida congiunzione stretta, tra due pianeti in realtà molto lontani tra loro: Venere, la Stella del Mattino (o della Sera) e il Signore degli Anelli, Saturno.


Nella simulazione qui sopra possiamo osservare quanto siano vicini i due oggetti con uno sguardo a largo campo (immagine di sfondo) e osservandoli con un telescopio a bassi ingrandimenti (riquadro).

La coppia sorgerà intorno alle 5 del mattino, e sarà visibile fino al sorgere del Sole circa due ore più tardi. Avremo quindi tutto il tempo per riuscire ad apprezzare lo spettacolo naturale, sia ad occhio nudo che con strumenti ottici. Potrete tentare anche di realizzare qualche scatto fotografico a grande campo che li comprenda, oppure accostarli ad un elemento architettonico/naturalistico della vostra città.

I due pianeti saranno separati di circa 5 primi d'arco, il che equivale a dire circa 1/6 del diametro apparente della Luna Piena. Molto molto vicini, quasi una stella doppia alla vista. Non sarà tuttavia la congiunzione più stretta dell'anno, in quanto quest'ultima avverrà il 27 Agosto, tra Venere e Giove, separati da solo 4 primi d'arco. In realtà i due pianeti sono divisi da più di 1.5 miliardi di km, e ci appaiono in questo modo per un semplice effetto di prospettiva, vista dalla nostra posizione sull'orbita.


E questa sarà la loro congiunzione più stretta da qui fino al 12 Agosto 2243 (un bel po' di tempo) quando i due pianeti torneranno davvero vicini, e in alcune zone della Terra sarà possibile osservare una favolosa occultazione, dove il nostro pianeta gemello transiterà velocemente di fronte a Saturno! Una data da segnare sul calendario dei nostri eredi.


Buone Osservazioni a Tutti!
G. Petricca

martedì 5 gennaio 2016

Maratona planetaria dal tramonto all'alba - 2016!

In questi giorni, o per meglio dire, sere e notti, possiamo apprezzare ad occhio nudo praticamente tutti i pianeti del nostro Sistema Solare, da Mercurio a Venere (non in ordine di distanza dal Sole ovviamente). E con un paio di binocoli, anche Urano e Nettuno entrano in gioco. Non è certamente una cosa rara, oppure strana, ma ci sono anni in cui è possibile fare questa maratona planetaria nel giro di una sola notte!

Nell'articolo ci saranno mappe che illustreranno il percorso da seguire passo dopo passo, quindi, andiamo pure con il primo oggetto visibile (in ordine di questa maratona) dopo il tramonto, ovvero Mercurio, il pianeta più interno del Sistema.


Per prima cosa, non affrettatevi. Questa 'corsa tra i pianeti' potrà essere effettuata anche tra una settimana al massimo (proprio per via di Mercurio che tornerà rapidamente verso il Sole, diventando così indistinguibile). Scegliete una serata serena e tersa e preparatevi ad iniziare l'osservazione da 30 a 60 minuti dopo il tramonto: non sarà evidente come altri, ma il piccolo pianeta è sicuramente riconoscibile. Osservando verso Ovest Sud Ovest sui 30 minuti e verso Sud Ovest sui 60 minuti dopo il tramonto, noterete un flebile punto luminoso stagliarsi nel cielo, prima di tutte le altre stelle nella zona. Sarà quindi praticamente impossibile mancarlo. Fate riferimento alla prima immagine dell'articolo.


