Lightbox Effect

giovedì 30 luglio 2015

I Nomi e i Colori della Luna

Luna Blu, Luna di Sangue, Luna Nera... sono tutti nomi con i quali abbiamo sentito, in modo sempre più diffuso, nominare il nostro satellite naturale. Vi sono anche Luna delle Fragole, Luna del Raccolto, e così via. Ma chiediamoci, questi nomi da dove provengono, e soprattutto, hanno un proprio senso astronomico?

Iniziamo proprio da questi, per passare ai 'colori' nella seconda parte dell'articolo. I nomi lunari più noti sono stati dati da molte culture che hanno calpestato il suolo della nostra Terra: quella celtica, quella indiana (nativi americani), quella cinese, e quella delle isole del Pacifico. In passato la Luna Piena era identificativa del mese in cui avveniva, ed era un elemento naturale importante in molte (se non tutte) le culture mondiali.

I nomi di cui si sente maggiormente parlare provengono dalle tribù dei Nativi Americani, in particolare da quella degli Algonchini, che abitava la zona attuale tra il New England e il Lake Superior, a cavallo degli attuali Stati Uniti e Canada. I coloni che poi si stabilirono lì adattarono questa nomenclatura.


Nell'immagine qui sopra possiamo vedere la Luna Piena di Luglio, che quindi secondo la tradizione è la Full Buck Moon, o la Full Thunder Moon. Tra poco vedremo cosa significano, e da dove vengono, queste denominazioni.

Gennaio: Wolf Moon (Luna del Lupo) - Questa Luna Piena è così chiamata data la presenza di branchi di lupi che sovente cacciavano anche nei villaggi dei Nativi Americani durante il periodo. Questa Luna era anche chiamata Old Moon (Luna Antica/Vecchia).

Febbraio: Snow Moon (Luna della Neve) - Normalmente la maggioranza delle nevicate nell'emisfero settentrionale del pianeta si ha durante il mese di Febbraio. La caccia diventava difficoltosa, quindi per alcune tribù questa era anche la Hunger Moon (Luna della Fame).

Marzo: Worm Moon (Luna dei Lombrichi/Vermi) - Durante il primo mese della Primavera la terra diventa più soffice, causando la ricomparsa appunto di questi piccoli animali, che invitano anche il ritorno degli uccelli. Per alcune tribù questa era anche la Sap Moon (Luna della Linfa) in quanto questo era il momento dell'inizio della raccolta della linfa dagli alberi di acero.

Aprile: Pink Moon (Luna Rosa) - Il nome di questa Luna Piena deriva dal fatto che durante questo mese vi erano le prime fioriture dei  fiori della Primavare, il flox in particolare (una pianta ornamentale del genere delle Polemoniaceae) che possiede toni rosati. E' anche nota come Sprouting Grass Moon (Luna della Prima Erba), oppure come Egg Moon (Luna dell'Uovo) o anche Fish Moon (Luna del Pesce).

Maggio: Flower Moon (Luna del Fiore) - Una denominazione facile da comprendere, in quanto si ha fioritura molto abbondante durante questo mese dell'anno. Veniva anche conosciuta come Corn Planting Moon (Luna della Semina del Mais) o come Milk Moon (Luna del Latte).

Giugno: Strawberry Moon (Luna della Fragola) - Durante questo mese dell'anno per la tribù degli Algonchini era il momento della raccolta delle fragole mature, e da qui il nome. Nota anche come Rose Moon (Luna della Rosa) o come Hot Moon (Luna del Calore).

Luglio: Buck Moon (Luna del Cervo) - Per i cervi, a Luglio, inizia il periodo di crescita delle loro corna, e da qui il nome. Questa Luna Piena è tuttavia conosciuta anche come Thunder Moon (Luna del Tuono) data la presenza di molti temporali durante il periodo.

Agosto: Sturgeon Moon (Luna dello Storione) - Molte tribù dei Nativi Americani sapevano che questo era il periodo migliore per catturare questi pesci nella zona dei Grandi Laghi. Un altro nome era Green Corn Moon (Luna del Mais Verde).

Settembre: Corn Moon (Luna del Mais) - Questo era il periodo della raccolta di questa coltura, che si oppone quindi alla Luna Piena di Maggio, che corrispondeva alla semina. E' nota anche come Barley Moon (Luna dell'Orzo) dato che era anche il periodo della raccolta e lavorazione dell'orzo.

