Lightbox Effect

giovedì 31 dicembre 2015

Tutta la Luna nel 2016!

Diamo uno sguardo a tutto quel che riguarda la Luna per tutta la durata del prossimo anno, elencate mese per mese sulle singole righe. Il merito di questo lavoro va ad Andrew Cool, del sito australiano SkippySky.


Potete trovarne una versione a maggior risoluzione qui, se desiderate stamparla o conservarla sul vostro pc/dispositivo mobile.

Potrà essere molto utile se volete pianificare, ad esempio, delle sessioni osservative e fotografiche di profondo cielo, concentrando gli obiettivi nelle notti in cui siamo vicini alla fase di Luna Nuova, dato che tutti sappiamo quanto la luce lunare possa rendere lattiginoso il cielo notturno, e quindi nascondere i dettagli più fini in questo tipo di fotografie o osservazioni.
Inoltre, potete utilizzarlo per pianificare anche le osservazioni lunari, osservando la fase e quindi decidendo se e quando scattare fotografie.

Di seguito, alcuni degli eventi principali, riguardanti l'Italia, che coinvolgono la Luna per tutto il 2016:
  • 6 Aprile:  La Luna, illuminata all'1%, occulta il pianeta Venere durante il giorno, dalle 10:31.
  • 21 Aprile: Luna Piena d'Apogeo: la più piccola in dimensioni apparenti, a 406350 km dalla Terra. 
  • 16 Settembre: Eclisse di Penombra parzialmente visibile dall'Italia, dalle 18:54 alle 22:53.
  • 14 Novembre: Luna Piena di Perigeo ('SuperLuna'): la più grande in dimensioni apparenti, a 356511 km dalla Terra. La Luna Piena di Perigeo più vicina nel trentennio '90 - '20.
In conclusione, andiamo a vedere con questo filmato -a cura della NASA, con immagini dalla sonda LRO/Lunar Reconaissance Orbiter- della durata di circa cinque minuti, tutte le fasi, le librazioni e la posizione rispetto alla Terra, della nostra Luna. Consiglio di osservarlo a tutto schermo, e a piena risoluzione!


Buone osservazioni a tutti!
G. Petricca

mercoledì 30 dicembre 2015

Il 2016 Astronomico!

Un articolo che servirà come diario per la grande maggioranza degli eventi astronomici che potremo osservare dall'Italia durante l'anno che verrà.
Vi sono riunite congiunzioni importanti, transiti speciali delle ombre dei satelliti gioviani sul disco del Re del Sistema Solare, gli sciami meteorici principali, e molto altro. Naturalmente tutti gli orari sono in ora italiana, e tengono conto del passaggio tra ora legale e solare quando questo avviene.


Gennaio:

2 - Luna all'Ultimo Quarto. - Terra al Perielio (punto più vicino al Sole della sua orbita) a 0.98330 UA.

3 - Congiunzione tra Luna e Spica (Vergine). - Congiunzione tra Luna e Marte.

4 - Picco dello sciame meteorico delle Quadrantidi alle 09:00, con uno ZHR (rateo orario delle meteore) previsto di 120 meteore/ora.

6 - Congiunzione tra Luna e Venere.

7 - Congiunzione tra Luna e Saturno. - Congiunzione tra Venere e Antares (Scorpione).

9 - Congiunzione tra Venere e Saturno, nel cielo che precede l'alba.

10 - Luna Nuova.

16 - Luna al Primo Quarto.

20 - Congiunzione tra Luna ed Aldebaran (Toro).

24 - Luna Piena.

26 - Congiunzione tra Luna e Regolo (Leone).

28 - Congiunzione tra Luna e Giove.

30 - Congiunzione tra Luna e Spica (Vergine).

martedì 22 dicembre 2015

Nuova Occultazione di Aldebaran da parte della Luna

Domani 23 Dicembre, alla sera, il nostro satellite naturale occulterà nuovamente (era già accaduto in Ottobre) la stella principale della Costellazione del Toro, l'arancione Aldebaran. L'evento, meteo permettendo, sarà visibile comodamente da tutta la penisola e soprattutto non occorreranno strumenti particolari per osservarlo.

In primis però chiariamo di cosa stiamo parlando. Cos'è una Occultazione? Si definisce tale "l'oscuramento di un corpo celeste da parte di un altro di maggiore diametro apparente: in modo speciale è il passaggio della Luna davanti una stella o un pianeta, oppure è la scomparsa di un satellite dietro il disco del suo primario."

Sembra simile alla defininizione di Eclisse quindi. Dov'è la differenza? Il paragrafo successivo dell'Explanatory Supplement to The Astronomical Almanac' da dove è stato tratto il testo citato chiarisce: "Se la principale sorgente di illuminazione di un corpo riflettente è interrotta dall'occultazione, il fenomeno è anche chiamato eclisse. L'occultazione del Sole da parte della Luna è una eclisse solare."


La Luna come è ovvio, è impossibile da non rintracciare data la sua grandezza e luminosità, e nella foto sopra possiamo osservare lo scorso evento di Occultazione. Per quanto riguarda la stella che occulterà, Aldebaran, anche questa sarà visibile facilmente, anche dai cieli fortemente inquinati (si parla naturalmente di inquinamento luminoso) dei centri cittadini più grandi.

Cosa utilizzare per le osservazioni? Come detto, anche i vostri semplici occhi saranno sufficienti. Ma attenzione a non sbattere le palpebre proprio nel momento dell'occultazione stessa, dato che la scomparsa di una stella dietro la Luna è istantanea, a differenza della gradualità che si ha con un pianeta.
Binocoli e teleobiettivi fotografici aiuteranno notevolmente, dato che oltre all'evento in sé potrete osservare molte delle caratteristiche presenti sul suolo Lunare.

