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sabato 31 dicembre 2016

Transiti Notevoli della Stazione Spaziale Internazionale - Gennaio 2017

Appuntamento mensile con la rubrica che si occuperà di descrivere e fornire informazioni riguardo i passaggi visibili più importanti di due tra le più grandi opere ingegneristiche dell'uomo!


Sto parlando della Stazione Spaziale Internazionale (ISS): una stazione spaziale dedicata alla ricerca scientifica che si trova in orbita terrestre bassa, gestita come progetto congiunto da cinque diverse agenzie spaziali. Viene mantenuta ad un'orbita compresa tra i 278 km e i 460 km di altitudine e viaggia a una velocità media di 27743,8 km/h, completando 15,7 orbite al giorno, in poco più di 90 minuti ad orbita. È abitata continuativamente dal 2 novembre 2000; l'equipaggio, da allora, è stato sostituito più volte, rinnovandosi di missione in missione.





Qui di seguito invece, trovate un elenco riguardante i principali avvistamenti. Per tutti i transiti e gli avvisi al minuto invece potete recarvi sul canale Twitter @AstroPratica (che potete trovare e seguire sulla destra della pagina) e sul canale Facebook AstroPratica con messaggi dedicati.
La Stazione Spaziale Internazionale tornerà ad attraversare i nostri cieli al mattino, prima dell’alba. Per questo riportiamo i transiti maggiormente evidenti e luminosi visibili da gran parte della nazione in modo da valorizzare ogni sveglia in uno dei più freddi mesi dell’anno. Si inizia proprio nella mattina di Capodanno.

Il giorno 1 Gennaio, dalle 06:50 alle 06:59 osservando da OSO a NE. La Stazione Spaziale Internazionale sarà ben visibile da tutto il nostro paese, con preferenza per il Centro-Nord, per una magnitudine massima di -3.2. Visibile senza alcun problema anche dai centri urbani più grandi.

Il giorno dopo, 2 Gennaio, dalle 06:00 alle 06:07 osservando da SO a NE. La Stazione Spaziale Internazionale sarà ben visibile da tutto il nostro paese, in uno dei transiti migliori del mese, meteo permettendo. Magnitudine di picco a -3.4, che renderà facilmente visibile nel cielo del mattino.

Saltiamo di circa due settimane, arrivando al 16 Gennaio, quando dalle 06:40 alle 06:48 e da ONO a SE tutta Italia sarà nuovamente interessata dal transito. La magnitudine massima sarà di -3.2, e se osservata dal Centro, transiterà vicina a Saturno e Mercurio nel tratto finale del passaggio.

Ancora un transito ottimale, visibile da tutto il paese, ma parziale, il 17 Gennaio da N verso ESE, dalle 05:50 alle 05:55. La ISS avrà una magnitudine di -3.2 al suo picco (appena uscita dall’ombra della Terra) e con il meteo favorevole non si avranno problemi ad avvistarla.

L’ultimo passaggio, il giorno 31 Gennaio, avverrà alla sera, dopo il tramonto, introducendo i transiti di Febbraio. Visibile da tutta Italia, dalle 18:11 verso SO alle 18:19 verso NE, con una magnitudine di picco di -3.4. E’ un transito da annotare, in quanto dal Centro Italia transiterà vicino alla stupenda congiunzione tripla tra la Luna, Venere e Marte!

Giorno
Ora Inizio
Direzione
Ora Fine
Direzione
Magnitudine
1
06:50
OSO
06:59
NE
-3.2
2
06:00
SO
06:07
NE
-3.4
16
06:40
ONO
06:48
SE
-3.2
17
05:50
N
05:55
ESE
-3.2
31
18:11
SO
18:19
NE
-3.4


N.B. Le direzioni visibili per ogni transito sono riferite ad un punto centrato sulla penisola, nel Centro Italia, costa tirrenica. Considerate uno scarto ± 1-5 minuti dagli orari sopra scritti, a causa del grande anticipo con il quale sono stati calcolati.
Buone Osservazioni a tutti!
G. Petricca

lunedì 14 novembre 2016

Sciame delle Leonidi 2016 al Picco

Nella notte tra il 17 ed il 18 Novembre lo sciame meteorico delle Leonidi raggiungerà il suo massimo. Le previsioni per quest'anno indicano uno ZHR (Zenithal Hourly Rate - Rateo Orario Zenitale) di circa 20 meteore all'ora, non certo uno sciame corposo come quello delle Perseidi di Agosto, ma comunque foriero di buoni avvistamenti delle cosiddette, nella cultura popolare, 'stelle cadenti'.