Ottobre: Hunter Moon (Luna della Caccia) - Ottobre è il mese delle foglie cadenti, e come il nome stesso suggerisce, della caccia per approvvigionarsi per la fredda stagione in arrivo. Questa Luna è conosciuta anche come Travel Moon (Luna del Viaggio).

Novembre: Beaver Moon (Luna del Castoro) - Sia per i coloni che per gli Algonchini questo era il momento per catturare i castori, fornitori di calde pelli per l'inverno prossimo. Date le gelate sempre più diffuse, questa Luna Piena era nota anche come Frost Moon (Luna della Brina).

Dicembre: Cold Moon (Luna del Freddo) - Il mese delle notti lunghe e fredde, e dei giorni corti e non sufficienti a riscaldare a dovere aveva questa Luna a rappresentarlo. Era nota anche come Long Nights Moon (Luna delle Lunghe Notti).

Un'ultimo nome è la Harvest Moon (Luna del Raccolto). Questa è la Luna Piena che cade il più vicino possibile all'Equinozio d'Autunno, quindi può essere in alcuni anni quella di Settembre, e in altri quella di Ottobre. In questi mesi infatti sono pronte colture come zucche, mais e riso selvatico.


In questa immagine ci sono delle tonalità blu su una Luna che classicamente appare in toni di grigio. La realtà è che l'immagine a destra è stata volutamente super-saturata, in modo da mostrare le differenti composizioni geologiche del suolo lunare: il colore blu indica aree ricche in titanio.

Questi sono i 'nomi' delle nostre Lune Piene, visti con un folklore vecchio di più di mezzo secolo. Per quanto riguarda invece i 'colori' abbiamo anche qui varie denominazioni:

Blue Moon (Luna Blu) - Con questo nome si va ad intendere una Luna Piena che cade per la seconda volta nello stesso mese. Dato che il ciclo lunare è di 28 giorni, ci sono occasioni nelle quali (specialmente nei mesi da 31 giorni) possono verificarsi due Lune Piene, e la seconda viene così chiamata. Non apparirà affatto blu come si potrebbe pensare, anche se ci sono osservazioni provate che le polveri vulcaniche o di incendi possano darle una lieve tonalità orientata verso questo colore.

Blood Moon o Red Moon (Luna di Sangue o Luna Rossa) - Qui parliamo invece della Luna che si va a tingere di un rosso evidente durante la fase totale delle Eclissi di Luna stesse. Questo accade quando solo la luce rossa, filtrata attraverso la nostra atmosfera, colpisce e viene riflessa dalla Luna durante la totalità.
Un'altra ragione è quando la Luna è molto bassa all'orizzonte (esempio in una mia foto qui), dove lo Scattering di Rayleigh -facendola da padrone- causa la tipica colorazione rosso sangue, alcune volte. Inoltre può essere che particelle (principalmente a causa di incendi e fumo degli stessi) sospese nell'atmosfera filtrino lo spettro della luce lasciando passare principalmente il rosso.

Black Moon (Luna Nera) - Opposta alla seconda Luna Piena in un mese, questo termine viene usato per descrivere la seconda Luna Nuova in uno stesso mese, per le medesime ragioni prima illustrate. Oppure anche l'assenza di Luna Nuova o Piena in un singolo mese dell'anno (può accadere per ovvie ragioni solo in Febbraio).

Concludendo, torniamo un attimo agli appellativi della Luna, dato che ne abbiamo anche altri da curare.

SuperMoon e MiniMoon (SuperLuna e MiniLuna) - Come sappiamo l'orbita della Luna non è costante intorno alla Terra, come un cerchio, ma descrive un'ellisse e quindi abbiamo un Apogeo ed un Perigeo della sua orbita. Quando una Luna Piena o Nuova si trova all'Apogeo (nome tecnico: Luna d'Apogeo) abbiamo una MiniLuna dato che le dimensioni apparenti del nostro satellite sono più ridotte. Al contrario al Perigeo (Luna di Perigeo) avremo una SuperLuna. Nell'immagine qui sotto, da me realizzata, potrete vedere il confronto:


Wet Moon (Luna Bagnata) - Da noi è conosciuta come Luna a Barchetta, e avviene quando le due 'punte' della falce crescente sono rivolte quasi del tutto verso l'alto. Nelle zone tropicali/equatoriali del pianeta questo è un evento comune, ma più si va verso le regioni polari e più diventa raro. Ecco un mio esempio. Il nome va ad originarsi dalle tradizioni delle isole Hawaii.

