Lightbox Effect

domenica 25 gennaio 2015

Il transito ravvicinato dell'asteroide 2004 BL86

Durante la sera e la notte di domani, un asteroide di circa 500 metri di lunghezza, passerà vicino (in termini spaziali) al nostro pianeta Terra. Il suo nome, la sua classificazione, è 2004 BL86, che ci indica anche il suo anno di scoperta, il 2004 appunto, ad opera del progetto LINEAR (LIncoln Near Earth Asteroid Research).

Infatti, questo corpo celeste minore, è un NEO, acronimo che sta appunto per Near Earth Object, una classe di oggetti che comprende asteroidi, comete e meteoroidi. Vengono costantemente monitorati, per quanto è possibile dalle nostre attrezzature disponibili al momento, dato il possibile rischio di impatto con il nostro pianeta. In questo caso, 2004 BL86, transiterà a circa 3 distanze lunari dalla Terra, quindi a circa 1,2 milioni di km: una distanza sicuramente sulla soglia di attenzione, ma che non desta alcuna preoccupazione.


Nell'immagine appena sopra (©NASA/JPL Near-Earth Object Program Office), possiamo vedere in scala, l'effettiva distanza minima che raggiungerà l'asteroide 2004 BL86. Il punto di massimo avvicinamento si avrà alle 17:00 italiane di domani, e quindi sarà posizionato perfettamente per una osservazione serale/notturna dal nostro paese.

Infatti, l'astrofisico Gianluca Masi, con il suo Virtual Telescope Project, provvederà a fornire immagini in tempo reale del transito di questo corpo minore. http://www.virtualtelescope.eu/webtv/
Un altro feed online sarà quello di Slooh.comhttp://live.slooh.com/stadium/live/large-asteroid-2004-bl86-makes-its-close-approach-live

Non abbiamo immagini dettagliate di questo asteroide, anzi, non ne abbiamo affatto. Per questo la NASA, con il suo radiotelescopio di Goldstone insieme all'enorme osservatorio radioastronomico di Arecibo, a Puerto Rico, osserveranno tramite microonde questo corpo celeste, tentando di crearne una mappa radar che ci possa fornire il suo aspetto approssimativo esteriore. Inutile dire che siamo tutti in attesa di tali immagini, che ci faranno conoscere visivamente, per la prima volta, un altro abitante del nostro Sistema Solare.

Da Terra, però, cosa riusciremo a vedere? E soprattutto con quali strumentazioni? Intanto, ecco una mappa (©NASA/JPL Near-Earth Object Program Office) che mostra il suo percorso (in orario UTC, dovete aggiungere un'ora per ottenere l'ora italiana) durante la serata di domani.

Come possiamo facilmente notare, il suo moto relativo sarà elevato rispetto alle stelle che rimarranno 'di sfondo'. Nel momento di sua massima illuminazione, 2004 BL86 avrà una luminosità che lo pone intorno alla nona magnitudine, quindi sarà osservabile senza problemi da chi ha telescopi con almeno 15 cm di specchio, ma anche tramite buoni e potenti binocoli se si osserva da cieli bui. Cercate di prendere riferimenti tramite le mappe stellari per orientarvi ed identificarlo.

Sul mio canale Twitter @AstroPratica, e anche sul canale Facebook effettuerò un LIVEstream dove con le immagini in aggiornamento reperite online, seguiremo durante la sera fino alla mezzanotte lo spostamento di questo asteroide lungo la volta celeste.

Buone osservazioni a tutti.
G. Petricca

venerdì 23 gennaio 2015

Raro Triplo transito di Ombre su Giove

Tra questa notte (23/24 Gennaio) e domattina, per chi ha cielo sereno sopra la propria testa (e probabilmente sarà difficile data la fase di maltempo che stiamo attraversando), potrà osservare un raro spettacolo sulla superficie delle nubi di Giove, ovvero un triplo transito di ombre!

Purtroppo lo stesso sarà riservato solo a chi possiede dei telescopi, dato che serviranno questi strumenti per far si che possano essere avvistati i piccoli puntini bui sul disco del gigante gassoso. Anche per questo evento vale la regola, più il telescopio a vostra disposizione sarà grande, più osserverete meglio, ma possiamo dire che già un 6 pollici unito ad una lente di Barlow potranno farvi iniziare ad apprezzare il fenomeno. Dagli 8 pollici in su di specchio, sempre con lente di Barlow aggiuntiva, sarete già in prima linea per la sua osservazione.



Nell'immagine simulata qui sopra, centrata alle 07:45 italiane e creata utilizzando il software winJUPOS, possiamo apprezzare in anteprima quale sarà lo spettacolo che i fortunati osservatori si troveranno davanti. Questo tipo di evento, un triplo transito di ombre, è molto raro per un osservatore fermo in una determinata posizione: considerate che per tutto il globo terrestre, abbiamo avuto ed avremo solo 9 transiti tripli dal 1981 al 2040! Quindi è, se possibile, un avvenimento da non perdere!