Successivamente, tra le 19 e le 20:30, spostate lo sguardo (seconda immagine) in diagonale verso sinistra, in alto. Avrete qui bisogno di un binocolo per osservare i due giganti gassosi più distanti del nostro Sistema Solare: Urano e Nettuno.
Il pianeta che porta il nome dell'antico dio del mare è il più distante osservabile con strumentazioni puramente amatoriali: attualmente risplende con una magnitudine di poco inferiore alla soglia di osservabilità ad occhio nudo, ma non preoccupatevi, dato che con lo stesso binocolo è possibile osservarlo.
Il primo, il pianeta acquamarina, sarà difficoltoso, ma sicuramente meno di Nettuno. Le sue maggiori dimensioni e la sua maggiore prossimità (sempre nell'ordine di miliardi di km) sono a favore degli osservatori, che potranno riconoscerlo con l'utilizzo di un binocolo dal suo colore pallido azzurro, e dal fatto che come tutti i pianeti, questo non brilla come le stelle circostanti, ma la luce che possiamo vedere è fissa. Riconosco che per persone alle prime armi sarà molto difficile, ma non perdetevi d'animo, e se siete nel dubbio, chiedete pure nei commenti o sul mio profilo twitter @AstroPratica.


A questo punto potrete andare a dormire, e puntare la sveglia per le sei del mattino, dove quasi come ordinati in fila potrete rintracciare facilmente tutti gli altri pianeti mancanti. Il primo molto alto sull'orizzonte sarà Giove, il re del Sistema Solare! Giove è il pianeta più grande, e quindi uno dei punti più luminosi nel cielo serale e notturno. Molto facile da riconoscere e punto di riferimento da quale potremo partire per osservare tutti gli altri pianeti.

Infatti, continuiamo il nostro viaggio verso sinistra (terza immagine, qui sopra, come riferimento), e verso est. La prima cosa che apparirà alla vista sarà il pianeta rosso, Marte, che si sta avvicinando al nostro mondo e rimane sempre apprezzabile, anche ad occhio nudo. Il suo colore che lo contraddistingue da tutti gli altri è il suo biglietto da visita migliore in assoluto.

Continuando ancora verso oriente, dopo Marte, troveremo Venere e sarà impossibile da non vedere. Il pianeta gemello della Terra è anche il più vicino a noi, quindi la sua luminosità, come potete notare dall'ultima immagine, è elevata, il che lo rende riconoscibile tanto quanto, se non più di Giove. Venere sarà ad una media elevazione sull'orizzonte, e dovreste riuscire ad osservarlo anche se doveste avere ostacoli non troppo alti in quella direzione.

L'ultimo e basso sull'orizzonte orientale sarà Saturno. Il signore degli anelli ha da poco passato la sua congiunzione con il Sole e quindi è tornato visibile visibile, anche nel chiarore che è presente nel cielo. Se avete con voi un binocolo, che abbia almeno 10 ingrandimenti (10x), potete facilmente osservare come l'aspetto del piccolo punto sia oblungo, e non perfettamente sferico. Eppure, anche a così bassi ingrandimenti, si capisce benissimo che Saturno ha qualcosa fuori dal comune.

Questo pianeta conclude la nostra maratona... anzi, no! Ne manca uno, e anche se non possiamo osservarlo per intero, ci siamo letteralmente sopra! La nostra Terra è l'unico pianeta del Sistema Solare in grado di supportare la vita come la conosciamo, ed è certamente incluso di diritto nella nostra corsa planetaria. Quindi, e non fatelo solo in questa occasione, fermatevi ad ammirare ed apprezzare tutte le sue bellezze.

In ultimo appunto, la Luna è già presente in questo scenario, quindi potrete osservare anche lei (con la fase che cambia giorno dopo giorno) e sia ad occhio nudo che con binocoli il nostro satellite naturale sa sempre cosa mostrarci!

Buone osservazioni a tutti!
G. Petricca

domenica 3 gennaio 2016

Quadrantidi: uno sciame meteorico da una costellazione scomparsa

Proprio agli inizi dell'anno, ecco pronto uno sciame meteorico da osservare: le Quadrantidi. Uno sciame che ha le potenzialità per raggiungere lo ZHR (Zenithal Hourly Rate - Rateo Orario Zenitale) di 120 meteore all'ora, quindi anche rimanendo poco tempo all'aperto, a causa delle temperature di questo periodo, si dovrebbe riuscire ad osservarne alcune.