Buone Osservazioni a Tutti!
G. Petricca

sabato 18 luglio 2015

Una Cometa bassa all'orizzonte: C/2014 Q1 PanSTARRS

In questi giorni, appena dopo il tramonto e molto bassa sull'orizzonte occidentale, è possibile osservare una piccola cometa. Parliamo della C/2014 Q1 PanSTARRS, scoperta circa un anno fa (Agosto 2014) dal sistema di telescopi sui vulcani delle Hawaii, e che ha effettuato il suo passaggio al perielio lo scorso 6 Luglio arrivando ad una distanza minima di soli 45 milioni di km dalla nostra stella. Ora rimane difficilmente visibile ad Ovest.


Difficilmente visibile? Non per chi si trova nell'emisfero meridionale della Terra, come Yuri Beletsky (che ringrazio moltissimo per aver messo a disposizione la sua foto) che ha realizzato questo favoloso scatto della cometa in congiunzione con una sottilissima falce di luna illuminata dal sole, mentre il resto era pura luce cinerea! Davvero uno spettacolo mozzafiato!

Purtroppo noi non riusciremo a vederla in questo modo, semplicemente perché sarà troppo bassa e ancora ingolfata nelle luci del tramonto. Chi si troverà all'estremo sud della nostra penisola, o nelle isole meridionali, avrà possibilità maggiori di poterla rintracciare, mentre per la maggioranza del paese la cometa raggiunge una elevazione massima di circa +3°/+5° sull'orizzonte. Come osservarla o fotografarla quindi?


Innanzitutto, attendete obbligatoriamente che il Sole sia sceso sotto l'orizzonte, per evitare qualsiasi problema alla vista. Ricordate sempre che in questo non si può scherzare, dato che una osservazione anche minima può causare danni irreparabili ai vostri occhi!

Quindi potrete utilizzare la mappa qui fornita, che mostra il percorso della cometa C/2014 Q1 PanSTARRS dal 15 al 31 Luglio, e nella posizione in cui si troverà oggi 18 Luglio. Utilizzate come riferimento Giove o Venere, dai quali si troverà ad una distanza media di circa 7/8°, e tentate la sua osservazione con binocoli, telescopi, o il teleobiettivo della vostra digitale (meglio se con dimensioni maggiori di 150 mm di focale). Purtroppo ad occhio nudo sarà quasi impossibile osservarla, data appunto la grande quantità di luce ancora presente in quella zona di cielo.

Inoltre, e solo oggi 18 Luglio, avremo anche la congiunzione tripla tra Luna, Venere e Giove, quindi può essere un ottima occasione fotografica!

La sua magnitudine scenderà abbastanza rapidamente, ora che si allontana dal punto della sua orbita più vicina al Sole, seguendo approssimativamente questa curva prevista, generata da Seiichi Yoshida e reperibile sul suo sito qui.


Abbiamo da poco passato il picco di luminosità, e questo depone a favore delle osservazioni dei prossimi giorni. Purtroppo per noi dell'emisfero settentrionale del pianeta, non avremo una vista ottimale nei mesi a venire, mentre sarà tutto l'opposto per l'emisfero meridionale, dove la cometa continuerà a guadagnare elevazione rispetto all'orizzonte, rimanendo quindi facilmente avvistabile e fotografabile. Saremo in attesa delle vostre e delle loro foto, per godere dello spettacolo!

Buone Osservazioni a Tutti!
G. Petricca

lunedì 13 luglio 2015

Meno di 24 ore a Plutone!

Tra circa un giorno (in tempo terrestre) e poco più di un sesto di rotazione plutoniana la sonda New Horizons sfreccerà alla velocità di 50000 km/h nel punto di massimo avvicinamento, alle ore 13:47 italiane, ad una distanza di 13695 km. La minima distanza da Caronte invece sarà pari a poco più del doppio di questa appena indicata, ma che comunque ci permetterà di avere immagini in alta risoluzione del satellite principale di Plutone, avverrà circa 14 minuti più tardi.

Sarà un momento emozionante, dato che è dal 1989 (chi scrive aveva solo due anni all'epoca) che non osserviamo oggetti del nostro freddo e distante Sistema Solare esterno, da quando la Voyager 2 ci mostrò le primissime, e finora uniche, immagini del gigante gassoso Nettuno e del suo satellite Tritone!