L'immagine qui sopra ci fornisce una direzione e una idea di dove guardare per rintracciare il radiante delle Leonidi. Si definisce radiante la zona apparente di cielo dal quale sembrano 'uscire' e distribuirsi tutte le traccie che le varie meteore creano disintegrandosi nell'atmosfera. La Luna disturberà la loro visibilità, essendo il picco solo tre giorni dopo la sua fase di Piena.

Un consiglio per osservarle è quello consueto di recarsi fuori città e da zone con poca umidità, in modo da minimizzare l'inquinamento luminoso nel cielo. Inoltre, se potete, mettervi con le spalle alle eventuali luci artificiali presenti (ad esempio dietro un muro al margine di una tettoia): questo limiterà la vostra visione del cielo, ma garantirà alla porzione più scura di essere decisamente più apprezzabile. Un altro consiglio che voglio dare è quello di non osservare direttamente verso il radiante in queste situazione, ma a qualche grado da questo. Per quale motivo? Il radiante è il punto dal quale sembrano irradiarsi appunto le scie luminose, ma queste possono attraversare il cielo anche a distanza notevole da questo punto. Quindi muovetevi con lo sguardo, e vedrete che potrete apprezzarne un numero ancora maggiore.

Fotograficamente parlando, se volete tentare di immortalarle, il consiglio è di utilizzare un obiettivo fortemente grandangolare (anche dei fish-eye), aprire il diaframma il più possibile, utilizzare nuovamente un tempo di esposizione elevato (circa sui 30 secondi al minimo) e aumentare il valore dell'ISO in rapporto al vostro cielo (più inquinato dalle luci cittadine sarà, e più l'aumento dell'ISO dovrà essere contenuto).

Dove si origina questo sciame meteorico? La risposta potrebbe apparire allo stesso tempo interessante e affascinante per chi si avvicina all'astronomia.
La cometa Tempel-Tuttle, che è stata scoperta indipendentemente da due astronomi  Ernst Tempel e Horace Parnell Tuttle nel 1865 e 1866, è una cometa periodica con un'orbita che la riporta al perielio (punto più vicino al Sole) ogni 33 anni. Il suo ultimo passaggio si è avuto nel 1998 e il prossimo si avrà nel 2031. Nella foto sottostante, e a cura dell'Osservatorio Astronomico Nazionale del Giappone possiamo apprezzarla facilmente.


E' proprio lei la genitrice dello sciame meteorico delle Leonidi, in quanto queste 'stelle cadenti' sono niente altro che polveri e detriti che la cometa si lascia dietro dopo ogni passaggio nel Sistema Solare interno e che vanno a generare la famosa scia luminosa non appena entrano in contatto con la nostra atmosfera.

Dato che ormai sono passati 17 anni dal suo ultimo passaggio il numero totale di questi detriti è andato diminuendo, e questo ci porta al piccolo ZHR con cui avremo a che fare e che è stato trattato nella prima parte dell'articolo. Nel (e dal) 2031 in poi, anno del nuovo perielio, avremo uno ZHR delle Leonidi decisamente più elevato, e potremo apprezzarlo ancora di più.

Una curiosità riguardante questo sciame per concludere: dato che la scia di polveri e detriti si muove intorno al sole lungo l'orbita della Tempel-Tuttle in senso opposto a quello del movimento della Terra, queste meteore sono le più veloci in assoluto ad impattare contro la nostra atmosfera: la loro velocità si attesta infatti a circa 72km/s oppure in unità più familiari, il valore di 260000 (duecentosessantamila) km/h!

Come sempre, se riuscirete ad osservare l'evento scrivete le vostre testimonianze sia qui sul blog, nei commenti, sia nei canali Social di Astronomia Pratica. E se riuscirete a scattare delle foto, inviatele pure tramite gli stessi canali!