Con dei telescopi invece queste caratteristiche del suolo lunare appariranno ancora più in evidenza, e potrete osservarle con tutta calma, mentre si attende l'emersione della stella Aldebaran dall'altro lato del satellite. Anche in questo caso l'evento sarà istantaneo, e soprattutto, scomparirà come 'nel  nulla'. Questo perché parte della Luna (circa il 4%) sarà in ombra, quindi potremo osservare la stella immergersi nell'oscurità come se venisse inghiottita all'improvviso nello spazio.


Qui di seguito alcuni tempi di ingresso e di uscita racchiusi in una comoda tabella per alcune tra le principali città Italiane, mentre sopra potete vedere una mappa della Terra (http://www.lunar-occultations.com/) che mostra tutte le zone nelle quali potrà essere osservata questa occultazione. La potete trovare anche qui alla massima risoluzione.


Buone Osservazioni a Tutti!
G. Petricca

Solstizio d'Inverno - 2015

Oggi entreremo ufficialmente nell'inverno astronomico (dato che quello meteorologico si fa iniziare per convenzione il giorno 1 Dicembre). Precisamente alle ore 05:48 di stamane si avrà il cosiddetto Solstizio d'Inverno, che corrisponde in termini di 'giorno' a quello più lungo nell'emisfero meridionale del pianeta, e a quello più corto nell'emisfero settentrionale, il nostro. Il Sole oggi ha avuto, dal nostro punto di vista, l'elevazione più bassa nel cielo diurno.


Ma, come possiamo vedere dall'immagine appena sopra, il Solstizio d'Inverno avviene quando il nostro pianeta si trova nel punto più vicino al Sole di tutta la sua orbita! Questo può sembrare strano, visto che siamo nella stagione più fredda. Quindi, come è possibile?

venerdì 18 dicembre 2015

EarthRise - Dalla Luna alla Terra!

Quasi cinquanta anni fa venne catturata forse la più iconica foto di questo evento, il sorgere del nostro pianeta azzurro dall'orizzonte lunare. Lo scatto, raggiungibile qui, venne ripreso il 24 Dicembre 1968 durante la missione Apollo 8 (la prima con equipaggio umano a circumnavigare la Luna) e testimoniava in modo inequivocabile la bellezza del nostro pianeta. Andando un po' più indietro nel tempo, la prima foto in assoluto venne scattata dalla sonda automatica Lunar Orbiter 1, nel 1966, e potete trovarla qui.


In questa ultima foto, appena rilasciata dalla NASA, e scattata lo scorso 12 Ottobre, possiamo ammirare senza fatica una delle meraviglie del cosmo: la nostra Terra sorgere dall'orizzonte lunare!
Naturalmente questa risoluzione non rende giustizia, quindi se vi recate a questo link, potrete apprezzarla (e scaricarla) in tutta la sua originale maestosità.

In primissimo e primo piano naturalmente abbiamo la nostra Luna, una vista che ci accompagna giorno dopo giorno per noi terrestri. Ma certamente questa angolazione è stata visibile solo agli astronauti, oppure alla sonda LRO - Lunar Reconaissance Orbiter, che dal 2009 continua a fornirci preziosissimi dati ed informazioni riguardo il nostro satellite naturale, oltre ad una miriade di foto.

In basso troviamo il cratere Compton, poco visibile dal nostro pianeta in quanto profondamente dentro quella che si definisce 'zona delle librazioni' (vedi nota in fondo), appartenente al lato lontano della Luna. Il cratere ha un diametro generoso, di circa 160 km) e possiede, come visibile dall'immagine, un complesso picco centrale, circondato da sistemi di rimae e di una zona concentrica formata da piccole colline.La sua esatta profondità non è nota, ma viene stimata nei dintorni dei 3 km; l'intero fondo è stato riempito dalla lava, che gli ha fornito una colorazione più scura rispetto ai suoi bordi, costellati di scarpate e terrazzamenti.

In alto, troviamo il nostro pianeta, con il continente africano in totale evidenza con la zona desertica del Sahara, del Sahel e della sottostante savana. E' visibile anche la penisola arabica sulla destra, mentre oltre l'Oceano Atlantico al centro troviamo l'America meridionale. Verso nord invece, ecco il Mare Nostrum, il Mediterraneo, e la nostra Italia, parzialmente immersa nelle nubi come il resto del continente europeo.


Ma come è stato possibile realizzare questa favolosa immagine? La composizione allegata qui sopra ci da una risposta.

La sonda LRO si trovava a circa 130 km di altezza sul cratere Compton, come illustrato, ed è stata ruotata di 67 gradi (in questa occasione) per avere una visuale completa del nostro pianeta. Inoltre, il tutto è stato pianificato per massimizzare la presenza dell'orizzonte lunare nell'inquadratura dello strumento LROC's Narrow Angle Camera. Il tutto mentre la sonda viaggiava a circa 5700 km/h rispetto alla superficie lunare sottostante!

Quindi, si sono dovute integrare le riprese dello strumento Narrow Angle Camera (NAC), che scatta fotografie in alta risoluzione ma in toni di grigio (per una resa migliore dei dettagli) insieme alle informazioni sul colore della Terra acquisite dalla Wide Angle Camera (WAC). Quindi il primo provvede alla risoluzione, e il secondo al colore.
Il successivo problema da affrontare è stato avere sufficienti immagini della Terra per formare una vista con adeguata risoluzione, cosa che è stata risolta appunto in fase di acquisizione degli scatti (maggiori informazioni qui, in inglese). Il tutto per creare questa vista, reale, di due mondi così vicini e familiari tra loro.