Ma già nei giorni scorsi abbiamo avuto molte fotografie a disposizione, che hanno iniziato a mostrare questo lontanissimo mondo, distante 32 Unità Astronomiche dalla Terra (1 UA = 150 milioni di km). Nella foto sopra (©NASA/JHUAPL/SWRI) possiamo vedere uno degli emisferi del pianeta, e sullo stesso possiamo riconoscere una miriade di dettagli: ci sono zone davvero ricche degli stessi, mentre altre sembrano esserne più povere, ed in tutto e per tutto, stiamo osservando questi dettagli per la prima volta nella storia! In basso sulla destra abbiamo anche una interessante struttura circolare, che è stata ipotizzata essere un cratere da impatto di notevoli dimensioni.

In questa altra immagine invece, assemblata dalle immagini della sonda (©NASA/JHUAPL/SWRI) dall'astrofotografo Damian Peach, possiamo vedere la cronologia dell'avvicinamento di New Horizons al distante Plutone, in questi ultimi giorni, dal 25 Giugno all'11 Luglio:


Durante questo flyby (si definisce così la manovra di avvicinamento ad un oggetto celeste, ma senza l'entrata in orbita attorno allo stesso) la fotocamera ad alta risoluzione di New Horizons risolverà strutture piccole fino a circa 70 metri di grandezza, dandoci la vista più dettagliata mai avuta del pianeta nano e dell'emisfero che sorvolerà. Quattordici minuti dopo, sarà la volta di Caronte. Passato anche questo momento, la sonda si troverà di fronte ad una Eclisse di Sole, causata da Plutone stesso, ed in questo modo potrà rilevare l'eventuale presenza di un debole sistema di anelli, o di polveri vicine.

Il pacchetto strumenti a bordo della sonda, che ricordo eseguirà tutte le analisi completamente in automatico, non comprende naturalmente solo una fotocamera ad alta risoluzione. Eccoli quindi tutti qui elencati insieme ad una immagine che indica la loro posizione: 

REX (Radio science EXperiment) - Composizione atmosferica e temperatura;
PEPSSI  (Pluto Energetic Particle Spectrometer Science Investigation) - Composizione del plasma in uscita dall'atmosfera di Plutone;
SWAP (Solar Wind Around Pluto) - Studio sul vento solare e della sua interazione con Plutone;
LORRI (Long Range Reconnaissance Imager) - Fotocamera telescopica, provvederà alla mappatura del pianeta e fornirà dati geologici ad alta risoluzione;
SDS - (Student Dust Counter) - Esperimento gestito e controllato da studenti, fornirà misurazioni sulla polvere spaziale durante il viaggio della sonda;
Ralph - Spettrometro e imager nel visibile e nell'infrarosso, per creare mappe termiche e della composizione superficiale del pianeta;
Alice - Spettrometro nell'ultravioletto, osserverà e analizzerà la struttura dell'atmosfera di Plutone, insieme alla ricerca di eventuali tracce di atmosfera su Caronte e altri oggetti della Fascia di Kuiper.


Una curiosità in chiusura, promulgata anche dalla NASA, che risponde alla domanda: "Visto che il Sole è così distante, quanta luce c'è effettivamente su Plutone?"
Il sito Pluto Time! è stato pensato apposta. Vi basterà selezionare la vostra città sulla mappa, e avrete gli orari terrestri nei quali osservare il cielo e la luce presente: l'ammontare di luce che osserverete in quell'istante rappresenta proprio la luce che Plutone ha a disposizione. Una sorta di lungo crepuscolo, abbastanza sufficiente per camminare, ma nel quale è meglio prestare attenzione.

Ci saranno molti broadcast online, eccone alcuni con orari e relativi link:
- NASA TV - dalle 13:30 ora italiana (in lingua inglese) - http://www.nasa.gov/multimedia/nasatv/
- Planetarium Alto Adige, San Valentino in Campo (BZ) - dalle 13 alle 15 - http://www.provincia.bz.it/news/it/news.asp?news_action=4&news_article_id=505754
- Planetario di Roma - dalle ore 21 - Via Spallanzani 1A
- Canali social di Astronomia Pratica - dalle 10:30 alle 15:30 - Facebook e Twitter, dove effettueremo un viaggio virtuale (qui una preview per voi lettori), come se ci trovassimo a bordo della sonda New Horizons grazie agli strumenti della NASA!
  
Buone Osservazioni a tutti!
G. Petricca

domenica 12 luglio 2015

Le Nubi Nottilucenti d'Estate

Le Nubi Nottilucenti non sono propriamente una materia astronomica, ma la loro origine è tracciabile a qualcosa che con l'astronomia c'entra molto, le meteore.