Buone Osservazioni a Tutti!
G. Petricca

giovedì 20 ottobre 2016

Lo Sciame della Cometa - Le Orionidi

Questo sciame meteorico è poco noto, con uno ZHR (Zenithal Hourly Rate - Rateo Orario Zenitale) di circa 20 meteore all'ora (seppure in alcuni anni questo valore è salito fino alle 70 meteore/ora) ed è normalmente poco avvistato in quanto la zona dalla quale sembrano provenire tutte le meteore è visibile solamente prima dell'alba, in questo periodo.


In questa immagine possiamo facilmente vedere il radiante dello sciame, posto quasi a metà strada tra le costellazioni prettamente invernali di Orione -da qui il nome Orionidi- e i Gemelli.

La Luna disturberà la scena quest'anno, in quanto sorgerà praticamente prossima al radiante dello sciame. Tuttavia questo fattore non deve scoraggiare le osservazionim e potrà renderle anche più una sfida: osservate lontano dal punto di origine, o ponendolo alle vostre spalle e guardando verso l'alto. Il loro picco si prevede per il mattino di domani, con buone possibilità di osservarle anche durante il mattino di dopodomani, 22 Ottobre. Questo sciame meteorico è inoltre famoso per risultare 'spalmato' lungo un arco di 3/5 giorni dal momento del picco, quindi potrete continuare le vostre osservazioni anche nelle mattine a venire.

Un consiglio per osservarle è quello consueto di recarsi fuori città e da zone con poca umidità, in modo da minimizzare l'inquinamento luminoso nel cielo. Inoltre, se potete, mettervi con le spalle alle eventuali luci artificiali presenti (ad esempio dietro un muro al margine di una tettoia): questo limiterà la vostra visione del cielo, ma garantirà alla porzione più scura di essere decisamente più apprezzabile.


Nella foto sopra invece (© NASA/W. Liller - NSSDC's Photo Gallery (NASA), abbiamo l'origine di questo sciame di meteore, la Cometa 1P/Halley: molto famosa negli ambienti astronomici e forse anche al di fuori di essi dato che diede spettacolo circa 29 anni fa, risultando visibile chiaramente ad occhio nudo. Osservazioni riguardanti questa cometa, a corto periodo (circa 75 anni), risalgono anche ad un passato antico, con testimonianze Cinesi, Babilonesi, e dei popoli dell'Europa medioevale. Inoltre, durante il suo transito del 1986, il suo nucleo fu il primo della storia ad essere studiato e fotografato da una sonda terrestre, la Giotto.

Tornando all'osservazione dello sciame meteorico delle Orionidi, un altro consiglio che voglio dare è quello di non osservare direttamente verso il radiante in queste situazione, ma a qualche grado da questo. Per quale motivo? Il radiante è il punto dal quale sembrano irradiarsi appunto le scie luminose, ma queste possono attraversare il cielo anche a distanza notevole da questo punto. Quindi muovetevi con lo sguardo, e vedrete che potrete apprezzarne un numero ancora maggiore.

Fotograficamente parlando, se volete tentare di immortalarle, il consiglio è di utilizzare un obiettivo fortemente grandangolare (anche dei fish-eye), aprire il diaframma il più possibile, utilizzare nuovamente un tempo di esposizione elevato (circa sui 30 secondi al minimo) e aumentare il valore dell'ISO in rapporto al vostro cielo (più inquinato dalle luci cittadine sarà, e più l'aumento dell'ISO dovrà essere contenuto).

Come sempre, se riuscirete ad osservare l'evento scrivete le vostre testimonianze sia qui sul blog, nei commenti, sia nei canali Social di Astronomia Pratica. E se riuscirete a scattare delle foto, inviatele pure tramite gli stessi canali!

Buone osservazioni a tutti!
G. Petricca

venerdì 7 ottobre 2016

Draconidi d'Ottobre al picco

Ottobre è tempo di Draconidi, tra le altre occasioni astronomiche fornite dal mese in corso. Si parla quindi di uno sciame meteorico che viene ad originarsi quando il nostro pianeta attraversa la coda di polveri della cometa periodica 21P/Giacobini-Zinner (da qui anche il nome di Giacobinidi), scoperta nel 1900 dall'astronomo Michel Giacobini e confermata nella sua natura cometaria 13 anni dopo da Ernst Zinner. (Nella foto sotto, la cometa in una immagine d'archivio © NASA/JPL)



Le sere migliori per l'osservazione di questo sciame meteorico iniziano da oggi, e si avrà la possibilità di osservarne fino alla notte del 10. Il picco massimo di intensità comunque si avrà tra la notte del 7 e la notte dell'8 Ottobre con un rateo orario (ZHR - Zenithal Hourly Rate) di circa 10/20 meteore all'ora. Dove bisognerà rivolgere il nostro sguardo per osservarle? L'immagine allegata proprio qui sotto risolve il quesito.


