Lightbox Effect

martedì 30 gennaio 2018

I Nomi e i Colori della Luna

Luna Blu, Luna di Sangue, Luna Nera... sono tutti nomi con i quali abbiamo sentito, in modo sempre più diffuso, nominare il nostro satellite naturale. Vi sono anche Luna delle Fragole, Luna del Raccolto, e così via. Ma chiediamoci, questi nomi da dove provengono, e soprattutto, hanno un proprio senso astronomico?

Iniziamo proprio da questi, per passare ai 'colori' nella seconda parte dell'articolo. I nomi lunari più noti sono stati dati da molte culture che hanno calpestato il suolo della nostra Terra: quella celtica, quella indiana (nativi americani), quella cinese, e quella delle isole del Pacifico. In passato la Luna Piena era identificativa del mese in cui avveniva, ed era un elemento naturale importante in molte (se non tutte) le culture mondiali.

I nomi di cui si sente maggiormente parlare provengono dalle tribù dei Nativi Americani, in particolare da quella degli Algonchini, che abitava la zona attuale tra il New England e il Lake Superior, a cavallo degli attuali Stati Uniti e Canada. I coloni che poi si stabilirono lì adattarono questa nomenclatura.


Nell'immagine qui sopra possiamo vedere la Luna Piena di Luglio, che quindi secondo la tradizione è la Full Buck Moon, o la Full Thunder Moon. Tra poco vedremo cosa significano, e da dove vengono, queste denominazioni.

Gennaio: Wolf Moon (Luna del Lupo) - Questa Luna Piena è così chiamata data la presenza di branchi di lupi che sovente cacciavano anche nei villaggi dei Nativi Americani durante il periodo. Questa Luna era anche chiamata Old Moon (Luna Antica/Vecchia).

Febbraio: Snow Moon (Luna della Neve) - Normalmente la maggioranza delle nevicate nell'emisfero settentrionale del pianeta si ha durante il mese di Febbraio. La caccia diventava difficoltosa, quindi per alcune tribù questa era anche la Hunger Moon (Luna della Fame).

Marzo: Worm Moon (Luna dei Lombrichi/Vermi) - Durante il primo mese della Primavera la terra diventa più soffice, causando la ricomparsa appunto di questi piccoli animali, che invitano anche il ritorno degli uccelli. Per alcune tribù questa era anche la Sap Moon (Luna della Linfa) in quanto questo era il momento dell'inizio della raccolta della linfa dagli alberi di acero.

Aprile: Pink Moon (Luna Rosa) - Il nome di questa Luna Piena deriva dal fatto che durante questo mese vi erano le prime fioriture dei  fiori della Primavare, il flox in particolare (una pianta ornamentale del genere delle Polemoniaceae) che possiede toni rosati. E' anche nota come Sprouting Grass Moon (Luna della Prima Erba), oppure come Egg Moon (Luna dell'Uovo) o anche Fish Moon (Luna del Pesce).

Maggio: Flower Moon (Luna del Fiore) - Una denominazione facile da comprendere, in quanto si ha fioritura molto abbondante durante questo mese dell'anno. Veniva anche conosciuta come Corn Planting Moon (Luna della Semina del Mais) o come Milk Moon (Luna del Latte).

Giugno: Strawberry Moon (Luna della Fragola) - Durante questo mese dell'anno per la tribù degli Algonchini era il momento della raccolta delle fragole mature, e da qui il nome. Nota anche come Rose Moon (Luna della Rosa) o come Hot Moon (Luna del Calore).

Luglio: Buck Moon (Luna del Cervo) - Per i cervi, a Luglio, inizia il periodo di crescita delle loro corna, e da qui il nome. Questa Luna Piena è tuttavia conosciuta anche come Thunder Moon (Luna del Tuono) data la presenza di molti temporali durante il periodo.

Agosto: Sturgeon Moon (Luna dello Storione) - Molte tribù dei Nativi Americani sapevano che questo era il periodo migliore per catturare questi pesci nella zona dei Grandi Laghi. Un altro nome era Green Corn Moon (Luna del Mais Verde).

Settembre: Corn Moon (Luna del Mais) - Questo era il periodo della raccolta di questa coltura, che si oppone quindi alla Luna Piena di Maggio, che corrispondeva alla semina. E' nota anche come Barley Moon (Luna dell'Orzo) dato che era anche il periodo della raccolta e lavorazione dell'orzo.