Buone Osservazioni a Tutti! 
G. Petricca

Nota. La librazione è un movimento oscillante della Luna rispetto alla Terra, che ci permette di vedere qualche punto percentuale in più della sua superficie, arrivando come scritto, intorno al 59% del totale.
Questo fenomeno è causato dall’eccentricità orbitale della Luna, ovvero dal fatto che la sua orbita non è perfettamente circolare, ma in realtà ellittica. Quindi si muove più velocemente quando è vicina alla Terra (perigeo) e più lentamente quando è lontana (apogeo): il risultato è che solo il 41% della superficie è sempre visibile, e il 41% rimane sempre nascosto. Un 18% comprende la cosiddetta zona delle librazioni dove in differenti lunazioni possiamo vedere differenti oggetti sul suolo lunare.

giovedì 10 dicembre 2015

Geminidi Dicembrine

Uno degli sciami di meteore più prolifici dell'anno sta per avere il suo picco nei prossimi giorni, precisamente tra il 13 e il 14 Dicembre. Stiamo parlando delle Geminidi, che come intensità di 'stelle cadenti' sono paragonabili senza problemi alle Perseidi d'Agosto. Perchè, però, questo sciame è decisamente meno noto? In primis per il clima, che spesso in questo mese risulta nuvoloso. Per non parlare del freddo se si rimane fuori all'aperto per qualche ora ad osservare.

Ma sicuramente lo spettacolo è garantito per chi vorrà sfidare le temperature non propriamente estive, né autunnali, con un rate massimo vicino alle 80/120 meteore all'ora, una media di circa 1/2 meteore al minuto. Ovviamente stiamo parlando di visibilità sotto cieli perfettamente non inquinati, con tutto l'orizzonte libero e a disposizione. Ma anche se non avete queste condizioni ottimali, non preoccupatevi, qualcosa si riuscirà ad apprezzare lo stesso.



La mappa sopra (da UniverseToday) illustra dove puntare lo sguardo per queste due notti: l'orario di riferimento per la stessa è centrato intorno alle 4 del mattino, ma basterà memorizzare la figura della costellazione (i Gemelli) per ritrovarla facilmente durante la notte. Se questo però vi risulta difficile, allora cercate la famosa costellazione di Orione, i Gemelli si trovano direttamente verso l'alto e verso sinistra rispetto alla sua posizione. Questa è poco lontana rispetto al radiante: ovvero, dal punto del cielo dal quale sembreranno diramarsi tutte le 'stelle cadenti'.

Ma c'è un'altra cosa che rende questo sciame meteorico un po' più speciale degli altri, ovvero che non si origina dalla coda di polveri appartenente ad una cometa, come la maggioranza degli altri sciami! La loro origine è rimasta ignota fino al 1983, quando è stato scoperto l'asteroide 3200 Phaethon (circa 5 Km di diametro - 1,43 anni terrestri di periodo orbitale), che si pensa essere un nucleo cometario esausto. Tuttavia, anche con questa condizione, continua a rilasciare materiale nello spazio, lungo la sua orbita illustrata nell'immagine sotto.


Quando questa 'roccia' si avvicina al Sole, per l'effetto della disgregazione termica alla quale è sottoposta, disperde polveri e detriti di piccole dimensioni, andando a causare, quando la Terra incrocia la sua orbita, lo sciame delle Geminidi! Che ovviamente prende il suo nome dalla Costellazione dalla quale sembrano diramarsi tutte le meteore, i Gemelli. Concludiamo l'articolo con una fotografia composta dell'asteroide qui sopra citato, ripreso da Marco Langbroek.


La Luna per quest'anno non disturberà eccessivamente la loro osservazione, nelle prime ore della sera e notte. Ma più si andrà avanti con il tempo, più ci si avvicinerà al suo sorgere, e questo potrà porre un piccolo 'freno' alla vista delle meteore più deboli.
Un consiglio per osservarle è quello consueto di recarsi fuori città e da zone con poca umidità, in modo da minimizzare l'inquinamento luminoso nel cielo. Inoltre, se potete, mettervi con le spalle alle eventuali luci artificiali presenti (ad esempio dietro un muro al margine di una tettoia): questo limiterà la vostra visione del cielo, ma garantirà alla porzione più scura di essere decisamente più apprezzabile.

Buone Osservazioni a Tutti!
G. Petricca

venerdì 4 dicembre 2015

Catalina: una piccola Cometa per l'Inverno!

In questi giorni sempre più astrofotografi e osservatori in tutto il mondo stanno riportando gli avvistamenti di una piccola cometa che ci accompagnerà per tutta la durata della prima parte di questo inverno, la C/2013 US10 (Catalina).



Fritz Helmut Hemmerich, dall'altezza dei 1800 metri sul livello del mare sull'isola di Tenerife (Canarie) ha realizzato questa splendida fotografia che mostra la cometa in tutta la sua affascinante e spettacolare figura.

La stessa ha da poco passato il perielio, il punto della sua orbita più vicino al Sole, e proprio dopo questo transito ravvicinato è stata posta su una traiettoria iperbolica. Questo vuol dire che non tornerà mai più indietro nel Sistema Solare interno, e che andrà a perdersi nelle profondità dello spazio. Prima di essere spinta dalla Nube di Oort aveva un periodo orbitale di alcuni milioni di anni, e dopo una singola visita, sparirà dalla nostra vista per sempre.

Essendo stata riscaldata dal calore della nostra stella mostra due splendide code, una di ioni ed una di polveri che si dirigono in direzioni differenti. Il coma centrale (la zona di gas vicina al nucleo cometario) appare di un colore blu-verdastro, prodotto dall'emissione dei gas CN e C2 mentre la coda di ioni mostra tinte bluastre, a testimonianza dell'emissione delle molecole di gas CO+, come è normale per comete che hanno appena effettuato il loro transito solare ravvicinato.