Ma facciamo un passo indietro, altrimenti si rischia di correre troppo. Queste nubi sono le più alte della nostra atmosfera, localizzabili a circa 75-85 Km dal suolo, nella regione denominata mesosfera. Infatti la loro denominazione in inglese è Polar Mesospheric Clouds, ovvero Nubi Polari Mesosferiche. Questa definizione ci fornisce anche una ulteriore indicazione su dove rintracciarle: la loro fascia principale di visibilità infatti si trova alle alte latitudini, dai 50° N ai 70° N. In rare occasioni si sono spinte anche più a sud, ma ci sono pochi rapporti al riguardo.



Nella foto sopra (©2014 P-M Hedén - Svezia) possiamo ammirarle in tutta la loro straordinaria bellezza! Sembrano, come l'autore stesso ha suggerito, delle 'Vene del Paradiso' per il loro aspetto. Un altro soprannome noto per queste strutture è 'Fulmini Congelati', e personalmente dico che sono entrambi appropriati.

Ma, tornando un attimo all'apertura dell'articolo, perchè ho citato le meteore in questo argomento? Un po' di storia, in breve. Non erano mai state notate prima del 1885, anno della disastrosa eruzione del vulcano Krakatoa in Indonesia. Si pensò quindi che si generassero addensandosi intorno alle polveri spinte sin così in alto dall'eruzione stessa. Ma poi anche ad anni di distanza, le stesse continuavano ad apparire, e studi decisamente più recenti hanno illustrato una nuova e più concreta possibilità.
Perchè le meteore? Per la loro genesi. Le Nubi Nottilucenti sono infatti composte di piccolissimi cristalli di acqua ghiacciata, non più grandi di 100 nanometri (1 nanometro = 1 miliardesimo di metro, o 1 milionesimo di millimetro) e da polveri finissime sospese a quelle altitudini.

Proprio queste polveri vanno a creare il primo nucleo di aggregazione per la formazione delle nubi mesosferiche, e sono polveri che derivano dalla disgregazione di micrometeoriti che entrano in contatto con l'atmosfera terrestre, rendendo questo fenomeno, in parte anche alieno! Poi entra in gioco l'ultimo fattore, le temperature estremamente negative, circa -120°C che sono necessarie per far condensare la bassissima percentuale d'umidità presente in loco (circa 1 milionesimo di quella del deserto del Sahara) in queste nubi.


Nell'immagine qui sopra (©NASA) possiamo vedere come appaiono invece dalla Stazione Spaziale Internazionale! E come loro stesse denotino chiaramente il passaggio dalla parte più alta della nostra atmosfera allo spazio vero e proprio (che per convenzione si fa partire dalla quota di 100km).

La loro struttura ha molteplici forme, alcune filamentose, come quelle nella prima foto, oppure altre che appaiono più granulose o con molti varchi interni. In questo sito trovate una esaustiva descrizione di tutte le varie tipologie oltre che ad altre stupende immagini!

La domanda che ci poniamo in conclusione d'articolo è: è possibile osservarle dal nostro paese? Possibile si, ma molto molto difficile. Innanzitutto sono favorite le regioni settentrionali, in particolar modo chi vive ad una elevazione sul livello del mare alta, e che abbia l'orizzonte orientale o occidentale sgombro da ostacoli come montagne o simili. Poi c'è solo da aspettare e avere pazienza: i mesi migliori sono quelli estivi, quando la mesosfera è più fredda (contrariamente a cosa si potrebbe pensare data la stagione in corso).
Si sono avuti rapporti di osservazioni a latutidini pari a quelle dell'Italia anche in altri continenti, come Asia e America, quindi la possibilità c'è, è solamente molto ristretta. Ma se doveste viaggiare verso nord in questo periodo, allora ricordatevi di 'buttare un occhio' da 30 a 45 minuti dopo il tramonto e lo stesso tempo prima dell'alba, quando il sole è tra i 6 e i 16 gradi sotto l'orizzonte locale.

Buone Osservazioni a Tutti!
G. Petricca

martedì 7 luglio 2015

Una settimana a Plutone

Proprio così, tra una settimana la sonda New Horizons, lanciata il 19 Gennaio del 2006 da Cape Canaveral, in Florida, registrerà i primi dati, le prime immagini, video, animazioni, e analisi in alta risoluzione del corpo celeste scoperto dall'astronomo Clyde Tombaugh il 18 Febbraio del 1930.

Plutone è stato a lungo considerato come pianeta, ma recentemente riclassificato a pianeta nano in una -ancora- discussa selezione dei parametri che possono farci suddividere pianeti o pianeta nani nelle loro rispettive categorie di appartenenza.