Ottobre: Hunter Moon (Luna della Caccia) - Ottobre è il mese delle foglie cadenti, e come il nome stesso suggerisce, della caccia per approvvigionarsi per la fredda stagione in arrivo. Questa Luna è conosciuta anche come Travel Moon (Luna del Viaggio).

Novembre: Beaver Moon (Luna del Castoro) - Sia per i coloni che per gli Algonchini questo era il momento per catturare i castori, fornitori di calde pelli per l'inverno prossimo. Date le gelate sempre più diffuse, questa Luna Piena era nota anche come Frost Moon (Luna della Brina).

Dicembre: Cold Moon (Luna del Freddo) - Il mese delle notti lunghe e fredde, e dei giorni corti e non sufficienti a riscaldare a dovere aveva questa Luna a rappresentarlo. Era nota anche come Long Nights Moon (Luna delle Lunghe Notti).

Un'ultimo nome è la Harvest Moon (Luna del Raccolto). Questa è la Luna Piena che cade il più vicino possibile all'Equinozio d'Autunno, quindi può essere in alcuni anni quella di Settembre, e in altri quella di Ottobre. In questi mesi infatti sono pronte colture come zucche, mais e riso selvatico.


In questa immagine ci sono delle tonalità blu su una Luna che classicamente appare in toni di grigio. La realtà è che l'immagine a destra è stata volutamente super-saturata, in modo da mostrare le differenti composizioni geologiche del suolo lunare: il colore blu indica aree ricche in titanio.

Questi sono i 'nomi' delle nostre Lune Piene, visti con un folklore vecchio di più di mezzo secolo. Per quanto riguarda invece i 'colori' abbiamo anche qui varie denominazioni:

Blue Moon (Luna Blu) - Con questo nome si va ad intendere una Luna Piena che cade per la seconda volta nello stesso mese. Dato che il ciclo lunare è di 28 giorni, ci sono occasioni nelle quali (specialmente nei mesi da 31 giorni) possono verificarsi due Lune Piene, e la seconda viene così chiamata. Non apparirà affatto blu come si potrebbe pensare, anche se ci sono osservazioni provate che le polveri vulcaniche o di incendi possano darle una lieve tonalità orientata verso questo colore.

Blood Moon o Red Moon (Luna di Sangue o Luna Rossa) - Qui parliamo invece della Luna che si va a tingere di un rosso evidente durante la fase totale delle Eclissi di Luna stesse. Questo accade quando solo la luce rossa, filtrata attraverso la nostra atmosfera, colpisce e viene riflessa dalla Luna durante la totalità.
Un'altra ragione è quando la Luna è molto bassa all'orizzonte (esempio in una mia foto qui), dove lo Scattering di Rayleigh -facendola da padrone- causa la tipica colorazione rosso sangue, alcune volte. Inoltre può essere che particelle (principalmente a causa di incendi e fumo degli stessi) sospese nell'atmosfera filtrino lo spettro della luce lasciando passare principalmente il rosso.

Black Moon (Luna Nera) - Opposta alla seconda Luna Piena in un mese, questo termine viene usato per descrivere la seconda Luna Nuova in uno stesso mese, per le medesime ragioni prima illustrate. Oppure anche l'assenza di Luna Nuova o Piena in un singolo mese dell'anno (può accadere per ovvie ragioni solo in Febbraio).

Concludendo, torniamo un attimo agli appellativi della Luna, dato che ne abbiamo anche altri da curare.

SuperMoon e MiniMoon (SuperLuna e MiniLuna) - Come sappiamo l'orbita della Luna non è costante intorno alla Terra, come un cerchio, ma descrive un'ellisse e quindi abbiamo un Apogeo ed un Perigeo della sua orbita. Quando una Luna Piena o Nuova si trova all'Apogeo (nome tecnico: Luna d'Apogeo) abbiamo una MiniLuna dato che le dimensioni apparenti del nostro satellite sono più ridotte. Al contrario al Perigeo (Luna di Perigeo) avremo una SuperLuna. Nell'immagine qui sotto, da me realizzata, potrete vedere il confronto:


Wet Moon (Luna Bagnata) - Da noi è conosciuta come Luna a Barchetta, e avviene quando le due 'punte' della falce crescente sono rivolte quasi del tutto verso l'alto. Nelle zone tropicali/equatoriali del pianeta questo è un evento comune, ma più si va verso le regioni polari e più diventa raro. Ecco un mio esempio. Il nome va ad originarsi dalle tradizioni delle isole Hawaii.