Passiamo quindi alle domande che tutti abbiamo: potremo osservarla? Dove e quando? E con cosa?

Potremo certamente osservarla, tuttavia non ad occhio nudo, in quanto la sua luminosità massima prevista (a meno di sorprese) potrà permetterne l'osservazione solo da cieli scuri e senza Luna, lontano dalle luci cittadine. Dovremo quindi attrezzarci con binocoli (anche i classici 7x50 o 10x50) oppure con telescopi, dove maggiore sarà il diametro e più dettagli riusciremo a carpire.



Potrete utilizzare la mappa qui sopra per pianificare a dovere le vostre osservazioni. L'appuntamento sarà sempre prima dell'alba, all'orizzonte orientale (SE per la precisione), nei dintorni del pianeta Venere almeno per la prima parte del mese in corso.

La cometa attraverserà buona porzione della costellazione della Vergine, per poi arrivare sul finire dell'anno in quella del Bootes, e sarà sempre più alta nel cielo a parità di orario. Diventerà quindi sempre più immediato poterla rintracciare, dato che non sarà nascosta nelle luci dell'alba. L'aspetto che avrà sarà quello di una stella sfocata, oppure di un piccolo batuffolo di polvere sospeso nello spazio e circondato da stelle puntiformi. Anche se sarete alla vostra prima osservazione cometaria, non potrete mancarla, dato che il suo aspetto coglierà immediatamente l'attenzione.

Un giorno particolare sarà il 7 Dicembre prossimo, quando la cometa C/2013 US10 (Catalina) si troverà in congiunzione multipla con Venere, una falce di Luna calante, e la stella Spica sulla destra: decisamente una occasione alla quale non mancare, meteo permettendo!



Nell'immagine possiamo vedere la disposizione degli oggetti celesti proprio per la mattina del 7 Dicembre, ed utilizzando Venere o la Luna per orientarci, sarà molto semplice rintracciare la piccola cometa nel cielo.

Per concludere, un calendario con qualche data saliente per la sua osservazione:
7 Dicembre - Congiunzione multipla con Luna, Venere e Spica;

8 Dicembre - Transita a meno di un grado dalla stella Iota Virginis (Syrma);

17 Dicembre - Attraversa l'Equatore Celeste verso Nord;

24 Dicembre - Entra nella costellazione del Bootes;

1 Gennaio - Transita a meno di un grado dalla luminosa Arcturus (Alpha Bootes);

17 Gennaio - Distanza minima dalla Terra 0.725 AU (112.3 milioni di km);

1 Febbraio - Probabilmente la magnitudine sarà scesa intorno ad un valore di +10, rendendo la sua osservazione possibile solo da chi possiede telescopi professionali.

Buone Osservazioni a Tutti!
G. Petricca

giovedì 3 dicembre 2015

Transiti della Stazione Spaziale Internazionale - Dicembre 2015

Appuntamento mensile con la rubrica che si occuperà di descrivere e fornire informazioni riguardo i passaggi visibili più importanti di due tra le più grandi opere ingegneristiche dell'uomo!


Sto parlando della Stazione Spaziale Internazionale (ISS), è una stazione spaziale dedicata alla ricerca scientifica che si trova in orbita terrestre bassa, gestita come progetto congiunto da cinque diverse agenzie spaziali. Viene mantenuta ad un'orbita compresa tra i 278 km e i 460 km di altitudine e viaggia a una velocità media di 27743,8 km/h, completando 15,7 orbite al giorno, in poco più di 90 minuti ad orbita. È abitata continuativamente dal 2 novembre 2000; l'equipaggio, da allora, è stato sostituito più volte, variando da due a sei astronauti o cosmonauti.


 
Qui di seguito invece, trovate un elenco riguardante i principali avvistamenti. Per tutti i transiti e gli avvisi al minuto invece potete recarvi sul canale Twitter @AstroPratica (che potete trovare e 'followare' sulla destra della pagina) e sul canale Facebook AstroPratica con messaggi dedicati.
La ISSStazione Spaziale Internazionale sarà rintracciabile nei nostri cieli ad orari serali, quindi senza l’obbligo della sveglia al mattino prima dell’alba. Avremo quattro transiti notevoli con magnitudini elevate durante il corso del terzultimo mese dell’anno, auspicando in cieli sereni durante la stagione autunnale.

Si inizierà il giorno 6 Dicembre, dalle 18:04 alle 18:10, osservando da SO ad ENE. La ISS sarà ben dalle zone del Sud Italia. La magnitudine massima si attesterà su un valore di -3.3, quindi il transito sarà individuabile senza alcun problema anche dal Centro e dal Nord, sempre più basso all’orizzonte, meteo permettendo.

Ancora al giorno 8 Dicembre, ma di sera, dalle 17:55 in direzione OSO alle 18:02 in direzione NE. Questo sarà un transito indicato per il Centro Nord, con una magnitudine massima di -2.8. Sperando come sempre in cieli sereni.

Per il successivo transito dovremo aspettare circa due settimane: il 21 Dicembre sarà osservabile al meglio dal Nord Est. La ISS transiterà nei nostri cieli dalle 17:46 alle 17:53, osservando da NO a E. La magnitudine massima sarà di -3.1, il che lo renderà ben visibile anche dal resto del paese.

Il giorno 23 Dicembre avremo ancora una occasione di transito ottimale, con il Centro Italia che vedrà la ISS attraversare il cielo molto vicina alla Luna, una ottima occasione fotografica. Dalle 17:37 in direzione ONO alle 17:47 in direzione SE. Come detto, anche questo sarà un transito osservabile da tutto il paese, con magnitudine di -3.2.