Ovviamente, quasi inutile dirlo, le Draconidi sono così chiamate perchè il radiante dal quale sembrano originarsi tutte è localizzato nella 'testa' della Costellazione del Draco, una costellazione abbastanza debole, rintracciabile nel suo intero solo sotto notti terse e senza Luna (come sarà quest'anno) lontano dalle luci cittadine. Per individuarla facilmente, seguendo le indicazioni dell'immagine, bisognerà rintracciare prima l'Orsa Minore (la costellazione della Stella Polare) oppure la più grande Orsa Maggiore (Grande Carro), che in questo periodo rimane bassa all'orizzonte settentrionale, ma è sempre facilmente riconoscibile.

Quattro anni fa, nel 2011, questo sciame stupì gli osservatori Europei così come quelli di tutto il mondo, con un display registrato di oltre 500 meteore all'ora! Non sappiamo se quest'anno avremo una prestazione simile (molto probabilmente l'elevato numero di due anni fa è da ricollegarsi al fatto che la cometa aveva effettuato da poco il suo perielio, passando nel punto della sua orbita più vicino al Sole), ma cieli nuvolosi permettendo, sarà sicuramente un display interessante da osservare. Con nulla più che i nostri occhi rivolti al cielo e un pizzico di pazienza.

Buone Osservazioni a Tutti!
G. Petricca

giovedì 22 settembre 2016

Equinozio d'Autunno 2016

Tra poche ore dalla scrittura di questo articolo, esattamente alle 16:21 ora italiana, entreremo ufficialmente nell'autunno astronomico (dato che quello meteorologico si fa iniziare per convenzione il giorno 1 Settembre). Precisamente a quell'ora, avremo il cosiddetto Equinozio d'Autunno, che corrisponde ad una uguale durata del giorno e della notte per tutto il nostro pianeta. Il Sole oggi, dal nostro punto di vista, attraversa l'equatore verso sud.


Ma, come possiamo vedere dall'immagine appena sopra, siamo diretti dall'Afelio (punto più lontano dalla nostra stella, che si è avuto vicino al Solstizio d'Estate in Giugno) verso il Solstizio d'Inverno che avviene quando il nostro pianeta si trova nel punto più vicino al Sole di tutta la sua orbita! Questo può sembrare strano, visto il tempo ci porterà verso il periodo più freddo dell'anno. Quindi, come è possibile?

La risposta è semplice, e va a ricercarsi nell'inclinazione dell'asse terrestre, che come sappiamo è la responsabile del cambiamento delle stagioni sul nostro pianeta. Se questa fosse pari a zero, quindi in una ipotetica situazione avente l'asse di rotazione perfettamente perpendicolare al piano orbitale della Terra, non ci sarebbe alcuna variazione climatica stagionale: il concetto stesso di stagione verrebbe a mancare!
Se all'equatore, quindi, avremmo sempre la massima esposizione solare, ai poli il sole sarebbe costantemente sulla linea dell'orizzonte. Si avvertirebbero cambiamenti anche per quanto riguarda la durata del giorno e della notte, che sarebbe costante e sempre di dodici ore.

Ma dallo spazio invece, come appare la Terra ai due solstizi e agli equinozi? Grazie alle immagini del satellite Meteosat 9 possiamo apprezzarla praticamente e con sicuro impatto visivo:



Domani, saremo nell'immagine in basso a destra. A Dicembre, per il Solstizio d'Inverno, saremo in quella in alto a sinistra, e così via fino a tornare di nuovo all'ultima immagine.

Questa data, insieme alle altre tre annuali, è una delle più importanti in assoluto per l'umanità, sin da quando abbiamo iniziato le prime coltivazioni! E l'umanità non è certo rimasta 'a guardare': ha costruito monumenti, creato luoghi sacri, e venerato il Sole come entità divina. Si possono ritrovare indicazioni in tal senso in moltissime parti del mondo e in moltissime culture! Per chi volesse approfondire, ecco un interessante pezzo tratto da Wikipedia.

