Lightbox Effect

giovedì 17 settembre 2015

Gli Orizzonti di Plutone

Non occorre essere degli scienziati per non rimanere letteralmente a bocca aperta di fronte alle nuove immagini che la sonda New Horizons ci ha inviato nei giorni scorsi. Anche per il sottoscritto rimane difficile descriverle, quindi lascerò parlare per me una delle più impressionanti. (Tutte le immagini sono © NASA/JHUAPL/SwRI).


Questa foto mozzafiato è stata ripresa solo quindici minuti dopo il momento di massimo avvicinamento della sonda al pianeta nano, e mostra immense valli ghiacciate, circondate da alte catene montuose, il tutto immerso in un panorama che rimanda ad un gelo polare. Che in realtà viene facilmente superato, data la temperatura media superficiale del corpo celeste di -228°C.

I monti più in evidenza hanno una elevazione massima di circa 3500 metri, denominati non ufficialmente Norgay Mountains, mentre sulla destra abbiamo una buona visibilità della Sputnik Planum. Sopra queste caratteristiche, che si estendono su questo panorama di circa 1200 km, possiamo apprezzare l'estesa atmosfera del pianeta nano, illuminata da un tenue Sole al tramonto.


In questa seconda immagine i dettagli sopra elencati sono ancora più in evidenza, a partire dagli strati atmosferici della fredda atmosfera composta principalmente di metano, azoto e monossido di carbonio. Inoltre, il contrasto tra catene montuose e vallate è ancora più marcato, con l'ombra proiettata dalle cime su strati di nebbia a basse quote. La cosa che rende queste immagini così spettacolari è il loro basso angolo di ripresa, che ricorda le inquadrature che possiamo vedere ogni giorno dalla Stazione Spaziale Internazionale, oppure alcune viste della Luna dalla sonda Lunar Reconaissance Orbiter.

Ma queste immagini, oltre alla loro bellezza, che informazioni ci forniscono su questo remoto corpo celeste del nostro Sistema Solare?
Gli scienziati, e il mondo intero in generale, sono rimasti affascinati da queste viste di Plutone, che mostrano una attività atmosferica cangiante, probabilmente giorno dopo giorno (l'indizio principale sono proprio le nebbie di bassa quota prima citate), insieme ad una estesa attività geologica. Sono stati infatti rilevati cambiamenti assimilabili al ciclo idrologico che abbiamo qui sulla Terra, solo che al posto del nostro ghiaccio d'acqua abbiamo ghiacci esotici, di azoto o altri elementi. E questo rende il tutto più 'alieno' e forse, più affascinante.


Un esempio chiaro di questo è proprio la Sputnik Planum, dove sembra che questo ciclo glaciale basato sull'azoto, abbia agito in modo molto evidente, scavando canaloni e vallate glaciali, come quelle che possiamo vedere nel mezzo delle nostre Alpi, a pochissima distanza da casa nostra.

C'è ancora molto da studiare, e interi gigabyte di dati ancora da scaricare (ricordo che si avranno a disposizione tutte le riprese e le analisi ora su New Horizons solo tra un'anno), e se queste immagini ci hanno sorpreso, chissà cosa potremo aspettarci dalle prossime in arrivo.

Per concludere con una citazione di un noto film degli anni '90: "Benvenuti nel Nuovo Mondo!".
G. Petricca

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