Buone Osservazioni a Tutti!
G. Petricca

mercoledì 10 gennaio 2018

Transiti Notevoli della Stazione Spaziale Internazionale - Gennaio 2018

Appuntamento mensile con la rubrica che si occuperà di descrivere e fornire informazioni riguardo i passaggi visibili più importanti di una tra le più grandi opere ingegneristiche dell'uomo!

Stiamo parlando della Stazione Spaziale Internazionale (ISS): una stazione spaziale dedicata alla ricerca scientifica che si trova in orbita terrestre bassa, gestita come progetto congiunto da cinque diverse agenzie spaziali. Viene mantenuta ad un'orbita compresa tra i 278 km e i 460 km di altitudine e viaggia a una velocità media di 27743,8 km/h, completando 15,7 orbite al giorno, in poco più di 90 minuti ad orbita. È abitata continuativamente dal 2 novembre 2000; l'equipaggio, da allora, è stato sostituito più volte, rinnovandosi di missione in missione.



Qui di seguito invece, trovate un elenco riguardante i principali avvistamenti. Per tutti i transiti e gli avvisi al minuto invece potete recarvi sul canale Twitter @AstroPratica (che potete trovare e seguire sulla destra della pagina) e sul canale Facebook AstroPratica  con messaggi dedicati.
La ISSStazione Spaziale Internazionale sarà rintracciabile nei nostri cieli sia ad orari mattutini che serali. Avremo molti transiti notevoli con magnitudini elevate durante il primo mese del nuovo anno, auspicando come sempre in cieli sereni. Particolare attenzione ai transiti mattutini, dato che saranno vicini alle congiunzioni planetarie ad oriente.

Si inizierà il giorno 12 Gennaio, dalle 06:22 alle 06:29, osservando da NO ad ESE. La ISS sarà ben visibile da tutto il paese con una magnitudine massima si attesterà su un valore di -3.4.

Si replica il 13 Gennaio, dalle 07:04 verso ONO alle 07:13 verso SSE. Visibilità perfetta dalle regioni occidentali e dalle Isole Maggiori, con magnitudine di picco a -3.1. Osservabile senza problemi, meteo permettendo.

Passiamo al giorno 14 Gennaio, dalle 06:14 in direzione ONO alle 06:21 in direzione SE. Questo sarà un transito ottimale, uno dei migliori del mese, osservabile da tutta Italia. Magnitudine massima di -3.8.

Saltando di circa una decina di giorni, il 26 Gennaio, la Stazione Spaziale transiterà dalle 18:43 alle 18:49, da SO ad E. Ancora un transito ottimale per tutto il paese, seppur parziale, con magnitudine massima a -3.9.

Il giorno dopo, 27 Gennaio, dalle 17:50 alle 17:58, da SO ad ENE, apprezzabile al meglio dal Sud Italia. Magnitudine massima a -3.2. Se osservata dal Centro, transiterà nei dintorni di Orione.

L’ultimo transito notevole del mese, sarà apprezzabile dal Centro Nord del paese, e osservabile quasi da orizzonte ad orizzonte, il 28 Gennaio. Dalle 18:34 alle 18:41, da OSO a NE. Magnitudine di picco a -3.5.


Giorno
Ora Inizio
Direzione
Ora Fine
Direzione
Magnitudine
12
06:22
NO
06:29
ESE
-3.4
13
07:04
ONO
07:13
SSE
-3.1
14
08:14
ONO
06:21
SE
-3.8
26
18:43
SO
18:49
E
-3.9
27
17:50
SO
17:58
ENE
-3.2
28
18:34
OSO
18:41
NE
-3.5

N.B. Le direzioni visibili per ogni transito sono riferite ad un punto centrato sulla penisola, nel centro Italia, costa tirrenica. Considerate uno scarto ± 1-5 minuti dagli orari sopra scritti, a causa del grande anticipo con il quale sono stati calcolati.
Buone Osservazioni a tutti!
G. Petricca

martedì 2 gennaio 2018

Quadrantidi 2018: uno Sciame Meteorico da una Costellazione scomparsa

Proprio agli inizi dell'anno, ecco pronto uno sciame meteorico da osservare: le Quadrantidi. Uno sciame che ha le potenzialità per raggiungere lo ZHR (Zenithal Hourly Rate - Rateo Orario Zenitale) di 120 meteore all'ora, quindi anche rimanendo poco tempo all'aperto, a causa delle temperature di questo periodo, si dovrebbe riuscire ad osservarne alcune.

