In un'altra Guida si è gia parlato di come osservare e rintracciare la Stazione Spaziale Internazionale nel cielo notturno. Potete trovarla a questa pagina sempre sul Blog.
La ISS è una stazione spaziale, dedicata alla ricerca scientifica, che si trova in orbita terrestre bassa, gestita come progetto congiunto da cinque diverse agenzie spaziali. Viene mantenuta ad un'orbita compresa tra i 278 km e i 460 km di altitudine e viaggia a una velocità media di 27743,8 km/h, completando 15,7 orbite (15/16 albe e tramonti) al giorno, in poco più di 90 minuti ad orbita. È abitata continuativamente dal 2 novembre 2000 e l'equipaggio, da allora, si è avvicendato più e più volte, variando da due a nove astronauti o cosmonauti.
Di seguito si tratterà di come osservare la ISS in una particolare condizione, ovvero quando va a transitare di fronte al disco della Luna o del Sole. Questi transiti sono molto rapidi, nell'intorno di un singolo secondo, e quindi occorrorreranno due elementi fondamentali: massima precisione temporale, e massima precisione spaziale. Ovvero, bisognerà essere nella posizione geografica corretta e conoscere l'esatta ora di transito al secondo.
Nella foto qui sopra -scattata dall'autore- possiamo vedere come può apparire un transito solare della Stazione Spaziale Internazionale. Oltre alle consuete macchie solari (zone della fotosfera della stella relativamente più fredde rispetto all'area circostante) si nota chiaramente la forma, la silhouette, della ISS stagliarsi sulla superficie.
Un nuovo sito, recentemente sviluppato, offre un servizio nettamente intuitivo e facile da usare:
TransitFinder.com. Basterà indicare la propria posizione su una mappa, l'intervallo temporale nel quale si vuole ricercare un transito, e la distanza che si è disposti a viaggiare per osservarlo. Il sito fornirà una grafica con tutti i dettagli necessari.
Come sapere quando e dove ci sarà un Transito?
Un nuovo sito, recentemente sviluppato, offre un servizio nettamente intuitivo e facile da usare:
TransitFinder.com. Basterà indicare la propria posizione su una mappa, l'intervallo temporale nel quale si vuole ricercare un transito, e la distanza che si è disposti a viaggiare per osservarlo. Il sito fornirà una grafica con tutti i dettagli necessari.
Per utenti più esperti, invece, c'è la possibilità di utilizzare il sito web CalSky.com è di grande aiuto, in particolare in queste due pagine:
Transiti Solari della ISS - Transiti Lunari della ISS che mostrano su una mappa terrestre (a fianco) tutte le linee da prendere come riferimento per poter catturare un transito solare/lunare. In pratica, chi si trova sulla linea, all'orario indicato può avere la possibilità di osservare questo particolare fenomeno.
Si può utilizzare anche il programma Stellarium (http://www.stellarium.org/it/) una volta individuato il punto dal quale osservare il transito.
In questo modo si avrà la conferma della direzione di viaggio della ISS. In alcuni casi può essere utile sapere se procederà da destra verso sinistra o viceversa, in particolare se si prevedono scatti più dettagliati della Stazione Spaziale, ad ingrandimenti maggiori.
In base alle indicazioni fornite in queste mappe quindi, bisognerà cercare di posizionarsi il più vicino possibile alla linea centrale del transito. Più ci si riuscirà a recare verso questa linea e più si avrà occasione di riuscire a catturare l'intero evento con successo.
Si può utilizzare anche il programma Stellarium (http://www.stellarium.org/it/) una volta individuato il punto dal quale osservare il transito.
In questo modo si avrà la conferma della direzione di viaggio della ISS. In alcuni casi può essere utile sapere se procederà da destra verso sinistra o viceversa, in particolare se si prevedono scatti più dettagliati della Stazione Spaziale, ad ingrandimenti maggiori.
In base alle indicazioni fornite in queste mappe quindi, bisognerà cercare di posizionarsi il più vicino possibile alla linea centrale del transito. Più ci si riuscirà a recare verso questa linea e più si avrà occasione di riuscire a catturare l'intero evento con successo.