Giorno
Ora Inizio
Direzione
Ora Fine
Direzione
Magnitudine
06
18:04
SO
18:10
ENE
-3.3
08
17:55
OSO
18:02
NE
-2.8
21
17:46
NO
17:53
E
-3.1
23
17:37
ONO
17:47
SE
-3.2


N.B. Le direzioni visibili per ogni transito sono riferite ad un punto centrato sulla penisola, nel centro Italia, costa tirrenica. Considerate uno scarto ± 1-5 minuti dagli orari sopra scritti, a causa del grande anticipo con il quale sono stati calcolati.
Buone Osservazioni a tutti!
G. Petricca

martedì 1 dicembre 2015

La Luna del Mese – Dicembre 2015

Vediamo nel dettaglio, giorno per giorno, le fasi lunari che potremo osservare durante tutto il mese di Dicembre 2015, grazie all’immagine a calendario che ci aiuta nel riunirle facilmente in un singolo colpo d'occhio (© Calendar12).


A questo link la troverete invece in una versione ad alta risoluzione, che potete anche stampare per avere un promemoria sempre con voi, oppure tenere comodamente sul vostro pc o dispositivo mobile.


Ultimo Quarto
03 Dicembre
08:40
Luna Nuova
11 Dicembre
11:29
Primo Quarto
18 Dicembre
16:14
Luna Piena
25 Dicembre
12:11

Ma ricordate, la nostra Luna mostra in ogni caso qualcosa di differente giorno per giorno, e se ne si ha la possibilità avendo a disposizione telescopi di piccola e media grandezza e tempo da dedicare, anche nell'arco di una sola notte! Quindi, vale sempre alzare gli occhi al cielo notturno, e osservarla, sia da vicino che da lontano!

Di seguito la tabella che mostra giorno per giorno gli orari di alba e tramonto del nostro satellite, riferiti alle latitudini medie italiane.


 (Le effemeridi sono prese dal sito www.marcomenichelli.it-)


Buone Osservazioni a Tutti!
G. Petricca

I Pianeti del Mese - Dicembre 2015

In questa rubrica ci occuperemo della visibilità dei pianeti del nostro Sistema Solare durante il mese in corso. Il commento per ognuno di loro è fornito dall'Unione Astrofili Italiani/Commissione Divulgazione.



Mercurio:  il pianeta termina l’anno 2015 con la migliore osservabilità serale per questo mese. Proprio il 31 dicembre si verifica il massimo intervallo di tempo tra il tramonto del Sole e quello del pianeta, un’ora e mezza. La massima elongazione (distanza angolare dal Sole), di oltre 19°, si verifica un po’ prima, il 29 dicembre. Quindi, al calare dell’oscurità, scrutando il cielo sull’orizzonte occidentale, abbiamo buone opportunità di individuare l’elusivo pianeta, peraltro l’unico osservabile in orario serale in questo periodo.


Venere: dopo quasi un anno di assenza dal cielo serale, Venere ricompare finalmente la sera dopo il tramonto. Il pianeta è ancora molto basso sull’orizzonte occidentale: negli ultimi giorni dell’anno potremo osservarlo per alcuni minuti, ancora tra le luci del crepuscolo serale. Venere tramonta, a fine dicembre, poco più di un’ora dopo il Sole. Venere termina la permanenza nella costellazione della Vergine e dal 12 attraversa quasi tutta la costellazione della Bilancia, terminando l’anno vicino al limite con lo Scorpione.



Marte: il pianeta è osservabile a Sud-Est nelle ultime ore della notte, prima dell’alba. Come nei mesi precedenti, il cielo del mattino è caratterizzato dall’allineamento Venere – Marte – Giove, con il pianeta rosso che si mantiene quasi equidistante tra i due pianeti più luminosi. Per tutto il mese Marte rimane nella costellazione della Vergine: il 21 dicembre si trova in congiunzione con Spica, la stella più luminosa della costellazione.


Giove: del terzetto di pianeti (con Venere e Marte) protagonisti della seconda parte della notte, Giove è quello che si trova più alto in cielo e che è osservabile più a lungo, inizialmente ad Est al suo sorgere poco dopo la mezzanotte, poi al culmine a Sud al comparire delle luci dell’alba. Il pianeta gigante si sposta con moto diretto nella costellazione del Leone, terminando l’anno molto vicino al limite con la Vergine.


Saturno: proprio il 1° dicembre Saturno lascia la costellazione dello Scorpione e fa il suo ingresso nell’Ofiuco. Non è però osservabile, essendo avvenuta pochi giorni prima la congiunzione con il Sole. Solo a fine mese cresce la distanza angolare tra il Sole e il pianeta, che compare sull’orizzonte orientale tra le luci dell’alba. Si allunga quindi il corteo di pianeti visibili al mattino, ben 4 : Saturno, Venere, Marte e Giove.


Urano: il pianeta è osservabile per gran parte della notte. Urano culmina a Sud nel corso delle prime ore della notte. Nelle ore seguenti scende a Sud-Ovest dove si avvia al suo tramonto che avviene nel corso delle ore centrali della notte. La luminosità di Urano è al limite della visibilità occhio nudo e per poterlo osservare agevolmente è necessario l’uso di un telescopio. Il pianeta si trova ancora nella costellazione dai Pesci, dove si trova dal 2010.


Nettuno: lo si può individuare a Sud-Ovest, dopo il tramonto del Sole, ma l’intervallo di tempo a disposizione per poterlo osservare si riduce progressivamente nel corso del mese. Settimana dopo settimana il pianeta si abbassa sempre più sull’orizzonte occidentale. Nettuno si avvicina appena al limite della percezione ad occhio nudo; per poterlo osservare è quindi indispensabile l’uso di un telescopio. Nettuno si trova ancora nella costellazione dell’Acquario, dove è destinato a rimanere per un periodo estremamente lungo, fino all’anno 2022.