Tuttavia, per chi osserva dall'Italia (dato che i favoriti saranno gli abitanti della costa est degli Stati Uniti d'America, per questo evento) abbiamo varie problematiche, in particolare se si vorranno fare fotografie in alta risoluzione allo stesso. Allego qui di seguito la linea temporale, in fuso orario CET, che è quello italiano del periodo. Sulla destra delle diciture, appare in gradi, l'elevazione del gigante gassoso dall'orizzonte medio nazionale:


04:11 --- L'ombra di Callisto appare sul disco del pianeta --- +45°
05:35 --- L'ombra di Io appare sul disco del pianeta --- +29°
05:53 --- Crepuscolo Astronomico per l'Italia --- +26°
05:55 --- Io inizia il transito sul disco del pianeta --- +26°
06:26 --- Crepuscolo Nautico per l'Italia --- +20°
07:19 --- Callisto inizia il transito sul disco del pianeta --- +10°
07:28 --- Alba media per il giorno 24 Gennaio per l'Italia --- +8°
/-inizio triplo transito di ombre-/
07:28 --- L'ombra di Europa inizia il transito sul disco del pianeta --- +8°
07:52 --- L'ombra di Io lascia il disco del pianeta --- +4°
/-fine triplo transito di ombre-/
08:08 --- Europa inizia il transito sul disco del pianeta --- +1°
08:12 --- Io termina il transito sul disco del pianeta --- +1°
08:18 --- Giove è sotto l'orizzonte medio dell'Italia ---
09:00 ---  L'ombra di Callisto lascia il disco del pianeta --- -7°
10:22 --- L'ombra di Europa lascia il disco del pianeta --- -19°
11:02 --- Europa termina il transito sul disco del pianeta --- -24°
12:02 --- Callisto termina il transito sul disco del pianeta --- -29°

Possiamo quindi notare come il triplo transito di ombre inizi dal nostro paese quando il pianeta è solamente a otto gradi sopra il nostro orizzonte. E terminerà giusto in tempo perché il pianeta tramonti per la giornata.
Questo renderà molto difficile data la turbolenza atmosferica nei bassi strati, ottenere immagini definite dello stesso. Tuttavia si può comunque rimanere in osservazione visuale, e godersi lo spettacolo che durerà 24 minuti!




E, se riuscirete, notate anche la differenza della forma delle tre ombre, come nell'immagine qui sopra (©NASA/JPL/Arizona). Quella di Callisto appare grande, con un bordo sfumato e diffuso, mentre quella di Io è proprio un punto nero netto e definito! Con un po' di allenamento, sarete in grado di distinguere quale satellite sta proiettando quale ombra solamente osservando l'ombra stessa. E attenzione alle 'deformazioni' che l'ombra assume ai bordi estremi del pianeta, come nel caso di quella di Ganimede, nella foto appena sopra

A questo punto, in conclusione, la domanda sorge spontanea. E' possibile osservare tutte e quattro le ombre dei satelliti sul disco del pianeta gassoso?
Purtroppo no, dato che la risonanza orbitale tra tre delle lune mediceee (Io, Europa e Ganimede; in risonanza 4:2:1 - ovvero 4 orbite di Io ogni 2 orbite di Europa ogni orbita di Ganimede) ci permette di osservare sempre e solo due delle tre lune più interne e mai tutte insieme. Europa o Ganimede sono quelle che 'a turno' rimangono fuori da questo spettacolare balletto.


Buone osservazioni a tutti!
G. Petricca

mercoledì 21 gennaio 2015

Un primissimo sguardo al pianeta nano Cerere!

Proprio ieri sono state rilasciate, dalla NASA, le prime immagini di uno degli ultimi 'mondi' sconosciuti del nostro Sistema Solare: il pianeta nano Cerere! Sono state scattate dalla sonda Dawn, lanciata nel 2007, e che finora ci ha fornito le foto più dettagliate di un altro corpo minore, Vesta, che ha visitato tra il 2011 ed il 2012.

Non sono ancora ad alta risoluzione, visto che la sonda impiegherà ancora due mesi per raggiungere un'orbita più consona a questo tipo di riprese, ma sicuramente ci invogliano a saperne di più. Ecco una primissima animazione della rotazione del pianeta, presa da una distanza di circa 380000 km. (© NASA/Dawn)

Nelle camere della sonda Dawn, Cerere non è più grande di 27 pixel, ma già ora la sua risoluzione fotografica ha quasi eguagliato quella del telescopio spaziale orbitante Hubble. Quindi, per i prossimi mesi, inizieremo ad avere immagini via via più dettagliate, che ci aiuteranno a fare luce su questo piccolo mondo.