In questa immagine (© NASA/JHUAPL/SWRI) possiamo apprezzare quello che la sonda ci ha inviato pochi giorni fa. Ecco le prime immagini (che saranno seguite da molte altre a maggiore risoluzione nelle prossime due settimane) di quello che un tempo era considerato il confine estremo del nostro Sistema Solare, così lontano che il disco del nostro Sole si percepisce appena se ci si trovasse lassù.

E' un mondo ricco di dettagli e caratteristiche superficiali da esplorare, e dalle prime immagini a colori sembra possedere una blanda tonalità arancio-rossastra. Il suo satellite principale, Caronte è enorme paragonato al pianeta stesso: il suo diametro di circa 1207 km è di poco superiore alla metà del diametro di Plutone (circa 2368 km) e questo rende il sistema Plutone/Caronte un 'pianeta doppio' dove entrambi gli oggetti celesti ruotano intorno ad un centro gravitazionale che cade al di fuori di Plutone. Qui troverete una animazione decisamente esplicativa di questo fenomeno.

 

Ecco Plutone e Caronte (dalle tonalità nettamente più scure) viste dalla camera grandangolare della sonda New Horizons. ©NASA/Johns Hopkins University Applied Physics Laboratory/Southwest Research Institute

Cosa succederà quindi nei prossimi giorni? New Horizons continua a viaggiare alla velocità di 13.78 km/s rispetto a Plutone (circa 50000 -cinquantamila- km/h) e avremo il massimo avvicinamento il 14 Luglio alle ore 13:47 italiane, ad una distanza di 13695 km. La minima distanza invece dal satellite Caronte sarà pari a poco più del doppio di questa appena indicata ma che comunque ci permetterà di avere immagini in alta risoluzione del satellite principale di Plutone, avverrà circa 14 minuti più tardi.

Ad oggi non sono previsti streaming in diretta con immagini in diretta, semplicemente  perché una trasmissione (che viaggia praticamente alla velocità della luce, la massima raggiungibile nel vuoto spaziale) impiega ben quattro ore e mezza per arrivare fino a noi data l'enorme distanza che deve percorrere. Quindi avremo le prime immagini per la sera italiana del 14 Luglio, e se ci saranno eventi online verranno prontamente segnalati, come sempre.

 

Nelle due immagini qui sopra (©NASA/JHUAPL) possiamo vedere la posizione in tempo reale, sempre aggiornata la posizione della sonda New Horizons nella prima, mentre nella seconda abbiamo tutta la timeline di eventi che avveranno il 14 Luglio, nelle ore vicine alla minima distanza dal pianeta (gli orari sono tutti in UTC, quindi bisogna aggiungere due ore per ottenere l'ora italiana).

La missione ha connotati storici, dato che è la prima volta in assoluto nella storia dell'uomo nella quale riusciremo ad avere immagini in alta risoluzione e da così poca distanza di un pianeta molto distante, e visibile dalla Terra solo con telescopi dal diametro molto generoso, almeno 16" in su di specchi o lenti. 

Per chi volesse comunque tentare la sua osservazione, ecco una mappa stellare che può aiutare a rintracciarlo, creata con il software Stellarium.



Il pianeta si trova attualmente nella costellazione del Sagittario, dove rimarrà fino al 2023. La sua magnitudine è molto debole, +14.1 e per questo occorrono necessariamente telescopi dai diametri generosi, oppure la possibilità di effettuare foto a lunga esposizione con inseguimento, che permetteranno la sua individuazione.

Buone Osservazioni a Tutti!
G. Petricca

venerdì 3 luglio 2015

Congiunzione Venere/Giove - Le Vostre Foto

Tutti abbiamo ammirato nei giorni passati (e potremo comunque continuare a farlo nelle prossime due settimane) l'affascinante congiunzione tra il pianeta Venere e il gigante gassoso Giove!

In moltissimi avete inviato sui canali social di Astronomia Pratica le vostre immagini, e qui ecco una selezione delle migliori che sono pervenute. Un ringraziamento a tutti per la partecipazione dimostrata!


Luca Ghidorzi ci invia questa stupenda vista: "La congiunzione di ieri sera vista dalla campagna mantovana."



L'utente @ScaryItalian ci invia un panorama davvero suggestivo!



Nunzio Micale ha realizzato questa stupenda composizione, colma di dettagli!



@TeoBrex, sempre da Twitter, mostra direttamente la vista che aveva dalla finestra.



Eccola vista da Stefania Nast: "Congiunzione di Giove e Venere sopra un campo di mais."