Plutone: Plutone è ormai praticamente inosservabile: la distanza angolare dal Sole si riduce sempre più. Appena dopo il tramonto del Sole, nei primi giorni di dicembre Plutone è già estremamente basso sull’orizzonte occidentale. Alla fine dell’anno sarà vicinissimo alla congiunzione con il Sole che avrà luogo proprio nei primi giorni di gennaio 2015. Plutone si trova ancora nella parte alta della costellazione del Sagittario, costellazione che lo ospiterà fino al 2023.

Buone osservazioni a tutti!
G. Petricca

Il Cielo Astronomico di Dicembre 2015 - In collaborazione con l'UAI

- a cura dell'Unione Astrofili Italiani/Commissione Divulgazione.

Il Sole del Mese - Dicembre 2015

Eccoci ad un nuovo appuntamento con la rubrica che si interessa, come il titolo può suggerire, di indicare gli orari di alba e tramonto del Sole per le principali città italiane. Ricordate MAI osservare il sole direttamente con strumenti ottici, ne va della vostra vista!



Ed ecco quindi gli orari di alba e tramonto del Sole per i 20 capoluoghi di regione del nostro paese, ed anche per gli estremi orientali ed occidentali d’Italia. Potete comodamente cliccare su una delle città e il link vi porterà ad una pagina con le effemeridi annuali, dove gli orari sono rintracciabili in modo facile e veloce.


-Le effemeridi sono prese da: www.sunrisesunsetmap.com-


La tabella invece si riferisce agli orari di sorgere, culminazione, e tramonto del Sole per una posizione centrale del nostro paese: 


Le effemeridi sono prese dal sito www.marcomenichelli.it

Ancora una volta ricordate SEMPRE di non puntare MAI il Sole direttamente con gli occhi! Se volete provare ad osservare i dettagli della sua superficie, come le macchie solari, basterà possedere un piccolo telescopio. Posizionatelo in modo tale da far si che l’oculare proietti una immagine su un muro bianco, oppure potete costruire un piccolo schermo di proiezione con un foglio da disegno e una piccola tavola di legno. Una volta centrato il Sole, con un po’ di pazienza visto che NON si può guardare nell’oculare, e messo a fuoco, vedrete chiaramente le macchie (se presenti) stagliarsi sulla superficie del vostro schermo di proiezione, per osservarle in modo sicuro.

Buone Osservazioni a Tutti!
G. Petricca

martedì 24 novembre 2015

Librazioni Lunari: Mare Humboldtianum

Una proposta osservativa per tutti voi lettori: il Mare Humboldtianum sulla Luna!
In questi giorni la Librazione lunare porterà in buona vista per gli osservatori della Terra una feature del suolo molto interessante, e sovente nascosta oltre il bordo visibile del nostro satellite. Nelle due immagini qui sotto vediamo di cosa si parla:


Le immagini sono prese dal software gratuito Virtual Moon Atlas che ha utilizzato le fotografie ad alta risoluzione della sonda LRO (Lunar Reconaissance Orbiter) per mappare tutta la sua superficie. La seconda presenta i label per le caratteristiche principali, come i crateri maggiori della zona, ad esempio.


Spendiamo un breve paragrafo per illustrare il fenomeno delle Librazioni: questo termine descrive un movimento oscillante della Luna rispetto alla Terra, che ci permette di vedere qualche punto percentuale in più della sua superficie, arrivando come scritto, intorno al 59% del totale.
Questo fenomeno è causato dall’eccentricità orbitale della Luna, ovvero dal fatto che la sua orbita non è perfettamente circolare, ma in realtà ellittica. Quindi si muove più velocemente quando è vicina alla Terra (perigeo) e più lentamente quando è lontana (apogeo): il risultato è che solo il 41% della superficie è sempre visibile, e il 41% rimane sempre nascosto. Un 18% comprende la cosiddetta zona delle librazioni dove in differenti lunazioni possiamo vedere differenti oggetti sul suolo lunare.

Come si può facilmente osservare il vero e proprio Mare si trova all'interno di un bacino molto più esteso (oltre 600 km di diametro) di epoca geologica di poco antecedente al Mare stesso, identificato dalla porzione più scura centrale delle dimensioni di poco meno di 300 km. Questa zona si trova a confine tra il lato a noi visibile e quello non visibile della Luna, e sovente proprio grazie alla Librazione, ci viene mostrata. Proprio verso il bordo estremo della Luna potremo notare che le tonalità scure danno via via strada alle chiare, andando ad identificare un gruppo esteso di formazioni collinari che forma il bordo orientale del Mare. Ad ovest invece, lo stesso si interrompe in presenza di una catena montuosa, ben visibile quando il Sole è al tramonto su quelle zone.

Lo strumento minimo che occorrerà per effettuare l'osservazione sarà un binocolo, oppure un teleobiettivo di una reflex digitale, che più esteso sarà e meglio mostrerà il dettaglio. La zona lunare da osservare è quella del suo bordo nordorientale. Naturalmente con un telescopio il gioco si fa più semplice, e si potranno apprezzare caratteristiche più definite: in primis sicuramente il grande cratere dal fondo scuro e levigato (riempito dalla lava nelle ere passate) Endymion che è la 'porta' per avvistare il Mare Humboldtianum, poco lontano verso Est.

Buone Osservazioni a Tutti!
G. Petricca

lunedì 23 novembre 2015

Sei Mesi al Transito di Mercurio sul Sole

Tra poco meno di sei mesi, visto che si parla del 9 Maggio 2016, avremo la possibilità sperando sempre nel meteo favorevole, di osservare nuovamente un transito del pianeta più interno del Sistema Solare, Mercurio, sul disco del nostro Sole. L'ultimo visibile per l'Europa è stato nel 2003, mentre l'ultimo visibile dalla Terra risale a nove anni fa, l'8 Novembre 2006.