Concludiamo con un video sempre dal satellite geostazionario Meteosat 9, che mostra come le stagioni cambino, viste da 36000 Km di altitudine circa! Ovviamente non è il Sole a spostarsi, ma dal nostro punto di vista, il fenomeno appare tale, quando invece è la Terra a muoversi lungo l'orbita.


Buon Equinozio d'Autunno a tutti!
G. Petricca

giovedì 15 settembre 2016

Eclisse Lunare di Penombra - 16 Settembre 2016

Domani notte avremo una elusiva Eclisse Lunare da osservare, sempre meteo permettendo, da tutta la nostra penisola.

Ma in prima istanza, cos'è una eclisse di penombra? Tutti sappiamo che una eclisse si verifica quando un corpo celeste, come un pianeta o un satellite, si colloca tra una sorgente di luce (ad esempio il nostro Sole) ed un altro corpo: in altre parole, il secondo corpo entra nel cono d'ombra del primo.

In questo caso, è la Terra a frapporsi tra la Luna e il Sole, ma il nostro satellite non attraverserà il cono d'ombra del nostro pianeta, bensì il cono di penombra che circonda il precedente (riferitevi alla figura appena sopra). 

Non avremo quindi a che fare con una Luna che si tingerà di colori intensi che virano al rosso o all'arancione, ma il massimo che potremo osservare sarà una diminuzione di luminosità che, partendo dal suo bordo settentrionale andrà a sfumare gradualmente verso il basso, come è visibile in questa immagine (dove appunto è il bordo superiore ad essere interessato dall'eclisse, a cura di Marisha Sharma).

Il fenomeno sarà, come detto, visibile dal nostro paese, che si trova in una posizione sicuramente favorevole alla sua osservazione. Ecco gli orari chiave, per gli osservatori Italiani, che riguardano le tempistiche di entrata ed uscita dal cono di penombra della Terra da parte del nostro satellite, che sono illustrati anche nell'immagine sotto:
  • 18:52 - Primo contatto del disco lunare con il cono di penombra. (Questa fase avverrà con la Luna sotto l'orizzonte, in quanto il satellite non sarà ancora sorto).               
  • 20:54 - Massimo dell'eclisse - La Luna è a circa 16 gradi di elevazione sull'orizzonte orientale.
  • 22:56 - Ultimo contatto del disco lunare con il cono di penombra.
In particolare, per questo evento, la Luna entrerà nel cono di penombra della Terra per circa i 9/10 del suo diametro: se andrete ad osservare il nostro satellite nella fase massima noterete con facilità la diminuzione di luminosità della sua superficie. Specie se confrontata con la Luna Piena appena uscita dal cono, e nuovamente molto luminosa.

Buone osservazioni a tutti, sia che le facciate con occhi, con binocoli o con telescopi, lo spettacolo (anche se minore di quello presentato da una Eclisse totale di Luna) è sempre garantito!

G. Petricca

lunedì 5 settembre 2016

Transiti Notevoli della Stazione Spaziale Internazionale - Settembre 2016

Appuntamento mensile con la rubrica che si occuperà di descrivere e fornire informazioni riguardo i passaggi visibili più importanti di due tra le più grandi opere ingegneristiche dell'uomo!


Sto parlando della Stazione Spaziale Internazionale (ISS): una stazione spaziale dedicata alla ricerca scientifica che si trova in orbita terrestre bassa, gestita come progetto congiunto da cinque diverse agenzie spaziali. Viene mantenuta ad un'orbita compresa tra i 278 km e i 460 km di altitudine e viaggia a una velocità media di 27743,8 km/h, completando 15,7 orbite al giorno, in poco più di 90 minuti ad orbita. È abitata continuativamente dal 2 novembre 2000; l'equipaggio, da allora, è stato sostituito più volte, rinnovandosi di missione in missione.





Qui di seguito invece, trovate un elenco riguardante i principali avvistamenti. Per tutti i transiti e gli avvisi al minuto invece potete recarvi sul canale Twitter @AstroPratica (che potete trovare e seguire sulla destra della pagina) e sul canale Facebook AstroPratica con messaggi dedicati.
La Stazione Spaziale Internazionale tornerà ad attraversare i nostri cieli al mattino, prima dell’alba. Per questo riportiamo i transiti maggiormente evidenti e luminosi visibili da gran parte della nazione in modo da valorizzare ogni sveglia. Vi saranno comunque alcuni transiti serali. Si inizia nell’ultimo giorno della prima settimana del mese.