Cerere infatti è il corpo più grande dell'intera Fascia degli Asteroidi, che come sappiamo è compresa tra le orbite di Marte e Giove, ed è probabilmente il risultato della totale disgregazione di piccoli protopianeti che si formarono agli albori del nostro Sistema Solare, letteralmente fatti 'in mille pezzi' dalle perturbazioni gravitazionali del gigante gassoso maggiore del Sistema stesso.
E' composto prevalentemente da ghiaccio e roccia, e da solo contiene un terzo dell'intera massa della Fascia degli Asteroidi; ha un diametro di circa 950 Km ed in questa immagine potete vederne una comparazione con la Terra e la nostra Luna.

Questo corpo celeste è stato scoperto nel 1801, da un astronomo Italiano, Giuseppe Piazzi, anche se la sua esistenza era stata ipotizzata da Johann Elert Bode, alla fine del 1700. Cerere è il nome della dea romana dell'agricoltura, e questo è il nome adottato ufficialmente. Una curiosità è che in greco, data la differente nomenclatura delle divinità, lo stesso corpo è chiamato Demetra, la dea greca del grano e dell'agricoltura.

Tornando alle immagini, ecco un paragone (©NASA/Hubble/Dawn/UniverseToday) tra uno scatto in falsi colori preso da Hubble, e un frame dell'animazione superiore preso dalla sonda automatica Dawn:

In entrambe possiamo riconoscere una caratteristica evidente, ovvero una 'piccola' macchia più bianca sulla superficie del pianeta nano.
Per ora cosa sia e il perchè sia così luminosa rimane un mistero, ma che riusciremo a chiarire nei prossimi mesi, quando avremo immagini più dettagliate della sua superficie. Tuttavia rimane la 'feature' più luminosa del corpo celeste, che sta facendo incuriosire scienziati ed appassionati di tutto il mondo. Per ora, gli studi preliminari indicano una superficie decisamente craterizzata, anche se ci sono ipotesi che Cerere possa avere una tenue atmosfera.

Andiamo alla conclusione dell'articolo con una foto elaborata, alla migliore risoluzione possibile da questa distanza, del pianeta nano stesso. (©NASA/Dawn)
Si riescono a distinguere strutture che possono essere catene montuose, insieme ad un grande cratere in basso a destra, vicino alla linea del terminatore (la linea che divide ombra e luce su un corpo celeste). La massa di Cerere inoltre gli permette di avere una forma sferica, in equilibrio idrostatico (un bilanciamento tra la forza di gradiente -forza generata dalla differenza di pressione attraverso una superficie- e la forza di gravità), e proprio questo criterio è il discriminante tra la classificazione dei pianeti nani e quella dei corpi minori del Sistema Solare.

Cerere può essere osservato anche dalla Terra, e il momento migliore è naturalmente alla sua opposizione, quando è più vicino al nostro pianeta. In queste occasioni risplende con una magnitudine di circa +6.5, il che lo rende purtroppo invisibile ad occhio nudo, a meno che non si osservi da un cielo davvero molto buio. Tuttavia è rintracciabile sia con binocoli che con piccoli telescopi: per quest'anno il momento migliore sarà centrato in due o tre settimane intorno al 25 Luglio, giorno della sua opposizione. E la sonda Dawn sarà già in orbita al pianeta, per osservarlo del dettaglio più piccolo, da ormai 4/5 mesi.

G. Petricca

giovedì 15 gennaio 2015

Tripla congiunzione tra Saturno, Luna e Beta Scorpii

Domani mattina, dalle 4 circa fino al sorgere del Sole, potremo osservare verso Est una stupenda congiunzione tripla tra il nostro satellite naturale, il pianeta Saturno e la stella Beta Scorpii, Akrab. L'evento è sicuramente degno di nota, in quanto la Luna avrà una fase calante e sarà illuminata circa per il 23%; Saturno invece inizia finalmente ad essere un obiettivo interessante per le prime osservazioni dell'anno, in attesa della sua opposizione il 23 Maggio. La stella β Scorpii aggiunge, con la sua colorazione bluastra, un tocco finale alla vista.


In questa simulazione, presa tramite il software Stellarium, e completa di figure del nostro folklore, ecco la vista che si presenterà alle 6:00 del mattino del 16 Gennaio. La Luna sarà di poco sopra il Signore degli Anelli, nella costellazione della Bilancia, mentre Saturno si troverà proprio sul 'confine' tra la stessa e quella dello Scorpione, a poca distanza dalla stella Akrab. Ne consiglio la vista sia ad occhio nudo, ma ancor più al binocolo, dove questo terzetto sarà davvero affascinante! E tentatene anche la fotografia, basta una semplice compatta per catturare questo spettacolo.