Laura Petrarca ce la invia con questo commento: "Giove e Venere dal mio terrazzo, un po' come Romeo e Giulietta."



Dal centro di Cosenza, la congiunzione era ben visibile anche con tutte le luci cittadine. Foto di Francesco la Regina.



L'utente @santone1973 ci mostra la congiunzione catturata con un semplice smartphone.



L'utente @gfab1971 invece ha 'zoomato' sulla coppia, e possiamo notare la fase di Venere insieme al disco striato di Giove!



Anche @LorenziGaia si è cimentata in questa impresa, arrivando a vedere anche alcuni dei satelliti Medicei del gigante gassoso!



Giuseppe Todarello ci invia infine questo mosaico: "L'angolo apparente sotteso dai due pianeti era inferiore al diametro lunare apparente. Nella foto distanza apparente tra i due pianeti (23' 50") comparata con il diametro Lunare apparente (30' 00"). Se la Luna fosse stata in congiunzione perfetta avrebbe occultato entrambi i pianeti."

Buone Osservazioni a Tutti!
G. Petricca

mercoledì 1 luglio 2015

I Pianeti del Mese - Luglio 2015

In questa rubrica ci occuperemo della visibilità dei pianeti del nostro Sistema Solare durante il mese in corso. Il commento per ognuno di loro è fornito dall'Unione Astrofili Italiani/Commissione Divulgazione.



Mercurio: il mese inizia con un breve periodo di discreta visibilità mattutina. Il 2 luglio il pianeta sorge un’ora e 18 minuti prima del Sole. Possiamo quindi tentare di scorgerlo basso sull’orizzonte orientale tra le luci dell’alba. Nell’arco di pochi giorni Mercurio si riavvicina al Sole, con cui giunge alla congiunzione il giorno 23. A fine mese Mercurio torna nel cielo serale, ma è ancora estremamente basso sull’orizzonte ad occidente.


Venere: volge al termine il lungo periodo di osservabilità serale del pianeta, ma il mese inizia con un evento da non perdere, la congiunzione con Giove. Dopo il tramonto del Sole i due pianeti più luminosi dominano l’orizzonte occidentale con il loro fulgore. Nell’arco di pochi giorni l’altezza sull’orizzonte di Venere diminuisce drasticamente. All’inizio di luglio il pianeta tramonta oltre due ore dopo il sole, ma a fine mese l’intervallo di tempo è meno di mezz’ora, rendendo Venere praticamente inosservabile, ormai molto vicino al Sole. Venere attraversa una parte della costellazione del Leone, avvicinandosi alla stella Regolo.


Marte: dopo la congiunzione del mese scorso, il pianeta rosso ricompare al mattino preso, ma è sempre estremamente basso sull’orizzonte orientale. E’ quasi impossibile riuscire ad individuarlo: ben presto le luci dell’alba prendono il sopravvento. Nel corso del mese Marte attraversa quasi per intero la costellazione dei Gemelli.


Giove: le condizioni di osservabilità del pianeta gigante sono sostanzialmente identiche a quelle di Venere, con cui si trova in congiunzione il 1° luglio. Anche nei giorni successivi la distanza tra i due pianeti cresce piuttosto lentamente. Sia Venere che Giove si spostano all’interno della costellazione del Leone. Da notare l’avvicinamento di Giove alla stella Regolo. A fine mese sarà difficile distinguere questi astri, ormai molto bassi sull’orizzonte occidentale, confusi tra le luci del crepuscolo.


Saturno: al calare dell’oscurità Saturno è osservabile mentre culmina a Sud. Lo si può quindi ancora osservare agevolmente, anche se con il passare delle ore sarà sempre più basso a Sud – Ovest, dove infine tramonta nel corso delle ore centrali della notte. Il pianeta è quasi fermo nella costellazione della Bilancia, vicino al limite con lo Scorpione.


Urano: il pianeta sorge in orario sempre più anticipato, fino a comparire ad Est già intorno alla mezzanotte negli ultimi giorni del mese. Urano diventa così osservabile per quasi tutta la seconda metà della notte, a Sud-Est, dove è possibile individuarlo fino a che la comparsa delle luci dell’alba lo consente. La luminosità di Urano è al limite della visibilità occhio nudo e per poterlo osservare è necessario l’uso di un telescopio. Il pianeta si trova ancora nella parte centrale della costellazione dai Pesci.