Nella mappa qui sopra, realizzata dal portale venus-transit.de, possiamo vedere le zone dalle quali il transito sarà interamente o parzialmente visibile. Quest'ultimo è proprio il caso del nostro paese, dato che riusciremo ad apprezzare quasi tutto l'evento, fino a poco prima della sua conclusione. Questo diviene comprensibile osservando la linea che divide la zona 'pulita' della mappa (in pieno Oceano Atlantico, che sarà favorito per l'osservazione totale del transito) da quella a righe verticali leggere che passa poco ad ovest dell'Italia, indicante le zone dove il transito sarà ancora in atto al tramonto.

Inoltre grazie ad altre mappe allegate qui sotto e generate appositamente per il nostro paese tramite lo stesso portale, possiamo infatti osservare come il sole sarà sotto l'orizzonte locale nell'ultima mezz'ora del transito (i punti e le scritte in colore grigio nel grafico lo indicano chiaramente).

 

Le mappe rappresentano lo stesso transito, anche se l'aspetto grafico è differente. La prima è infatti realizzata seguendo le coordinate altazimutali (quindi elevazione sull'orizzonte in gradi e azimuth, l'angolo in gradi che si misura a partire dal Nord come 0°), mentre la seconda è in coordinate celesti (ascensione retta e declinazione). I tempi sono in fuso orario GMT, quindi si dovranno aggiungere due ore per ottenere l'orario italiano.

Il transito durerà molte ore, circa sette e mezza, con inizio alle 13:12 italiane e termine alle 20:42, sempre ora italiana. Il disco del pianeta sarà grande solo 12 secondi d'arco circa (per un paragone la Luna piena, o il Sole stesso, hanno dimensioni di circa 1800 secondi d'arco), e sarà visibile come una piccola 'macchia' perfettamente tonda che si staglia sulla superficie della stella. L'immagine qui sotto, un mosaico ripreso dalla sonda SOHO (SOlar and Heliospheric Observatory) mostra quello che potremo aspettarci di vedere.


Naturalmente il transito non sarà visibile ad occhio nudo, ma occorrerà obbligatoriamente l'apposito filtro solare per poterlo osservare in totale sicurezza e comodità. Non 'abbandonate' quindi i filtri che avete acquistato per l'Eclisse Parziale di poco fa, ma teneteli bene da parte per poter osservare questo evento astronomico. Tuttavia, date le ridotte dimensioni del pianeta, sarà molto difficile poterlo apprezzare con i nostri semplici occhi, quindi per osservarlo al meglio, avremo bisogno di binocoli o telescopi, oppure di buoni teleobiettivi (>150mm) per le nostre digitali, sia reflex che non.

Come mai un transito del pianeta avviene ad anni di distanza da un precedente o un successivo, anche se dal nostro punto di vista, Mercurio transita tra la Terra ed il Sole almeno tre volte l'anno?
La risposta è da ricercarsi nell'elevata inclinazione dell'orbita del pianeta più interno, che è pari a circa 7° dal piano dell'eclittica. Questo vuol dire che i transiti possono avvenire solamente in Maggio od in Novembre, quando la Terra è vicina ad uno dei due punti lungo la sua orbita dove il suo piano orbitale è intersecato dal piano orbitale di Mercurio. In queste occasioni, si ha un transito, e proprio questa occasione, arriverà nel Maggio 2016.

Questo vuole essere solamente un articolo informativo, che anticipa appunto un evento interessante che avverrà tra un'anno, dandoci tutto il tempo per prepararci. Uno dei vantaggi dell'astronomia è proprio questo: avere tutti i dati necessari anche a distanza di anni da eventi di questo genere, di cui si conoscono e comprendono tutte le meccaniche.

Buone Osservazioni a Tutti!
G. Petricca

martedì 17 novembre 2015

Il Massimo delle Leonidi

Tra questa notte e quella di domani lo sciame meteorico delle Leonidi raggiungerà il suo massimo. Le previsioni per quest'anno indicano uno ZHR (Zenithal Hourly Rate - Rateo Orario Zenitale) di circa 20 meteore all'ora, non certo uno sciame corposo come quello delle Perseidi di Agosto, ma comunque foriero di buoni avvistamenti delle cosiddette, nella cultura popolare, 'stelle cadenti'.


L'immagine qui sopra (©Stardate.org) ci fornisce una direzione e una idea di dove guardare per rintracciare il radiante delle Leonidi. Si definisce radiante la zona apparente di cielo dal quale sembrano 'uscire' e distribuirsi tutte le traccie che le varie meteore creano disintegrandosi nell'atmosfera.

La Luna disturberà poco la loro visibilità, essendo ormai in decisa fase calante e quindi sorgendo molto tardi, nella seconda parte della notte. Quest'anno risulterà particolarmente facile trovare questo radiante particolare, dato che il pianeta Giove, molto luminoso nel cielo notturno attuale con una magnitudine di circa -1.7, sarà una guida perfetta. Basterà infatti osservare verso di lui per trovarsi proprio dentro al radiante delle Leonidi.

Ma chiediamoci, da dove si origina questo sciame meteorico? La risposta potrebbe apparire allo stesso tempo interessante e affascinante per chi si avvicina all'astronomia.
La cometa Tempel-Tuttle, che è stata scoperta indipendentemente da due astronomi  Ernst Tempel e Horace Parnell Tuttle nel 1865 e 1866, è una cometa periodica con un'orbita che la riporta al perielio (punto più vicino al Sole) ogni 33 anni. Il suo ultimo passaggio si è avuto nel 1998 e il prossimo si avrà nel 2031. Nella foto sottostante, e a cura dell'Osservatorio Astronomico Nazionale del Giappone possiamo apprezzarla facilmente.