Nello stesso campo visivo, andremo ad osservare tre oggetti che sono 'vicini' dalla nostra prospettiva, ma che in realtà hanno una enorme distanza tra l'uno e l'altro! La Luna è semplicemente a circa 390000 Km da noi, Saturno a 1,5 miliardi di Km circa, mentre la stella Akrab è situata alla distanza di 530 anni luce dal nostro pianeta! In modo letterale, dall'estremamente vicino, all'estremamente lontano in un singolo colpo d'occhio!

Se possedete invece un telescopio, anche non eccessivamente grande, le possibilità di osservazione dei particolari aumentano naturalmente, ecco qualche indicazione su cosa osservare.


La librazione lunare (un movimento apparente, oscillatorio, del nostro satellite rispetto ad un osservatore sulla Terra. Ci permette, in alcune occasioni di poter vedere strutture sulla superficie della Luna che normalmente sarebbero nascoste) porterà in ottima vista una enorme struttura del lato lontano del nostro satellite, il Mare Orientale, evidenziato nell'immagine superiore (© NASA/LRO).

Questo bacino, formato dall'impatto di un corpo celeste delle dimensioni di un asteroide, è molto vasto. La zona centrale ha un diametro di circa 330 Km (circa da Roma a Bologna in linea d'aria) mentre tutto il complesso ha una dimensione davvero impressionante: 900 km di diametro totale(!), quasi come da Milano a Reggio Calabria!
Purtroppo la sua posizione 'al bordo' non ci permette di apprezzarlo in pieno, ma possiamo comunque osservare la sua porzione centrale più scura, riempita di lava basaltica dopo l'impatto, che sarà molto evidente anche a bassi ingrandimenti (circa 25x). Non dimenticate comunque di osservare anche tutte le altre strutture che si delineeranno lungo la linea del terminatore, tra ombra e luce.


Per quanto riguarda Saturno invece, con telescopi di media grandezza, potrete riuscire ad osservare alcuni dei suoi satelliti principali, primo tra tutti Titano, insieme a Rhea, Teti e Dione. Un consiglio che posso dare, dato che alcune volte vengono confusi con stelle di sfondo, è quello di spostare leggermente l'inquadratura, noterete dei piccoli punti muoversi insieme al pianete: quelli sono i satelliti di Saturno. Gli anelli per quest'anno sono inclinati di circa 25 gradi, e sono vicini al loro massimo regalandoci la vista più chiara degli stessi e del disco del pianeta.

Concludi parlando proprio di Beta Scorpii, Akrad: sempre con telescopi di media grandezza riuscirete a capire che questa in realtà è una stella doppia, con la componente secondaria che ha magnitudine 4.5 (la principale splende a 2.6). Ma, se vogliamo andare più a fondo, le analisi spettroscopiche hanno indicato che questo è un sistema multiplo che arriva a comprendere un totale di ben 6 stelle! Decisamente uno di quegli astri che nascondono molte sorprese.

Buone osservazioni a tutti!
G. Petricca

sabato 10 gennaio 2015

Un bolide sulla Romania

Questo articolo nasce dalla segnalazione dell'utente Gianluca Nisi sul canale Twitter del blog @AstroPratica, che ringrazio per averlo portato alla mia attenzione.


Iniziamo direttamente dal filmato segnalatomi su Twitter, nel quale, dal minuto 0:14 al minuto 0:24 possiamo osservare un vero e proprio bolide estremamente luminoso solcare i cieli della capitale della Romania, Bucarest.

L'evento è davvero impressionante, ma non ha creato nessun disagio alla popolazione (non è quindi un nuovo 'evento Čeljabinsk', assolutamente), ed è stato quindi semplicemente uno spettacolo naturale da ammirare. La sua luminosità molto elevata è sicuramente l'elemento che colpisce di più, osservate come cambiano di conseguenza le ombre sul terreno! Se non l'avete notato alla prima visione, consiglio di ri-guardare il video per altre due o tre volte, in modo da apprezzare tutti i dettagli più piccoli di questo evento.

Se andate a questo link, troverete ben 26 differenti video e testimonianze dell'evento: http://lunarmeteoritehunters.blogspot.it/2015/01/bucharest-romania-bolide-meteor.html?utm_source=feedburner&utm_medium=feed&utm_campaign=Feed:+LatestWorldwideMeteor/meteoriteNews+(Latest+Worldwide+Meteor/Meteorite+News) Mentre qui sotto potete trovare ancora un'altro video dell'evento, dove possiamo apprezzare il colore verdastro che ha assunto il bolide mentre si disintegrava nella nostra atmosfera. Dei rapporti parlano anche di aver udito molti rumori simili ad esplosioni, intervallati di circa 2/4 secondi per un breve periodo. Lo stesso si è separato in altri tre o quattro corpi più piccoli prima di bruciare completamente.