Ma perchè parliamo di costellazione scomparsa? Il radiante, ovvero la zona dalla quale sembrano dipanarsi tutte le scie delle meteore, apparteneva ad una costellazione creata dall'astronomo francese Jérôme Lalande, nel 1795: il Quadrante Murale (Quadrans Muralis).


Attualmente questa costellazione è stata abbandonata, e si trova tra l'Orsa Maggiore, l'Aquilone e il Drago. Potete vedere il suo aspetto nell'immagine qui sopra, presa dall'Uranographia di Johann Bode. Ma, cos'è un quadrante murale? L'Enciclopedia Italiana Treccani ci viene in aiuto, dandoci questa definizione, che consiglio di leggere nella sua totale estensione:
"Strumento adoperato dagli antichi per misurare l'altezza degli astri. Un quadrante di cerchio, con due raggi, l'uno orizzontale e l'altro verticale, era fisso a una parete pure verticale e situata nel piano meridiano; su esso si leggevano le altezze degli astri nell'istante nel quale passavano per il meridiano e per conseguenza si avevano le loro declinazioni, nota la latitudine del luogo. I quadranti murali servivano pure alla determinazione dell'istante del passaggio degli astri al meridiano e quindi alla determinazione della loro ascensione retta, noto il tempo sidereo locale. Tale strumento fu noto già agli Arabi; in Europa venne per la prima volta costruito intorno al 1587 da Ticone in Uranienburg. [...] Il quadrante di Ticone permetteva di leggere i 10″. Dopo Galileo la collimazione agli astri si ottenne con cannocchiale provvisto di reticolo. In seguito l'uso del quadrante murale venne limitato alla sola misura delle altezze, giacché per quelle degl'istanti dei passaggi al meridiano erano meglio convenienti gli strumenti dei passaggi, di più facile rettifica. I quadranti murali vennero poi completamente sostituiti dagli strumenti con cerchi completi (cerchi murali e cerchi meridiani), quando si riuscì a superare le difficoltà per costruire grandi cerchi, divisi con precisione sufficiente."
Erano quindi strumenti di studio astronomico di un tempo che può sembrare lontano, ma che in realtà non era poi così distante. Stiamo infatti parlando di soli 400 anni fa, quando si era, in Italia, alla fine del Rinascimento.

Il primo ad osservare e registrare questo sciame fu l'italiano Antonio Brucalassi, che il 2 Gennaio 1825 scriveva nelle sue annotazioni: "l'atmosfera è attraversata... da stelle cadenti". Le Quadrantidi hanno origine dal nucleo estinto della cometa 2003 EH1, rimasta intrappolata nel Sistema Solare interno, con un periodo orbitale di circa 5.5 anni. E proprio durante lo scorso anno, la stessa è transitata al perielio, il punto della sua orbita più vicino al Sole, e questo depone ancora a favore di una buona visibilità di stelle cadenti.

Finora abbiamo parlato un po' della storia di questo sciame, e della sua costellazione scomparsa. Passando invece ad informazioni un po' più pratiche, quando e dove bisogna osservare per poterlo apprezzare?


Nell'immagine (© Space.com) possiamo facilmente riconoscere il radiante delle meteore: come detto è situato quasi al centro tra gli asterismi più famosi del cielo settentrionale. Per facilitarvi le cose, vi basterà riconoscere la punta della costellazione dell'Aquilone (Bootes) e salire con lo sguardo fino allo stesso livello dell'ultima stella del 'manico' dell'Orsa Maggiore.