Ma perchè parliamo di costellazione scomparsa? Il radiante, ovvero la zona dalla quale sembrano dipanarsi tutte le scie delle meteore, apparteneva ad una costellazione creata dall'astronomo francese Jérôme Lalande, nel 1795: il Quadrante Murale (Quadrans Muralis).


Attualmente questa costellazione è stata abbandonata, e si trova tra l'Orsa Maggiore, l'Aquilone e il Drago. Potete vedere il suo aspetto nell'immagine qui sopra, presa dall'Uranographia di Johann Bode. Ma, cos'è un quadrante murale? L'Enciclopedia Italiana Treccani ci viene in aiuto, dandoci questa definizione, che consiglio di leggere nella sua totale estensione:
"Strumento adoperato dagli antichi per misurare l'altezza degli astri. Un quadrante di cerchio, con due raggi, l'uno orizzontale e l'altro verticale, era fisso a una parete pure verticale e situata nel piano meridiano; su esso si leggevano le altezze degli astri nell'istante nel quale passavano per il meridiano e per conseguenza si avevano le loro declinazioni, nota la latitudine del luogo. I quadranti murali servivano pure alla determinazione dell'istante del passaggio degli astri al meridiano e quindi alla determinazione della loro ascensione retta, noto il tempo sidereo locale. Tale strumento fu noto già agli Arabi; in Europa venne per la prima volta costruito intorno al 1587 da Ticone in Uranienburg. [...] Il quadrante di Ticone permetteva di leggere i 10″. Dopo Galileo la collimazione agli astri si ottenne con cannocchiale provvisto di reticolo. In seguito l'uso del quadrante murale venne limitato alla sola misura delle altezze, giacché per quelle degl'istanti dei passaggi al meridiano erano meglio convenienti gli strumenti dei passaggi, di più facile rettifica. I quadranti murali vennero poi completamente sostituiti dagli strumenti con cerchi completi (cerchi murali e cerchi meridiani), quando si riuscì a superare le difficoltà per costruire grandi cerchi, divisi con precisione sufficiente."
Erano quindi strumenti di studio astronomico di un tempo che può sembrare lontano, ma che in realtà non era poi così distante. Stiamo infatti parlando di soli 400 anni fa, quando si era, in Italia, alla fine del Rinascimento.

Il primo ad osservare e registrare questo sciame fu l'italiano Antonio Brucalassi, che il 2 Gennaio 1825 scriveva nelle sue annotazioni: "l'atmosfera è attraversata... da stelle cadenti". Le Quadrantidi hanno origine dal nucleo estinto della cometa 2003 EH1, rimasta intrappolata nel Sistema Solare interno, con un periodo orbitale di circa 5.5 anni. E proprio durante lo scorso anno, la stessa è transitata al perielio, il punto della sua orbita più vicino al Sole, e questo depone ancora a favore di una buona visibilità di stelle cadenti.

Finora abbiamo parlato un po' della storia di questo sciame, e della sua costellazione scomparsa. Passando invece ad informazioni un po' più pratiche, quando e dove bisogna osservare per poterlo apprezzare?


Nell'immagine possiamo facilmente riconoscere il radiante delle meteore: come detto è situato quasi al centro tra gli asterismi più famosi del cielo settentrionale. Per facilitarvi le cose, vi basterà riconoscere la punta della costellazione dell'Aquilone (Bootes) e salire con lo sguardo fino allo stesso livello dell'ultima stella del 'manico' dell'Orsa Maggiore, o spostarsi sulla linea immaginaria che connette la punta stessa del Bootes alla Stella Polare.

Per il quando, invece, il picco dello sciame si avrà nella notte tra 2 ed il 3 Gennaio, ma si potrà osservare una attività minore anche nelle notti precedenti e successive. Le Quadrantidi sono particolari, in quanto l'attività principale è concentrata tutta in un periodo di circa 6/8 ore intorno al picco stesso, quindi occhi al cielo durante questa notte, o domattina prima dell'alba. Armatevi di giacconi e qualche bevanda calda per riuscire a resistere al freddo della notte invernale.