Ma cosa è accaduto di preciso? Cos'è questo bolide?
Innanzitutto affermiamo che la parola 'bolide' (dal greco βολις, bolis, proiettile) non è scientificamente corretta, ma è molto diffusa, e si utilizza per indicare meteore molto luminose (che superano quella del pianeta Venere) e che inoltre si frammentano in varie parti durante il loro rientro. Proprio il nostro caso quindi.
Se una meteora non si dovesse frammentare, ma la sua luce fosse comunque superiore a quella di Venere, allora si parlerebbe di 'fireball', letteralmente, 'palla di fuoco'.

Non abbiamo stime sulla sua massa prima dell'ingresso atmosferico, né della sua velocità, tuttavia ha praticamente illuminato a giorno per un brevissimo periodo di tempo, tutto l'ambiente dal quale poteva essere avvistata. Possiamo però indicare, che dato il colore verdastro, la meteora aveva un buon contenuto di magnesio, che appunto genera queste tonalità tra il verde e il blu.

Concludo con un terzo interessante video, e dicendo che questi eventi accadono sempre, anche se può sembrare dalle testimonianze che ci sia un crescendo sempre più intenso. Certamente ci sono periodi dove l'attività è più elevata, come durante gli sciami meteorici (questo bolide infatti è molto probabilmente associato allo sciame delle Quadrantidi, di cui si è parlato in questo altro articolo), ma tutto il discorso si incentra sul fatto che grazie ad internet, possiamo venire a conoscenza di eventi che in altro modo non avremmo mai pensato di conoscere. E questo genera una falsa percezione di 'aumento', ma in realtà siamo semplicemente noi che riusciamo a prendere nota di un maggior numero di questi eventi.


G. Petricca

martedì 6 gennaio 2015

Congiunzione stretta tra Venere e Mercurio

Già in questi giorni, osservando il cielo una mezz'ora dopo il tramonto, si può notare una 'stella' luminosa isolata a occidente. Quella che viene confusa come tale, in realtà è il pianeta Venere! Il nostro 'gemello' nel Sistema Solare non a caso ha come soprannome proprio Stella della Sera, o Stella del Mattino.


In questa fotografia, di qualche giorno fa e a cura di Franco Antonio Traviglia, dell'Osservatorio Astronomico di Scordia, Venere è il punto molto luminoso in alto e rimane decisamente inconfondibile, anche immerso nelle luci intense del tramonto.

Tuttavia, se osservate più da vicino, con attenzione, noterete un debole punto luminoso vicino all'orizzonte: quello è il pianeta più interno del Sistema Solare, Mercurio! E la sua orbita, dal nostro punto di osservazione, lo porterà 'vicino' a Venere nel corso dei giorni, raggiungendo la distanza minima il 10 Gennaio, a soli 39 primi d'arco di distanza, ovvero, meno della metà della dimensione del vostro mignolo, osservato a braccio esteso!


In questa mappa, creata con il software Stellarium, ho evidenziato in giallo il movimento che i due oggetti celesti avranno nel nostro cielo, con inizio il 4 Gennaio -in basso- e con termine il 14 Gennaio (in alto). Il momento invece 'cristallizzato' nella posizione dei due pianeti mostrata nella grafica è quello di minimo avvicinamento, il 10 Gennaio, quando la vista sarà davvero stupenda!

Segnate quindi questa data, e iniziate ad osservare da circa 30 minuti dopo il vostro tramonto locale, anche se potete dare il via alle osservazioni già da domani, quando Venere e Mercurio saranno a meno di un grado di distanza l'uno dall'altro, e potrete seguirne l'avvicinamento day by day. Naturalmente, osservati tramite un binocolo (che consiglio su tutti gli altri strumenti), saranno molto più affascinati nel giorno di maggiore prossimità!

Mercurio è come detto, il primo pianeta del Sistema Solare, ed è quello che ha l'escursione termica superficiale maggiore su tutti gli altri, da -180°C circa a più di 400°C! E possiede anche il record della velocità di rotazione attorno alla nostra stella, con circa 48 km/s: per confronto, quella terrestre è di 30 km/s. Sia Mercurio che Venere poi, dal nostro privilegiato punto di vista, effettuano transiti proprio davanti al Sole, che risultano essere sia un'ottima occasione di studio, sia un evento davvero memorabile! Inoltre entrambi mostrano delle fasi, come la nostra Luna, man mano che si muovono lungo la loro orbita.