Per il quando, invece, il picco dello sciame si avrà alle 9:00 italiane del 4 Gennaio, ma si potrà osservare una attività minore anche nelle notti precedenti e successive. Le Quadrantidi sono particolari, in quanto l'attività principale è concentrata tutta in un periodo di circa 6/8 ore intorno al picco stesso, quindi occhi al cielo durante questa notte, o domattina prima dell'alba. Armatevi di giacconi e qualche bevanda calda per riuscire a resistere al freddo della notte invernale. Un consiglio per osservarle è quello consueto di recarsi fuori città e da zone con poca umidità, in modo da minimizzare l'inquinamento luminoso nel cielo. Inoltre, se potete, mettervi con le spalle alle eventuali luci artificiali presenti (ad esempio dietro un muro al margine di una tettoia): questo limiterà la vostra visione del cielo, ma garantirà alla porzione più scura di essere decisamente più apprezzabile.

Buone osservazioni a tutti!
G. Petricca

Transiti della Stazione Spaziale Internazionale - Gennaio 2016

Appuntamento mensile con la rubrica che si occuperà di descrivere e fornire informazioni riguardo i passaggi visibili più importanti di due tra le più grandi opere ingegneristiche dell'uomo!


Sto parlando della Stazione Spaziale Internazionale (ISS), è una stazione spaziale dedicata alla ricerca scientifica che si trova in orbita terrestre bassa, gestita come progetto congiunto da cinque diverse agenzie spaziali. Viene mantenuta ad un'orbita compresa tra i 278 km e i 460 km di altitudine e viaggia a una velocità media di 27743,8 km/h, completando 15,7 orbite al giorno, in poco più di 90 minuti ad orbita. È abitata continuativamente dal 2 novembre 2000; l'equipaggio, da allora, è stato sostituito più volte, variando da due a sei astronauti o cosmonauti.


 
Qui di seguito invece, trovate un elenco riguardante i principali avvistamenti. Per tutti i transiti e gli avvisi al minuto invece potete recarvi sul canale Twitter @AstroPratica (che potete trovare e 'followare' sulla destra della pagina) e sul canale Facebook AstroPratica con messaggi dedicati.
La Stazione Spaziale Internazionale tornerà ad attraversare i nostri cieli al mattino, prima dell’alba. Per questo riportiamo i transiti maggiormente evidenti e luminosi visibili da gran parte della nazione in modo da valorizzare ogni sveglia. Si inizia nell’ultimo giorno della prima decina del mese.

Si inizierà appunto il 4 Gennaio, dalle 06:55 alle 07:05 osservando da SO a NE. La Stazione Spaziale Internazionale sarà ben visibile dal tutta Italia. Magnitudine di picco a -3.4, che renderà il transito molto facile da rintracciare.

Per quanto riguarda il passaggio del 7 Gennaio l’intera nazione avrà buone possibilità osservative, sempre meteo permettendo. La Stazione Spaziale Internazionale transiterà nei nostri cieli dalle 05:56 alle 06:02 guardando da O a NE. La magnitudine massima sarà di -3.5, la più alta per tutto il mese.

Saltiamo all’ultima decade con il terzo, il 19 Gennaio dalle 06:30 alle 06:38 da NO ad ESE, per una magnitudine di -3.4 al picco massimo, al punto più elevato del suo transito nel cielo mattutino. Il transito sarà ugualmente ben rintracciabile, in particolare dal Nord Est, ed una delle viste più suggestive.

Anche in questa occasione, ultima per il mese, con una luminosità davvero buona ad un picco di -3.4, tutto il paese potrà osservarla. Il 21 Gennaio, dalle 06:20 alle 06:27, da ONO a SE. Una nuova occasione fotografica, in quanto la ISS sarà vicina ai pianeti Giove-Marte-Venere dal Centro.

Giorno
Ora Inizio
Direzione
Ora Fine
Direzione
Magnitudine
04
06:55
SO
07:05
NE
-3.4
07
05:56
O
06:02
NE
-3.5
19
06:30
NO
06:38
ESE
-3.4
21
06:20
ONO
06:27
SE
-2.9

N.B. Le direzioni visibili per ogni transito sono riferite ad un punto centrato sulla penisola, nel centro Italia, costa tirrenica. Considerate uno scarto ± 1-5 minuti dagli orari sopra scritti, a causa del grande anticipo con il quale sono stati calcolati.