Ecco, è proprio lei la genitrice dello sciame meteorico delle Leonidi, in quanto queste 'stelle cadenti' sono niente altro che polveri e detriti che la cometa si lascia dietro dopo ogni passaggio nel Sistema Solare interno e che vanno a generare la famosa scia luminosa non appena entrano in contatto con la nostra atmosfera.

Dato che ormai sono passati 16 anni dal suo ultimo passaggio, naturalmente il numero totale di questi detriti è andato diminuendo, e questo ci porta al piccolo ZHR con cui avremo a che fare e che è stato trattato nella prima parte dell'articolo. Nel (e dal) 2031 in poi, anno del nuovo perielio, avremo uno ZHR delle Leonidi decisamente più elevato, e potremo apprezzarlo ancora di più.

Una curiosità riguardante questo sciame per concludere: dato che la scia di polveri e detriti si muove intorno al sole lungo l'orbita della Tempel-Tuttle in senso opposto a quello del movimento della Terra, queste meteore sono le più veloci in assoluto ad impattare contro la nostra atmosfera: la loro velocità si attesta infatti a circa 72Km/s oppure in unità più familiari, il valore di 260000 (duecentosessantamila) Km/h!

Buone Osservazioni a Tutti!
G. Petricca

venerdì 6 novembre 2015

Transiti della Stazione Spaziale Internazionale - Novembre 2015

Appuntamento mensile con la rubrica che si occuperà di descrivere e fornire informazioni riguardo i passaggi visibili più importanti di due tra le più grandi opere ingegneristiche dell'uomo!

Sto parlando della Stazione Spaziale Internazionale (ISS), è una stazione spaziale dedicata alla ricerca scientifica che si trova in orbita terrestre bassa, gestita come progetto congiunto da cinque diverse agenzie spaziali. Viene mantenuta ad un'orbita compresa tra i 278 km e i 460 km di altitudine e viaggia a una velocità media di 27743,8 km/h, completando 15,7 orbite al giorno, in poco più di 90 minuti ad orbita. È abitata continuativamente dal 2 novembre 2000; l'equipaggio, da allora, è stato sostituito più volte, variando da due a sei astronauti o cosmonauti.


 
Qui di seguito invece, trovate un elenco riguardante i principali avvistamenti. Per tutti i transiti e gli avvisi al minuto invece potete recarvi sul canale Twitter @AstroPratica (che potete trovare e 'followare' sulla destra della pagina) e sul canale Facebook AstroPratica con messaggi dedicati.
La Stazione Spaziale Internazionale tornerà ad attraversare i nostri cieli al mattino, prima dell’alba. Per questo riportiamo i transiti maggiormente evidenti e luminosi visibili da gran parte della nazione in modo da valorizzare ogni sveglia. Si inizia nell’ultimo giorno della prima decina del mese.

Si inizierà appunto il 7 Novembre, dalle 06:03 alle 06:13 osservando da SO ad NE. La Stazione Spaziale Internazionale sarà ben visibile dal tutta Italia. Magnitudine di picco a -3.4, che renderà il transito molto facile da rintracciare. All’inizio del transito, per il Centro, la Stazione Spaziale attraverserà la costellazione di Orione, prossima al tramonto.

Per quanto riguarda il passaggio del 9 Novembre invece sarà principalmente il Nord Italia ad osservarlo alla massima luminosità, restando comunque osservabile dal resto del paese. La Stazione Spaziale Internazionale transiterà nei nostri cieli dalle 05:56 alle 06:04 guardando da O a NE. La magnitudine massima sarà di -2.8.

Il terzo sarà ben osservabile nuovamente da tutta Italia, anche se parziale. Il 10 Novembre dalle 05:06 alle 05:11 da NNE a NE, per una magnitudine di -3.2 al picco massimo, ovvero qualche momento dopo che la ISS uscirà dall’ombra proiettata dal nostro pianeta. Il transito sarà ugualmente ben rintracciabile nel cielo ed una delle viste più suggestive.

Facciamo un salto temporale di circa dieci giorni, fino al penultimo transito con magnitudine rilevante per il mese. Anche in questa occasione con una luminosità davvero buona, ad un picco di -3.3, tutto il paese potrà osservarla, con il Nord-Est avanti a tutti. Il 21 Novembre, dalle 06:34 alle 06:43, da ONO a SE. Una nuova occasione fotografica, in quanto la ISS sarà vicina ai pianeti Giove-Marte-Venere dal Centro.

L’ultimo transito si avrà il giorno 24 Novembre, ottimale e visibile da tutta Italia, in particolare da occidente. La sua magnitudine sarà di -3.4, sperando ovviamente in cieli tersi e sereni. Orario: dalle 05:34 alle 05:39, da O a SE. Taglierà letteralmente il cielo in due metà se vista dal Centro-Sud.

Giorno
Ora Inizio
Direzione
Ora Fine
Direzione
Magnitudine
07
06:03
SO
06:13
NE
-3.4
09
05:56
O
06:04
NE
-2.8
10
05:06
NNE
05:11
NE
-3.2
21
06:34
ONO
06:43
SE
-3.3
24
05:34
O
05:39
SE
-3.4


N.B. Le direzioni visibili per ogni transito sono riferite ad un punto centrato sulla penisola, nel centro Italia, costa tirrenica. Considerate uno scarto ± 1-5 minuti dagli orari sopra scritti, a causa del grande anticipo con il quale sono stati calcolati.
Buone Osservazioni a tutti!
G. Petricca