Come si può inoltre facilmente vedere questi Transiti sono davvero 'esclusivi', andando ad interessare a volte fasce larghe solamente pochi km. Se non ci si potrà spostare si dovrà necessariamente attendere una situazione più favorevole per la propria posizione, dato che in fondo non sono poi così rari (una media di circa 15 Transiti Solari e 15 Transiti Lunari al mese).
Qui la situazione potrebbe sembrare più complessa a prima vista, ma non lo è in realtà. Occorre naturalmente una determinata strumentazione, ma che non è totalmente fuori dalla portata della maggioranza degli appassionati
Partiamo con l'equipaggiamento più economico: una digitale Reflex (consigliata, ma potreste provare anche con una Bridge, a patto che abbia la modalità manuale) su cavalletto, un teleobiettivo -o equivalente- che vada dai 200 mm in su, e un filtro solare astronomico OBBLIGATORIO per i Transiti Solari (per i Lunari naturalmente non occorre).
L'equipaggiamento più costoso invece comprende un telescopio con relativa montatura motorizzata (possibilmente un rifrattore, più semplice e leggero da trasportare), una camera di ripresa planetaria che sia capace di catturare al suo massimo campo inquadrato almeno il 75% della superficie del Sole o della Luna (evitate quindi l'uso di Lenti di Barlow e similia), e ancora una volta un filtro solare astronomico OBBLIGATORIO se si riprende il Sole (anche in questo caso, non occorre alcuna precauzione per la Luna).
In questa seconda fotografia possiamo osservare come appare un Transito Lunare della ISS, ripreso da Andrea Vanoni sempre durante l'anno in corso. In questo caso, a differenza della prima immagine realizzata con una Reflex e teleobiettivo da 500 mm, è stato utilizzato un telescopio, e si possono intravedere maggiori e netti dettagli della Stazione Spaziale.
Naturalmente il secondo metodo (il più costoso) è quello che garantisce i maggiori risultati, ma anche il primo può condurre a ottime esperienze e fotografie.
Sappiamo quindi quale attrezzatura utilizzare, e sappiamo anche dove recarci e quando scattare. Tutto quel che occorre ora è un moderno smartphone, possibilmente fornito con GPS e connessione ad internet:
il primo strumento ci aiuterà a raggiungere con precisione il luogo scelto mentre il secondo, tramite connessione al sito http://www.time.gov/ ci fornirà l'ora esatta da un precisissimo orologio atomico. Se non potete avere internet per quest'ultima cosa è fortemente consigliato l'acquisto di un orologio radiocontrollato, che vi permetta di avere con precisione l'orario effettivo in modo da non perdere il passaggio per quei pochi secondi in cui eravate 'indietro' o 'avanti'. Un'alternativa è quella di controllare ed eventualmente regolare l'ora fornita dal proprio orologio prima di recarsi sul luogo del transito, utilizzando il sito fornito appena sopra.
Come detto, la precisione deve essere essenziale e totale. Non si può iniziare a scattare o a riprendere neanche con un secondo di ritardo, in quanto ormai la ISS sarà già transitata.
Preparate tutto con calma e con attenzione, anche con 30/45 minuti di anticipo, controllate la vostra posizione, e tenete sempre un occhio rivolto all'orario: può succedere che in momenti concitati come questo si perda la cognizione del tempo.
Quando sarete pronti, se utilizzerete una Reflex impostate l'autoscatto a 10 secondi per evitare vibrazioni di sorta. Quindi impostate una ISO elevata e il diaframma al valore di apertura maggiore di cui disponete: questo perché il tempo di esposizione di ogni singola foto deve essere molto breve, nell'ordine di 1/2000 di secondo. Data infatti la velocità di Transito della ISS (ricordiamo che l'intero evento si svolge in un singolo esatto secondo in media) con tempi di esposizione più lunghi si rischia di ottenere una strisciata, piuttosto che 'fermare' la sagoma della Stazione Spaziale sul disco della nostra stella o della Luna.