Buone Osservazioni a tutti!
G. Petricca

venerdì 1 gennaio 2016

I Pianeti del Mese - Gennaio 2016

In questa rubrica ci occuperemo della visibilità dei pianeti del nostro Sistema Solare durante il mese in corso. Il commento per ognuno di loro è fornito dall'Unione Astrofili Italiani/Commissione Divulgazione.



Mercurio: il 2016 inizia con una buona visibilità serale del pianeta, che il 1° gennaio tramonta un’ora e mezza dopo il Sole. Si può quindi tentare di scorgerlo sull’orizzonte occidentale all’inizio della sera. Nei giorni successivi il pianeta anticipa rapidamente l’orario del proprio tramonto, fino a diventare inosservabile. La congiunzione con il Sole si verifica il giorno 14. Mercurio ricompare nel cielo del mattino, dove si eleva rapidamente fino a raggiungere una discreta visibilità ad oriente: il 31 gennaio sorge 1 ora e 29’ prima del Sole.


Venere: il pianeta più brillante è ancora visibile al mattino, ma nell’arco del mese di gennaio perde circa un’ora del proprio periodo di osservabilità al mattino presto. All’inizio dell’anno sorge 3 ore prima del Sole. Alla fine del mese appare all’orizzonte solo due ore prima del Sole. Venere attraversa numerose costellazioni in poche settimane. Il 1° giorno dell’anno si trova ancora nella Bilancia, dal 2 lo si osserva nella parte altra dello Scorpione, il 6 gennaio si trova già nella costellazione dell’Ofiuco, il 21 Venere si trova già nel Sagittario. Da segnalare una congiunzione stretta con Saturno la mattina del 9 gennaio.



Marte: le condizioni di osservabilità del pianeta rosso rimangono simili a quelle del mese precedente. Lo si può individuare nel corso della seconda parte della notte a Sud-Est. Inizia l’anno nella costellazione della Vergine, fino al 17 gennaio, quando passa nella Bilancia.


Giove: il pianeta anticipa sempre più il proprio sorgere e alla fine del mese compare sull’orizzonte ad Est già nelle prime ore della notte. Rispetto alle costellazioni Giove è quasi immobile: rimane sempre nel Leone, molto vicino alla Vergine, che però non raggiunge perchè dall’8 gennaio inizia a tornare indietro, spostandosi con moto retrogrado.


Saturno: nei primi giorni del mese le condizioni di osservabilità di Saturno sono simili a quelle di Venere, con il quale si verifica una congiunzione stretta la mattina del 9 gennaio. Venere si abbassa velocemente avvicinandosi all’orizzonte, Saturno invece si sposta molto lentamente all’interno della costellazione dell’Ofiuco, che lo ospiterà per tutto l’anno. Saturno si trova approssimativamente alla stessa altezza sull’orizzonte di Antares, la stella più brillante dello Scorpione, che possiamo individuare a destra del pianeta in direzione Sud-Est prima dell’alba.


Urano: lo si può ancora osservare a Sud-Ovest al calare dell’oscurità, ma il tempo a disposizione per osservarlo si riduce sensibilmente e a fine mese tramonta ad Ovest già nel corso delle prime ore della notte. La luminosità di Urano è al limite della visibilità ad occhio nudo e per riuscire ad osservarlo in condizioni ottimali è consigliato l’uso del telescopio. Il pianeta dal 2009 si trova nella costellazione dei Pesci, dove rimane anche per tutto questo anno.