Nettuno: il pianeta è osservabile per gran parte dell notte. Sorge in tarda serata ed è possibile cercarlo prima a Sud-Est e poi a Sud, dove culmina prima della comparsa delle prime luci dell’alba. Si ricorda che è indispensabile l’uso del telescopio per poter osservare Nettuno, la cui luminosità è inferiore ai limiti accessibilità all’occhio nudo. Nettuno si trova ancora nella costellazione dell’Acquario, dove è destinato a rimanere per un periodo estremamente lungo, fino all’anno 2022.


Plutone: Il 6 luglio Plutone raggiunge l’opposizione al Sole. Diventa quindi visibile per tutta la notte, a Sud-Est nel corso delle prime ore di oscurità, poi a Sud e a Sud-Ovest prima dell’alba. Data la luminosità molto bassa del pianeta, è comunque indispensabile utilizzare un telescopio di adeguata potenza per riuscire ad osservarlo. Plutone è destinato a rimanere nella costellazione del Sagittario ancora per molti anni, fino al 2023.
Una data da ricordare : il 14 luglio la sonda New Horizons - http://pluto.jhuapl.edu/ - effettuerà il primo sorvolo ravvicinato della storia di questo remoto corpo celeste del sistema solare. Per la prima volta sarà possibile scoprire i dettagli della superficie di Plutone e delle sue Lune !

Buone osservazioni a tutti!
G. Petricca

La Luna del Mese – Luglio 2015

Vediamo nel dettaglio, giorno per giorno, le fasi lunari che potremo osservare durante tutto il mese di Luglio 2015, grazie all’immagine a calendario che ci aiuta nel riunirle facilmente in un singolo colpo d'occhio (© Calendar12).


A questo link la troverete invece in una versione ad alta risoluzione, che potete anche stampare per avere un promemoria sempre con voi, oppure tenere comodamente sul vostro pc o dispositivo mobile.

Luna Piena
02 Luglio
04:20
Ultimo Quarto
08 Luglio
22:24
Luna Nuova
16 Luglio
03:24
Primo Quarto
24 Luglio
06:04
Luna Piena
31 Luglio
12:43

Ma ricordate, la nostra Luna mostra in ogni caso qualcosa di differente giorno per giorno, e se ne si ha la possibilità avendo a disposizione telescopi di piccola e media grandezza e tempo da dedicare, anche nell'arco di una sola notte! Quindi, vale sempre alzare gli occhi al cielo notturno, e osservarla, sia da vicino che da lontano!

Di seguito la tabella che mostra giorno per giorno gli orari di alba e tramonto del nostro satellite, riferiti alle latitudini medie italiane.



 (Le effemeridi sono prese dal sito www.marcomenichelli.it-)


Buone Osservazioni a Tutti!
G. Petricca

Il Cielo Astronomico di Luglio 2015 - In collaborazione con l'UAI

- a cura dell'Unione Astrofili Italiani/Commissione Divulgazione.

Il Sole del Mese - Luglio 2015

Eccoci ad un nuovo appuntamento con la rubrica che si interessa, come il titolo può suggerire, di indicare gli orari di alba e tramonto del Sole per le principali città italiane. Ricordate MAI osservare il sole direttamente con strumenti ottici, ne va della vostra vista!



Ed ecco quindi gli orari di alba e tramonto del Sole per i 20 capoluoghi di regione del nostro paese, ed anche per gli estremi orientali ed occidentali d’Italia. Potete comodamente cliccare su una delle città e il link vi porterà ad una pagina con le effemeridi annuali, dove gli orari sono rintracciabili in modo facile e veloce.

-Le effemeridi sono prese da: www.sunrisesunsetmap.com-


La tabella invece si riferisce agli orari di sorgere, culminazione, e tramonto del Sole per una posizione centrale del nostro paese: 


Le effemeridi sono prese dal sito www.marcomenichelli.it

Ancora una volta ricordate SEMPRE di non puntare MAI il Sole direttamente con gli occhi! Se volete provare ad osservare i dettagli della sua superficie, come le macchie solari, basterà possedere un piccolo telescopio. Posizionatelo in modo tale da far si che l’oculare proietti una immagine su un muro bianco, oppure potete costruire un piccolo schermo di proiezione con un foglio da disegno e una piccola tavola di legno. Una volta centrato il Sole, con un po’ di pazienza visto che NON si può guardare nell’oculare, e messo a fuoco, vedrete chiaramente le macchie (se presenti) stagliarsi sulla superficie del vostro schermo di proiezione, per osservarle in modo sicuro.

Buone Osservazioni a Tutti!
G. Petricca