Perchè ho definito Venere il nostro pianeta 'gemello'? Semplicemente per la sua dimensione e la sua massa, che sono molto simili ai valori terrestri. Tuttavia, le similitudini terminano qui, dato che l'atmosfera è totalmente opposta, ed è soggetta ad un pesante effetto serra, che porta le temperature al suolo ad una media di circa 450°C e la pressione media a poco oltre 90 volte quella della superficie della Terra! Una ulteriore caratteristica, davvero curiosa, è che il pianeta ha una rotazione che va... al contrario, in senso orario, rispetto a tutti gli altri pianeti eccetto Urano. E anche che il suo giorno, dall'alba al tramonto, equivale a ben 243 giorni terrestri! E dato che per compiere una singola orbita impiega 224 giorni circa, il suo giorno dura più del suo stesso anno!

Concludo mostrando questa foto dei due pianeti visti dalla Stazione Spaziale Internazionale, a lato di una Terra vista al tramonto. Semplicemente senza parole per descriverla! Copyright:NASA/T. Virts



Buone osservazioni a tutti!
G. Petricca

sabato 3 gennaio 2015

Quadrantidi: uno sciame meteorico da una costellazione scomparsa

Proprio agli inizi dell'anno, ecco pronto uno sciame meteorico da osservare: le Quadrantidi. Purtroppo la Luna Piena nel cielo avrà una decisa componente negativa, ma lo sciame ha le potenzialità per raggiungere lo ZHR (Zenithal Hourly Rate - Rateo Orario Zenitale) di 100 meteore all'ora, quindi qualcuna sarà sicuramente osservabile anche con la luce lunare che ingolferà il cielo.

Ma perchè parliamo di costellazione scomparsa? Il radiante, ovvero la zona dalla quale sembrano dipanarsi tutte le scie delle meteore, apparteneva ad una costellazione creata dall'astronomo francese Jérôme Lalande, nel 1795: il Quadrante Murale (Quadrans Muralis).


Attualmente questa costellazione è stata abbandonata, e si trova tra l'Orsa Maggiore, l'Aquilone e il Drago. Potete vedere il suo aspetto nell'immagine qui sopra, presa dall'Uranographia di Johann Bode. Ma, cos'è un quadrante murale? L'Enciclopedia Italiana Treccani ci viene in aiuto, dandoci questa definizione, che consiglio di leggere nella sua totale estensione:
"Strumento adoperato dagli antichi per misurare l'altezza degli astri. Un quadrante di cerchio, con due raggi, l'uno orizzontale e l'altro verticale, era fisso a una parete pure verticale e situata nel piano meridiano; su esso si leggevano le altezze degli astri nell'istante nel quale passavano per il meridiano e per conseguenza si avevano le loro declinazioni, nota la latitudine del luogo. I quadranti murali servivano pure alla determinazione dell'istante del passaggio degli astri al meridiano e quindi alla determinazione della loro ascensione retta, noto il tempo sidereo locale. Tale strumento fu noto già agli Arabi; in Europa venne per la prima volta costruito intorno al 1587 da Ticone in Uranienburg. [...] Il quadrante di Ticone permetteva di leggere i 10″. Dopo Galileo la collimazione agli astri si ottenne con cannocchiale provvisto di reticolo. In seguito l'uso del quadrante murale venne limitato alla sola misura delle altezze, giacché per quelle degl'istanti dei passaggi al meridiano erano meglio convenienti gli strumenti dei passaggi, di più facile rettifica. I quadranti murali vennero poi completamente sostituiti dagli strumenti con cerchi completi (cerchi murali e cerchi meridiani), quando si riuscì a superare le difficoltà per costruire grandi cerchi, divisi con precisione sufficiente."
Erano quindi strumenti di studio astronomico di un tempo che può sembrare lontano, ma che in realtà non era poi così distante. Stiamo infatti parlando di soli 400 anni fa, quando si era, in Italia, alla fine del Rinascimento.

Il primo ad osservare e registrare questo sciame fu l'italiano Antonio Brucalassi, che il 2 Gennaio 1825 scriveva nelle sue annotazioni: "l'atmosfera è attraversata... da stelle cadenti". Le Quadrantidi hanno origine dal nucleo estinto della cometa 2003 EH1, rimasta intrappolata nel Sistema Solare interno, con un periodo orbitale di circa 5.5 anni. E proprio durante lo scorso anno, la stessa è transitata al perielio, il punto della sua orbita più vicino al Sole, e questo depone ancora a favore di una buona visibilità di stelle cadenti.

Finora abbiamo parlato un po' della storia di questo sciame, e della sua costellazione scomparsa. Passando invece ad informazioni un po' più pratiche, quando e dove bisogna osservare per poterlo apprezzare?