Nettuno: il pianeta si trova ormai molto basso sull’orizzonte occidentale e tramonta già nel corso della sera. Non è quindi agevole l’osservazione di Nettuno, già difficoltosa per la sua bassa luminosità, che richiede l’uso del telescopio per tentare di individuarlo. Anche quest’anno Nettuno rimane nella costellazione dell’Acquario, dove è entrato nel 2011 per rimanervi molto a lungo, fino all’anno 2022.


Plutone: Plutone è inosservabile: il 5 gennaio si trova in congiunzione con il Sole. E’ necessario attendere alcune settimane per vederlo ricomparire al mattino, anche se data la luminosità estremamente bassa prima di osservarlo con il telescopio bisogna attendere che si trovi abbastanza alto sull’orizzonte orientale prima della comparsa delle luci dell’alba. Plutone si trova ancora nella parte alta della costellazione del Sagittario, costellazione che lo ospiterà fino al 2023.

Buone osservazioni a tutti!
G. Petricca

La Luna del Mese – Gennaio 2016

Vediamo nel dettaglio, giorno per giorno, le fasi lunari che potremo osservare durante tutto il mese di Gennaio 2016, grazie all’immagine a calendario che ci aiuta nel riunirle facilmente in un singolo colpo d'occhio (© Calendar12).


A questo link la troverete invece in una versione ad alta risoluzione, che potete anche stampare per avere un promemoria sempre con voi, oppure tenere comodamente sul vostro pc o dispositivo mobile.


Ultimo Quarto
2 Gennaio
06:30
Luna Nuova
10 Gennaio
02:30
Primo Quarto
17 Gennaio
00:26
Luna Piena
24 Gennaio
02:46

Ma ricordate, la nostra Luna mostra in ogni caso qualcosa di differente giorno per giorno, e se ne si ha la possibilità avendo a disposizione telescopi di piccola e media grandezza e tempo da dedicare, anche nell'arco di una sola notte! Quindi, vale sempre alzare gli occhi al cielo notturno, e osservarla, sia da vicino che da lontano!

Di seguito la tabella che mostra giorno per giorno gli orari di alba e tramonto del nostro satellite, riferiti alle latitudini medie italiane.



 (Le effemeridi sono prese dal sito www.marcomenichelli.it-)


Buone Osservazioni a Tutti!
G. Petricca

Il Sole del Mese - Gennaio 2016

Eccoci ad un nuovo appuntamento con la rubrica che si interessa, come il titolo può suggerire, di indicare gli orari di alba e tramonto del Sole per le principali città italiane. Ricordate MAI osservare il sole direttamente con strumenti ottici, ne va della vostra vista!



Ed ecco quindi gli orari di alba e tramonto del Sole per i 20 capoluoghi di regione del nostro paese, ed anche per gli estremi orientali ed occidentali d’Italia. Potete comodamente cliccare su una delle città e il link vi porterà ad una pagina con le effemeridi annuali, dove gli orari sono rintracciabili in modo facile e veloce.


-Le effemeridi sono prese da: www.sunrisesunsetmap.com-


La tabella invece si riferisce agli orari di sorgere, culminazione, e tramonto del Sole per una posizione centrale del nostro paese: 



Le effemeridi sono prese dal sito www.marcomenichelli.it

Ancora una volta ricordate SEMPRE di non puntare MAI il Sole direttamente con gli occhi! Se volete provare ad osservare i dettagli della sua superficie, come le macchie solari, basterà possedere un piccolo telescopio. Posizionatelo in modo tale da far si che l’oculare proietti una immagine su un muro bianco, oppure potete costruire un piccolo schermo di proiezione con un foglio da disegno e una piccola tavola di legno. Una volta centrato il Sole, con un po’ di pazienza visto che NON si può guardare nell’oculare, e messo a fuoco, vedrete chiaramente le macchie (se presenti) stagliarsi sulla superficie del vostro schermo di proiezione, per osservarle in modo sicuro.

Buone Osservazioni a Tutti!
G. Petricca