Un consiglio per osservarle è quello consueto di recarsi fuori città e da zone con poca umidità, in modo da minimizzare l'inquinamento luminoso nel cielo. Inoltre, se potete, mettervi con le spalle alle eventuali luci artificiali presenti (ad esempio dietro un muro al margine di una tettoia): questo limiterà la vostra visione del cielo, ma garantirà alla porzione più scura di essere decisamente più apprezzabile. Un altro consiglio che voglio dare è quello di non osservare direttamente verso il radiante in queste situazione, ma a qualche grado da questo. Per quale motivo? Il radiante è il punto dal quale sembrano irradiarsi appunto le scie luminose, ma queste possono attraversare il cielo anche a distanza notevole da questo punto. Quindi muovetevi con lo sguardo, e vedrete che potrete apprezzarne un numero ancora maggiore.

Fotograficamente parlando, se volete tentare di immortalarle, il consiglio è di utilizzare un obiettivo fortemente grandangolare (anche dei fish-eye), aprire il diaframma il più possibile, utilizzare nuovamente un tempo di esposizione elevato (circa sui 30 secondi al minimo) e aumentare il valore dell'ISO in rapporto al vostro cielo (più inquinato dalle luci cittadine sarà, e più l'aumento dell'ISO dovrà essere contenuto).

Come sempre, se riuscirete ad osservare l'evento scrivete le vostre testimonianze sia qui sul blog, nei commenti, sia nei canali Social di Astronomia Pratica. E se riuscirete a scattare delle foto, inviatele pure tramite gli stessi canali!

Buone osservazioni a tutti!
G. Petricca

lunedì 1 gennaio 2018

I Pianeti del Mese - Gennaio 2018

In questa rubrica ci occuperemo della visibilità dei pianeti del nostro Sistema Solare durante il mese in corso. Il commento per ognuno di loro è fornito dall'Unione Astrofili Italiani/Commissione Divulgazione.



Mercurio: chi attenderà l’alba del 1° gennaio, in caso di cielo sereno, avrà buone opportunità di individuare Mercurio, sull’orizzonte a Sud-Est. Il pianeta sorge infatti un’ora e 45 minuti prima del Sole e sarà abbastanza alto in cielo (circa 10°) prima che la luce dell’alba prenda il sopravvento. Con il passare dei giorni Mercurio si abbassa sensibilmente sull’orizzonte e a fine mese diventa praticamente inosservabile.


Venere: il pianeta è inosservabile. Il 9 gennaio si verifica la congiunzione con il Sole. Dopo molti mesi di osservabilità al mattino, Venere si accinge a tornare visibile nel cielo serale. A fine mese sarà però ancora troppo vicino al Sole e sarà necessario attendere qualche settimana per vederlo un po’ più alto in cielo nel crepuscolo dopo il tramonto. Il 17 gennaio Venere passa dalla costellazione del Sagittario a quella del Capricorno.



Marte: il pianeta rosso è ancora facilmente osservabile a Sud-Est nelle ultime ore della notte, prima del sorgere del Sole. Nei primi giorni dell’anno si avvicina rapidamente a Giove, con cui si trova una suggestiva congiunzione il 7 gennaio. Nel corso del mese Marte completa l’attraversamento di tutta la costellazione della Bilancia e proprio il 31 gennaio fa il suo ingresso nello Scorpione.


Giove: l’osservabilità del pianeta gigante è praticamente identica a quella di Marte, con cui, come già accennato, si trova in congiunzione il 7 gennaio. Giove è pertanto visibile a Sud-Est per alcune ore prima dell’alba, al centro della costellazione della Bilancia.


Saturno: dopo la congiunzione con il Sole avvenuta lo scorso mese di dicembre, Saturno torna ad essere visibile nel cielo del mattino. A inizio anno è ancora molto vicino al Sole e quindi praticamente inosservabile, ma a fine mese è già possibile cercarlo molto basso sull’orizzonte orientale, nella costellazione del Sagittario. Saturno va quindi ad aggiungersi al corteo di pianeti visibili al mattino presto, dopo Marte e Giove.


Urano: il pianeta è ancora osservabile a Sud-Ovest nelle prime ore della notte. L’intervallo di tempo a disposizione per individuarlo continua a ridursi: a fine mese Urano tramonta poco dopo le ore 23. La luminosità di Urano è al limite della visibilità ad occhio nudo e per riuscire ad individuarlo si consiglia l’uso di un telescopio. Il pianeta si trova ancora nella costellazione dei Pesci che lo ospita dal 2010.