Il 7 Settembre, dalle 05:47 alle 05:55 osservando da OSO ad NE. La Stazione Spaziale Internazionale sarà ben visibile da tutta la nazione, meteo permettendo. Magnitudine di picco a -3.3, che renderà il transito molto facile da rintracciare anche dai cieli inquinati delle città.

Il giorno dopo, l’8 Settembre, dalle 04:56 alle 05:02 sarà invece il Centro Sud Italia a beneficiare di un ottimo transito, che tuttavia sarà parziale, con magnitudine massima a -3.1. La ISS transiterà da SSE verso ENE.

Saltiamo di circa due settimane, arrivando al 21 Settembre, quando dalle 06:14 alle 06:23 e da ONO a SE tutta Italia sarà nuovamente interessata dal transito. La magnitudine massima sarà di -3.3, come il primo passaggio del mese.

Ancora un transito ottimale, visibile da tutto il paese, il 22 Settembre da NO verso ESE, dalle 05:23 alle 05:30. La ISS avrà una magnitudine di -3.0 al suo picco e con il meteo favorevole non si avranno problemi ad avvistarla.

Arriviamo quindi al 29 Settembre dove torniamo dal mattino alla sera, e avremo il miglior passaggio della ISS del mese, parziale, e visibile al meglio dall’occidente d’Italia. Dalle 20:34 alle 20:39 da SO ad ENE, per una magnitudine di -3.4 al picco massimo, al punto più elevato del suo transito nel cielo.

A concludere, il 30 Settembre, con una magnitudine di -3.0, vi sarà un transito ISS che potrà essere apprezzato maggiormente dal Centro Sud Italia. La Stazione Spaziale transiterà da SO a ENE dalle 19:40 alle 19:48.

Giorno
Ora Inizio
Direzione
Ora Fine
Direzione
Magnitudine
7
05:47
OSO
05:55
NE
-3.3
8
04:56
SSE
05:02
ENE
-3.1
21
06:14
ONO
06:23
SE
-3.3
22
05:23
NO
05:30
ESE
-3.0
29
20:34
SO
20:39
ENE
-3.4
30
19:40
SO
19:48
ENE
-3.0

N.B. Le direzioni visibili per ogni transito sono riferite ad un punto centrato sulla penisola, nel Centro Italia, costa tirrenica. Considerate uno scarto ± 1-5 minuti dagli orari sopra scritti, a causa del grande anticipo con il quale sono stati calcolati. 
Buone Osservazioni a tutti!
G. Petricca

giovedì 1 settembre 2016

I Pianeti del Mese - Settembre 2016

In questa rubrica ci occuperemo della visibilità dei pianeti del nostro Sistema Solare durante il mese in corso. Il commento per ognuno di loro è fornito dall'Unione Astrofili Italiani/Commissione Divulgazione.


Mercurio: nella prima metà del mese il pianeta sarà inosservabile. Il giorno 13 Mercurio si trova in congiunzione con il Sole. In seguito il pianeta ricompare al mattino, dove alla fine di settembre sarà osservabile prima del sorgere del Sole. La massima elongazione mattutina viene raggiunta il 28 settembre, con una distanza angolare dal Sole non molto elevata (17° 53’). La mattina del 29, la più favorevole per l’osservazione del pianeta, Mercurio sorge 1 ora e 32 minuti prima del Sole.


Venere: per poter osservare nelle migliori condizioni il pianeta più luminoso sarà necessario attendere ancora alcune settimane. Venere infatti guadagna solo pochi minuti di osservabilità serale, per cui rimane ancora basso sull’orizzonte occidentale, dove negli ultimi giorni del mese tramonta circa 1 ora e 10 minuti dopo il Sole. Anche nel mese di settembre Venere sarà quindi osservabile sull’orizzonte occidentale tra le luci del crepuscolo serale. Nel corso del mese Venere attraversa per intero la costellazione della Vergine: il giorno 30 lo si può osservare nella Bilancia.