Nell'immagine (© Space.com) possiamo facilmente riconoscere il radiante delle meteore: come detto è situato quasi al centro tra gli asterismi più famosi del cielo settentrionale. Per facilitarvi le cose, vi basterà riconoscere la punta della costellazione dell'Aquilone (Bootes) e salire con lo sguardo fino allo stesso livello dell'ultima stella del 'manico' dell'Orsa Maggiore.

Per il quando, invece, il picco dello sciame si avrà alle 3:00 italiane del 4 Gennaio, ma si potrà osservare una attività minore anche nella notte successiva. Le Quadrantidi sono particolari, in quanto l'attività principale è concentrata tutta in un periodo di circa 6/8 ore intorno al picco stesso, quindi occhi al cielo durante questa notte, o domattina prima dell'alba. Armatevi di giacconi e qualche bevanda calda per riuscire a resistere al freddo della notte invernale.

Inoltre, una piccola curiosità a concludere l'articolo, scollegata dall'argomento. Proprio il giorno 4 Gennaio, alle ore 9 italiane, saremo a circa 147 milioni di km dal Sole, ovvero al perielio della nostra orbita! Può sembrare apparentemente strano che questo avvenga quando nel nostro emisfero è inverno, ma in questo altro articolo, spiego la natura del fenomeno.

Buone osservazioni a tutti!
G. Petricca

giovedì 1 gennaio 2015

Transiti ISS & Tiangong-1 - Gennaio 2015

Appuntamento mensile con la rubrica che si occuperà di descrivere e fornire informazioni riguardo i passaggi visibili più importanti di due tra le più grandi opere ingegneristiche dell'uomo!

Sto parlando della Stazione Spaziale Internazionale (ISS), è una stazione spaziale dedicata alla ricerca scientifica che si trova in orbita terrestre bassa, gestita come progetto congiunto da cinque diverse agenzie spaziali. Viene mantenuta ad un'orbita compresa tra i 278 km e i 460 km di altitudine e viaggia a una velocità media di 27743,8 km/h, completando 15,7 orbite al giorno, in poco più di 90 minuti ad orbita. È abitata continuativamente dal 2 novembre 2000; l'equipaggio, da allora, è stato sostituito più volte, variando da due a sei astronauti o cosmonauti.


La Tiangong-1 invece, è la prima Stazione Spaziale Cinese. La messa in orbita originariamente pianificata per la fine del 2010, è stata successivamente posticipata al 2011. Pensata e costruita come laboratorio-test per esperimenti e docking delle varie navette Shenzhou che la visiteranno nel corso dei due anni di vita programmata, essa fa parte del ben più ampio Progetto 921-2 che vuole vedere la Cina avere nello spazio una stazione orbitante da 20 tonnellate (su modello della vecchia Mir Russa) entro il 2022 e in Tiangong un modulo di rifornimento.
 

Qui di seguito quindi, trovate il file PDF con tutte le informazioni necessarie! Tutti i passaggi da magnitudine -1.0 in giù per la ISS e i più luminosi per la Tiangong-1 sul nostro paese. Potete scaricarlo e tenerlo sul vostro pc, o stamparlo per averlo sempre a portata di mano. La formattazione è stata pensata anche per i cellulari e tablet, in modo da raggiungere la diffusione e comodità di utilizzo più alta possibile.

http://www.mediafire.com/view/ycs6b8bes8lao23/Passaggi_ISS_Gennaio_2015.pdf

Qui di seguito invece, trovate le immagini per ogni singola pagina, se non volete scaricare il file ed usare questo articolo come referenza. Gli avvisi al minuto sono presenti sul canale Twitter @AstroPratica (che potete trovare e 'followare' sulla destra della pagina) e sul canale Facebook AstroPratica con messaggi dedicati.


Fasi Lunari Complete - Gennaio 2015

Vediamo nel dettaglio, giorno per giorno, le fasi lunari che potremo osservare durante tutto il mese di Gennaio 2015, grazie all’immagine a calendario che ci aiuta nel riunirle facilmente in un singolo colpo d'occhio (© Calendar12).


 A questolink la troverete invece in una versione ad alta risoluzione, che potete anche stampare per avere un promemoria sempre con voi, oppure tenere comodamente sul vostro pc o dispositivo mobile.

Luna Piena
05 Gennaio
05:53:24
Ultimo Quarto
13 Gennaio
10:46:12
Luna Nuova
20 Gennaio
14:13:28
Primo Quarto
27 Gennaio
05:48:35

Ma ricordate, la nostra Luna mostra in ogni caso qualcosa di differente giorno per giorno, e se ne si ha la possibilità avendo a disposizione telescopi di piccola e media grandezza e tempo da dedicare, anche nell'arco di una sola notte! Quindi, vale sempre alzare gli occhi al cielo notturno, e osservarla, sia da vicino che da lontano!