Nettuno: il pianeta è ancora osservabile sull’orizzonte occidentale poco dopo il tramonto del Sole, ma è ormai basso in cielo e il tempo a disposizione per tentarne l’osservazione è comunque destinato a diminuire ulteriormente. La sua luminosità è insufficiente per l’osservazione ad occhio nudo: l’ausilio di un telescopio per poterlo individuare è indispensabile. Anche nel 2018 Nettuno rimane per tutto l’anno nella costellazione dell’Acquario, dove è entrato nel 2011 per rimanervi per un lungo periodo, fino al 2022.


Plutone: Plutone è inosservabile: il 9 gennaio si trova infatti in congiunzione con il Sole. Solo fra alcune settimane farà ritorno nel cielo del mattino: a causa della sua luminosità estremamente bassa prima di riuscire ad osservarlo con il telescopio sarà necessario attendere che si trovi abbastanza alto sull’orizzonte orientale, prima della comparsa delle luci dell’alba. Plutone si trova ancora nella parte superiore del Sagittario, costellazione che lo ospiterà fino al 2023.

Buone osservazioni a tutti!
G. Petricca

La Luna del Mese - Gennaio 2018

Vediamo nel dettaglio, giorno per giorno, le fasi lunari che potremo osservare durante tutto il mese di Gennaio 2017, grazie all’immagine a calendario che ci aiuta nel riunirle facilmente in un singolo colpo d'occhio (© Calendar12).


A questo link la troverete invece in una versione ad alta risoluzione, che potete anche stampare per avere un promemoria sempre con voi, oppure tenere comodamente sul vostro pc o dispositivo mobile.

Luna Piena
02 Gennaio
03:24
Ultimo Quarto
08 Gennaio
23:25
Luna Nuova
17 Gennaio
03:17
Primo Quarto
24 Gennaio
23:20
Luna Piena
31 Gennaio
14:27

Ma ricordate, la nostra Luna mostra in ogni caso qualcosa di differente giorno per giorno, e se ne si ha la possibilità avendo a disposizione telescopi di piccola e media grandezza e tempo da dedicare, anche nell'arco di una sola notte! Quindi, vale sempre alzare gli occhi al cielo notturno, e osservarla, sia da vicino che da lontano!

Di seguito la tabella che mostra giorno per giorno gli orari di alba e tramonto del nostro satellite, riferiti alle latitudini medie italiane.



 (Le effemeridi sono prese dal sito www.marcomenichelli.it-)


Buone Osservazioni a Tutti!
G. Petricca

Tutti i Pianeti nel 2018!

Una vista d'insieme agli orari di alba e tramonto di tutti i pianeti del Sistema Solare (da Mercurio a Nettuno) per la durata dell'intero 2018. 

A colpo d'occhio si potrá capire quali pianeti siano sopra o sotto l'orizzonte, in qualsiasi momento dell'anno, potendo calcolare i periodi migliori per la loro osservazione. Basterá seguire queste semplici regole per interpretare le mappe:
  • Le regioni colorate (un distinto colore per pianeta) indicano gli orari nei quali l'oggetto celeste é sopra l'orizzonte locale per l'osservatore. La linea piú marcata e piú chiara indica il loro sorgere, opposta alla piú marcata e scura, indicante il loro tramonto.
  • Gli orari sono in GMT, quindi bisognerá aggiungere un'ora quando vige l'ora solare e due ore quando é in vigore l'ora legale, per l'Italia.
  • Per gli orari di giorno e notte, vi sono tre linee di riferimento da prendere in considerazione, che indicano gli orari di alba e tramonto civile, nautico ed astronomico (Sole a 6, 12, 18 gradi sotto l'orizzonte).
  • In conclusione, tutti i pianeti elencati saranno via via piú visibili quanto piú si troveranno all'interno della zona piú scura del diagramma. 

Mercurio


Venere


Marte


Giove


Saturno


Urano


Nettuno



Nella seconda parte dell'articolo invece abbiamo, sempre per ogni pianeta, i loro spostamenti sullo sfondo delle costellazioni celesti, per tutto il nuovo anno.

Mercurio


Venere


Marte


Giove


Saturno


Urano


Nettuno



Tutte le immagini sono a cura di Dominic Ford ©2011-2018 in-thes-ky.org

Buone Osservazioni a Tutti!
G. Petricca

Tutta la Luna nel 2018!