Marte: l’intervallo di osservabilità di Marte si riduce progressivamente. Solo nelle prime ore di oscurità sarà possibile seguire il pianeta mentre si accinge a tramontare a Sud-Ovest. Negli ultimi giorni di agosto e all’inizio di settembre Marte si trova ancora nello Scorpione mantenendosi molto vicino al limite con la costellazione dell’Ofiuco, in cui rientra il 3 settembre. Il giorno 22 il pianeta rosso fa il suo ingresso nel Sagittario.


Giove: nel corso del mese il pianeta sarà del tutto inosservabile. Giove si avvicina sempre più al Sole e già a inizio settembre la luce del tramonto non ne consente più l’osservazione. Il giorno 26 Giove si trova in congiunzione con il Sole. Sarà necessario attendere alcune settimane per vederlo comparire al mattino prima tra le luci dell’alba. Il pianeta rimane per tutto il mese nella costellazione della Vergine.


Saturno: all’inizio del mese Saturno è ancora relativamente vicino a Marte, per cui l’osservabilità dei due pianeti è molto simile. Con il passare delle settimane la distanza angolare tra i due pianeti aumenta e mentre Marte si allontana verso il Sagittario, Saturno rimane ancora nella costellazione dell’Ofiuco, più basso sull’orizzonte. A fine mese Saturno tramonta circa un’ora prima di Marte, pertanto il tempo a disposizione per osservarlo è ancora più limitato alle prime ore della sera.


Urano: il pianeta è osservabile per gran parte della notte. Compare a Est nel corso delle prime ore di oscurità e lo si può seguire quando culmina a Sud nel corso della seconda parte della notte. La luminosità di Urano è al limite della visibilità occhio nudo e per poterlo individuare agevolmente è consigliabile l’ausilio del telescopio. Il pianeta si trova ancora nella parte centrale della costellazione dei Pesci.


Nettuno: il giorno 2 settembre il pianeta si trova all’opposizione. Nettuno rimane quindi osservabile per tutta la notte. Lo si può cercare ad Est dopo il tramonto del Sole, al culmine a Sud intorno alla mezzanotte e a Sud-Ovest nelle ultime ore della notte. Nonostante l’osservabilità ottimale, è comunque indispensabile l’utilizzo del telescopio per poter individuare il pianeta, la cui luminosità è inferiore ai limiti accessibili all’osservazione ad occhio nudo. Nettuno si trova ancora nella costellazione dell’Acquario, dove è destinato a rimanere per un periodo estremamente lungo, fino all’anno 2022.


Plutone: Lo si può cercare a Sud all’inizio della notte. Nelle ore successive si torva sempre più basso sull’orizzonte a Sud-Ovest. Considerata la luminosità molto bassa del pianeta, è sempre indispensabile l’utilizzo di un telescopio di adeguata potenza per riuscire ad osservarlo. Plutone è destinato a rimanere nella costellazione del Sagittario ancora per molti anni, fino al 2023.

Buone osservazioni a tutti!
G. Petricca

La Luna del Mese – Settembre 2016

Vediamo nel dettaglio, giorno per giorno, le fasi lunari che potremo osservare durante tutto il mese di Settembre 2016, grazie all’immagine a calendario che ci aiuta nel riunirle facilmente in un singolo colpo d'occhio (© Calendar12).




A questo link la troverete invece in una versione ad alta risoluzione, che potete anche stampare per avere un promemoria sempre con voi, oppure tenere comodamente sul vostro pc o dispositivo mobile

Luna Nuova
01 Settembre
22:45
Primo Quarto
09 Settembre
20:21
Luna Piena
16 Settembre
11:27
Ultimo Quarto
23 Settembre
05:41

Ma ricordate, la nostra Luna mostra in ogni caso qualcosa di differente giorno per giorno, e se ne si ha la possibilità avendo a disposizione telescopi di piccola e media grandezza e tempo da dedicare, anche nell'arco di una sola notte! Quindi, vale sempre alzare gli occhi al cielo notturno, e osservarla, sia da vicino che da lontano!

Di seguito la tabella che mostra giorno per giorno gli orari di alba e tramonto del nostro satellite, riferiti alle latitudini medie italiane.



 (Le effemeridi sono prese dal sito www.marcomenichelli.it-)


Buone Osservazioni a Tutti!
G. Petricca