Di seguito la tabella che mostra giorno per giorno gli orari di alba e tramonto del nostro satellite, riferiti alle latitudini medie italiane.

Data
sorge
tramonta
01 Gi
14h09m
03h45m
02 Ve
14h54m
04h46m
03 Sa
15h44m
05h43m
04 Do
16h37m
06h36m
05 Lu
17h33m
07h22m
06 Ma
18h30m
08h04m
07 Me
19h28m
08h41m
08 Gi
20h25m
09h14m
09 Ve
21h22m
09h44m
10 Sa
22h19m
10h13m
11 Do
23h16m
10h41m
12 Lu
00h08m (+1)
11h10m
13 Ma
00h14m
11h40m
14 Me
01h13m
12h12m
15 Gi
02h13m
12h49m
16 Ve
03h14m
13h31m
17 Sa
04h15m
14h20m
18 Do
05h14m
15h16m
19 Lu
06h10m
16h19m
20 Ma
07h01m
17h28m
21 Me
07h47m
18h40m
22 Gi
08h28m
19h53m
23 Ve
09h07m
21h05m
24 Sa
09h43m
22h16m
25 Do
10h18m
23h25m
26 Lu
10h53m
00h12m(+1)
27 Ma
11h30m
00h32m
28 Me
12h10m
01h37m
29 Gi
12h53m
02h39m
30 Ve
13h40m
03h37m

 (Nota: +1, se indicato, vuol dire che la Luna sorgerà/tramonterà dopo la mezzanotte del giorno successivo)

-Le effemeridi sono prese dal sito www.marcomenichelli.it-

G. Petricca

Il Cielo Astronomico di Gennaio 2015

- a cura del Portale http://www.astronomiamo.it/.

Il Sole del Mese - Gennaio 2015

Eccoci ad un nuovo appuntamento con la rubrica che si interessa, come il titolo può suggerire, di indicare gli orari di alba e tramonto del Sole per le principali città italiane. Ricordate MAI osservare il sole direttamente con strumenti ottici, ne va della vostra vista!



Orari di alba e tramonto del Sole, riferiti al primo, quindicesimo e trentesimo giorno del mese anche per gli estremi orientali ed occidentali d’Italia:

Data
1 Gennaio
15 Gennaio
30 Gennaio
Luogo
sorge
tramonta
sorge
tramonta
sorge
tramonta
Ancona
07:39
16:40
07:36
16:55
07:24
17:15
Aosta
08:06
17:02
08:03
17:18
07:50
17:38
Bari
07:17
16:35
07:15
16:49
07:05
17:07
Bologna
07:49
16:47
07:46
17:02
07:34
17:22
Cagliari
07:43
17:11
07:41
17:25
07:32
17:42
Campobasso
07:22
16:47
07:20
17:01
07:10
17:19
Firenze
07:47
16:50
07:44
17:05
07:33
17:24
Genova
07:58
16:57
07:55
17:12
07:43
17:32
L’Aquila
07:30
16:50
07:28
17:04
07:17
17:22
Milano
08:01
16:53
07:57
17:08
07:45
17:29
Napoli
07:25
16:48
07:23
17:01
07:14
17:19
Palermo
07:22
16:58
07:21
17:11
07:12
17:27
Perugia
07:38
16:50
07:35
17:05
07:24
17:24
Potenza
07:15
16:46
07:13
16:59
07:04
17:17
Reggio Calabria
07:13
16:49
07:12
17:02
07:02
17:18
Roma
07:36
16:52
07:33
17:06
07:23
17:24
Torino
08:04
17:01
08:01
17:16
07:49
17:37
Trento
07:55
16:43
07:51
16:59
07:38
17:20
Trieste
07:44
16:33
07:40
16:49
07:28
17:09
Venezia
07:12
17:01
07:11
17:13
07:03
17:29
Capo d’Otranto
07:14
16:32
07:11
16:45
07:00
17:03
Bardonecchia
08:07
17:05
08:05
17:20
07:51
17:41

-Le effemeridi sono prese da varie fonti fonti internet-

Ancora una volta ricordate SEMPRE di non puntare MAI il Sole direttamente con gli occhi! Se volete provare ad osservare i dettagli della sua superficie, come le macchie solari, basterà possedere un piccolo telescopio. Posizionatelo in modo tale da far si che l’oculare proietti una immagine su un muro bianco, oppure potete costruire un piccolo schermo di proiezione con un foglio da disegno e una piccola tavola di legno. Una volta centrato il Sole, con un po’ di pazienza visto che NON si può guardare nell’oculare, e messo a fuoco, vedrete chiaramente le macchie (se presenti) stagliarsi sulla superficie del vostro schermo di proiezione, per osservarle in modo sicuro.

G. Petricca