Diamo uno sguardo a tutto quel che riguarda la Luna per tutta la durata del prossimo anno, elencate mese per mese sulle singole righe. Il merito di questo lavoro va ad Andrew D. Cool, del sito australiano SkippySky.


Potete trovarne una versione a maggior risoluzione qui, se desiderate stamparla o conservarla sul vostro pc/dispositivo mobile.

Potrà essere molto utile se volete pianificare, ad esempio, delle sessioni osservative e fotografiche di profondo cielo, concentrando gli obiettivi nelle notti in cui siamo vicini alla fase di Luna Nuova, dato che tutti sappiamo quanto la luce lunare possa rendere lattiginoso il cielo notturno, e quindi nascondere i dettagli più fini in questo tipo di fotografie o osservazioni.

Inoltre, potrete utilizzarlo anche per pianificare le osservazioni lunari, osservando la fase e quindi decidendo se e quando riprendere determinate zone.

Di seguito, alcuni degli eventi principali, riguardanti l'Italia, che coinvolgono la Luna per tutto il 2018:
  • 2 Gennaio:  Luna Piena di Perigeo ('SuperLuna'): la più grande in dimensioni apparenti, a 356566 km dalla Terra. 
  • 31 Gennaio: Seconda Luna Piena nello stesso mese ('Luna Blu').
  • 23 Febbraio: La Luna occulta la stella principale della Costellazione del Toro, Aldebaran. Visibilità parziale del nostro paese. 
  • 31 Marzo: Seconda Luna Piena nello stesso mese ('Luna Blu').
  • 27 Luglio: Eclisse Totale di Luna, osservabile dall'Italia direttamente al sorgere del satellite, dalle 20:24 alle 00:19.
  • 27 Luglio: Luna Piena d'Apogeo ('MiniLuna'): la più piccola in dimensioni apparenti, a 406222 km dalla Terra.
  • 12 Novembre: La Luna occulta Plutone, dalle 19:55 circa, osservabile al meglio dal Nord Ovest del nostro paese.
In conclusione, andiamo a vedere con questo filmato -a cura della NASA, con immagini dalla sonda LRO/Lunar Reconaissance Orbiter- della durata di circa cinque minuti, tutte le fasi, le librazioni e la posizione rispetto alla Terra, della nostra Luna. Consiglio di osservarlo a tutto schermo, e a piena risoluzione (© NASA's Scientific Visualization Studio).


Buone osservazioni a tutti!
G. Petricca

Il Sole del Mese - Gennaio 2017

Eccoci ad un nuovo appuntamento con la rubrica che si interessa, come il titolo può suggerire, di indicare gli orari di alba e tramonto del Sole per le principali città italiane. Ricordate MAI osservare il sole direttamente con strumenti ottici, ne va della vostra vista!



Ed ecco quindi gli orari di alba e tramonto del Sole per i 20 capoluoghi di regione del nostro paese, ed anche per gli estremi orientali ed occidentali d’Italia. Potete comodamente cliccare su una delle città e il link vi porterà ad una pagina con le effemeridi annuali, dove gli orari sono rintracciabili in modo facile e veloce.

Ancona --- Aosta --- Bari --- Bologna --- Cagliari --- Campobasso --- Firenze --- Genova

L'Aquila --- Milano --- Napoli --- Palermo --- Perugia --- Potenza --- Reggio Calabria

Roma --- Torino --- Trento --- Trieste --- Venezia --- Capo d'Otranto --- Bardonecchia

-Le effemeridi sono prese da: www.sunrisesunsetmap.com-


La tabella invece si riferisce agli orari di sorgere, culminazione, e tramonto del Sole per una posizione centrale del nostro paese: 




Le effemeridi sono prese dal sito www.marcomenichelli.it

Ancora una volta ricordate SEMPRE di non puntare MAI il Sole direttamente con gli occhi! Se volete provare ad osservare i dettagli della sua superficie, come le macchie solari, basterà possedere un piccolo telescopio. Posizionatelo in modo tale da far si che l’oculare proietti una immagine su un muro bianco, oppure potete costruire un piccolo schermo di proiezione con un foglio da disegno e una piccola tavola di legno. Una volta centrato il Sole, con un po’ di pazienza visto che NON si può guardare nell’oculare, e messo a fuoco, vedrete chiaramente le macchie (se presenti) stagliarsi sulla superficie del vostro schermo di proiezione, per osservarle in modo sicuro.

Buone Osservazioni a Tutti!
G. Petricca