Potreste anche tentare con l'opzione video HD/FullHD della vostra Reflex, ma non lo raccomando. Questo perché se da un lato si avranno maggiori frame per secondo registrati (quindi un maggior possibile successo di cattura), dall'altro la risoluzione rispetto ad un file RAW fotografico rimane in un abisso. Se nella vostra zona questi transiti sono frequenti, provate entrambi i modi e potrete facilmente notare la differenza.
Se invece osserverete con un telescopio e andrete a riprendere con una webcam planetaria, tutto quello che dovrete fare è iniziare a filmare con circa 1/2 minuti di anticipo ed interrompere la ripresa circa 1/2 minuti dopo l'orario previsto di transito, al valore di fps maggiore di cui potete disporre. Questo vi garantirà la sicurezza di aver catturato il tutto. Ricordate, in entrambi i casi, di non sovraesporre le immagini o le riprese, dato che in questo caso la ISS sarà come 'annegata' nella luce e non risulterà visibile, anche se era proprio lì!
Una nota a margine riguarda la cattura a maggiore risoluzione (e quindi maggiori ingrandimenti) di un Transito Solare o Lunare della ISS. In questo caso non andremo ad inquadrare tutto il disco solare/lunare, ma solo una porzione ristretta dello stesso.
In questo caso, se si utilizzano Lenti di Barlow o telescopi a focale nativa maggiore, è meglio programmare con ancor più precisione la zona di cattura. Il software Stellarium ci viene nuovamente incontro, dato che inserendo con precisione le coordinate del luogo da dove osserveremo il passaggio, potremo ottenere anche la zona da inquadrare (molto più semplice nel caso della Luna, in quanto la superficie craterizzata offre molti più punti di riferimento).
Attenzione però, in questo caso la velocità di transito della Stazione Spaziale sarà molto più elevata, e quindi bisognerà accordare i tempi di cattura in modo adeguato, per 'fermare' la sua silhouette e ottenere il dettaglio desiderato.
Una volta catturato il vostro transito, basterà elaborare gli scatti o i filmati con i software classici come Photoshop, GIMP, AutoStakkert o Registax. E potrete dire di aver visto e ripreso con successo l'oggetto tecnologico più avanzato costruito dall'uomo sfrecciare davanti al Sole o la Luna!
Buone Osservazioni a Tutti!
G. Petricca
Cosa utilizzare per riprendere un Transito Solare o Lunare?
Qui la situazione potrebbe sembrare più complessa a prima vista, ma non lo è in realtà. Occorre naturalmente una determinata strumentazione, ma che non è totalmente fuori dalla portata della maggioranza degli appassionati
Partiamo con l'equipaggiamento più economico: una digitale Reflex (consigliata, ma potreste provare anche con una Bridge, a patto che abbia la modalità manuale) su cavalletto, un teleobiettivo -o equivalente- che vada dai 200 mm in su, e un filtro solare astronomico OBBLIGATORIO per i Transiti Solari (per i Lunari naturalmente non occorre).
L'equipaggiamento più costoso invece comprende un telescopio con relativa montatura motorizzata (possibilmente un rifrattore, più semplice e leggero da trasportare), una camera di ripresa planetaria che sia capace di catturare al suo massimo campo inquadrato almeno il 75% della superficie del Sole o della Luna (evitate quindi l'uso di Lenti di Barlow e similia), e ancora una volta un filtro solare astronomico OBBLIGATORIO se si riprende il Sole (anche in questo caso, non occorre alcuna precauzione per la Luna).
In questa seconda fotografia possiamo osservare come appare un Transito Lunare della ISS, ripreso da Andrea Vanoni sempre durante l'anno in corso. In questo caso, a differenza della prima immagine realizzata con una Reflex e teleobiettivo da 500 mm, è stato utilizzato un telescopio, e si possono intravedere maggiori e netti dettagli della Stazione Spaziale.
Naturalmente il secondo metodo (il più costoso) è quello che garantisce i maggiori risultati, ma anche il primo può condurre a ottime esperienze e fotografie.
