Nella mappa qui sopra, realizzata dal portale venus-transit.de, possiamo vedere le zone dalle quali il transito sarà interamente o parzialmente visibile. Quest'ultimo è proprio il caso del nostro paese, dato che riusciremo ad apprezzare quasi tutto l'evento, fino a poco prima della sua conclusione. Questo diviene comprensibile osservando la linea che divide la zona 'pulita' della mappa (in pieno Oceano Atlantico, che sarà favorito per l'osservazione totale del transito) da quella a righe verticali leggere che passa poco ad ovest dell'Italia, indicante le zone dove il transito sarà ancora in atto al tramonto.
Inoltre grazie ad altre mappe allegate qui sotto e generate appositamente per il nostro paese tramite lo stesso portale, possiamo infatti osservare come il sole sarà sotto l'orizzonte locale nell'ultima mezz'ora del transito (i punti e le scritte in colore grigio nel grafico lo indicano chiaramente).
Le mappe rappresentano lo stesso transito, anche se l'aspetto grafico è differente. La prima è infatti realizzata seguendo le coordinate altazimutali (quindi elevazione sull'orizzonte in gradi e azimuth, l'angolo in gradi che si misura a partire dal Nord come 0°), mentre la seconda è in coordinate celesti (ascensione retta e declinazione). I tempi sono in fuso orario GMT, quindi si dovranno aggiungere due ore per ottenere l'orario italiano.
Il transito durerà molte ore, circa sette e mezza, con inizio alle 13:12 italiane e termine alle 20:42, sempre ora italiana. Il disco del pianeta sarà grande solo 12 secondi d'arco circa (per un paragone la Luna piena, o il Sole stesso, hanno dimensioni di circa 1800 secondi d'arco), e sarà visibile come una piccola 'macchia' perfettamente tonda che si staglia sulla superficie della stella. L'immagine qui sotto, un mosaico ripreso dalla sonda SOHO (SOlar and Heliospheric Observatory) mostra quello che potremo aspettarci di vedere.
Naturalmente il transito non sarà visibile ad occhio nudo, ma occorrerà obbligatoriamente l'apposito filtro solare per poterlo osservare in totale sicurezza e comodità. Non 'abbandonate' quindi i filtri che avete acquistato per l'Eclisse Parziale di poco fa, ma teneteli bene da parte per poter osservare questo evento astronomico. Tuttavia, date le ridotte dimensioni del pianeta, sarà molto difficile poterlo apprezzare con i nostri semplici occhi, quindi per osservarlo al meglio, avremo bisogno di binocoli o telescopi, oppure di buoni teleobiettivi (>150mm) per le nostre digitali, sia reflex che non.
Come mai un transito del pianeta avviene ad anni di distanza da un precedente o un successivo, anche se dal nostro punto di vista, Mercurio transita tra la Terra ed il Sole almeno tre volte l'anno?
La risposta è da ricercarsi nell'elevata inclinazione dell'orbita del pianeta più interno, che è pari a circa 7° dal piano dell'eclittica. Questo vuol dire che i transiti possono avvenire solamente in Maggio od in Novembre, quando la Terra è vicina ad uno dei due punti lungo la sua orbita dove il suo piano orbitale è intersecato dal piano orbitale di Mercurio. In queste occasioni, si ha un transito, e proprio questa occasione, arriverà nel Maggio 2016.
Questo vuole essere solamente un articolo informativo, che anticipa appunto un evento interessante che avverrà tra un'anno, dandoci tutto il tempo per prepararci. Uno dei vantaggi dell'astronomia è proprio questo: avere tutti i dati necessari anche a distanza di anni da eventi di questo genere, di cui si conoscono e comprendono tutte le meccaniche.
Buone Osservazioni a Tutti!
G. Petricca
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