Accessori Indispensabili
Sappiamo quindi quale attrezzatura utilizzare, e sappiamo anche dove recarci e quando scattare. Tutto quel che occorre ora è un moderno smartphone, possibilmente fornito con GPS e connessione ad internet:
il primo strumento ci aiuterà a raggiungere con precisione il luogo scelto mentre il secondo, tramite connessione al sito http://www.time.gov/ ci fornirà l'ora esatta da un precisissimo orologio atomico. Se non potete avere internet per quest'ultima cosa è fortemente consigliato l'acquisto di un orologio radiocontrollato, che vi permetta di avere con precisione l'orario effettivo in modo da non perdere il passaggio per quei pochi secondi in cui eravate 'indietro' o 'avanti'. Un'alternativa è quella di controllare ed eventualmente regolare l'ora fornita dal proprio orologio prima di recarsi sul luogo del transito, utilizzando il sito fornito appena sopra.
Come detto, la precisione deve essere essenziale e totale. Non si può iniziare a scattare o a riprendere neanche con un secondo di ritardo, in quanto ormai la ISS sarà già transitata.
Al Momento del Transito
Preparate tutto con calma e con attenzione, anche con 30/45 minuti di anticipo, controllate la vostra posizione, e tenete sempre un occhio rivolto all'orario: può succedere che in momenti concitati come questo si perda la cognizione del tempo.
Quando sarete pronti, se utilizzerete una Reflex impostate l'autoscatto a 10 secondi per evitare vibrazioni di sorta. Quindi impostate una ISO elevata e il diaframma al valore di apertura maggiore di cui disponete: questo perché il tempo di esposizione di ogni singola foto deve essere molto breve, nell'ordine di 1/2000 di secondo. Data infatti la velocità di Transito della ISS (ricordiamo che l'intero evento si svolge in un singolo esatto secondo in media) con tempi di esposizione più lunghi si rischia di ottenere una strisciata, piuttosto che 'fermare' la sagoma della Stazione Spaziale sul disco della nostra stella o della Luna.
Potreste anche tentare con l'opzione video HD/FullHD della vostra Reflex, ma non lo raccomando. Questo perché se da un lato si avranno maggiori frame per secondo registrati (quindi un maggior possibile successo di cattura), dall'altro la risoluzione rispetto ad un file RAW fotografico rimane in un abisso. Se nella vostra zona questi transiti sono frequenti, provate entrambi i modi e potrete facilmente notare la differenza.
Se invece osserverete con un telescopio e andrete a riprendere con una webcam planetaria, tutto quello che dovrete fare è iniziare a filmare con circa 1/2 minuti di anticipo ed interrompere la ripresa circa 1/2 minuti dopo l'orario previsto di transito, al valore di fps maggiore di cui potete disporre. Questo vi garantirà la sicurezza di aver catturato il tutto. Ricordate, in entrambi i casi, di non sovraesporre le immagini o le riprese, dato che in questo caso la ISS sarà come 'annegata' nella luce e non risulterà visibile, anche se era proprio lì!
Note Finali
Una nota a margine riguarda la cattura a maggiore risoluzione (e quindi maggiori ingrandimenti) di un Transito Solare o Lunare della ISS. In questo caso non andremo ad inquadrare tutto il disco solare/lunare, ma solo una porzione ristretta dello stesso.
In questo caso, se si utilizzano Lenti di Barlow o telescopi a focale nativa maggiore, è meglio programmare con ancor più precisione la zona di cattura. Il software Stellarium ci viene nuovamente incontro, dato che inserendo con precisione le coordinate del luogo da dove osserveremo il passaggio, potremo ottenere anche la zona da inquadrare (molto più semplice nel caso della Luna, in quanto la superficie craterizzata offre molti più punti di riferimento).
Attenzione però, in questo caso la velocità di transito della Stazione Spaziale sarà molto più elevata, e quindi bisognerà accordare i tempi di cattura in modo adeguato, per 'fermare' la sua silhouette e ottenere il dettaglio desiderato.
Una volta catturato il vostro transito, basterà elaborare gli scatti o i filmati con i software classici come Photoshop, GIMP, AutoStakkert o Registax. E potrete dire di aver visto e ripreso con successo l'oggetto tecnologico più avanzato costruito dall'uomo sfrecciare davanti al Sole o la Luna!
Buone Osservazioni a Tutti!
G. Petricca
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