Una proposta osservativa per tutti voi lettori: il Mare Humboldtianum sulla Luna!
In questi giorni la Librazione lunare porterà in buona vista per gli osservatori della Terra una feature del suolo molto interessante, e sovente nascosta oltre il bordo visibile del nostro satellite. Nelle due immagini qui sotto vediamo di cosa si parla:
Le immagini sono prese dal software gratuito Virtual Moon Atlas che ha utilizzato le fotografie ad alta risoluzione della sonda LRO (Lunar Reconaissance Orbiter) per mappare tutta la sua superficie. La seconda presenta i label per le caratteristiche principali, come i crateri maggiori della zona, ad esempio.
Spendiamo un breve paragrafo per illustrare il fenomeno delle Librazioni: questo termine descrive un movimento oscillante della Luna rispetto alla Terra, che ci permette di vedere qualche punto percentuale in più della sua superficie, arrivando come scritto, intorno al 59% del totale.
Questo fenomeno è causato dall’eccentricità orbitale della Luna, ovvero dal fatto che la sua orbita non è perfettamente circolare, ma in realtà ellittica. Quindi si muove più velocemente quando è vicina alla Terra (perigeo) e più lentamente quando è lontana (apogeo): il risultato è che solo il 41% della superficie è sempre visibile, e il 41% rimane sempre nascosto. Un 18% comprende la cosiddetta zona delle librazioni dove in differenti lunazioni possiamo vedere differenti oggetti sul suolo lunare.
Come si può facilmente osservare il vero e proprio Mare si trova all'interno di un bacino molto più esteso (oltre 600 km di diametro) di epoca geologica di poco antecedente al Mare stesso, identificato dalla porzione più scura centrale delle dimensioni di poco meno di 300 km. Questa zona si trova a confine tra il lato a noi visibile e quello non visibile della Luna, e sovente proprio grazie alla Librazione, ci viene mostrata. Proprio verso il bordo estremo della Luna potremo notare che le tonalità scure danno via via strada alle chiare, andando ad identificare un gruppo esteso di formazioni collinari che forma il bordo orientale del Mare. Ad ovest invece, lo stesso si interrompe in presenza di una catena montuosa, ben visibile quando il Sole è al tramonto su quelle zone.
Come si può facilmente osservare il vero e proprio Mare si trova all'interno di un bacino molto più esteso (oltre 600 km di diametro) di epoca geologica di poco antecedente al Mare stesso, identificato dalla porzione più scura centrale delle dimensioni di poco meno di 300 km. Questa zona si trova a confine tra il lato a noi visibile e quello non visibile della Luna, e sovente proprio grazie alla Librazione, ci viene mostrata. Proprio verso il bordo estremo della Luna potremo notare che le tonalità scure danno via via strada alle chiare, andando ad identificare un gruppo esteso di formazioni collinari che forma il bordo orientale del Mare. Ad ovest invece, lo stesso si interrompe in presenza di una catena montuosa, ben visibile quando il Sole è al tramonto su quelle zone.
Lo strumento minimo che occorrerà per effettuare l'osservazione sarà un binocolo, oppure un teleobiettivo di una reflex digitale, che più esteso sarà e meglio mostrerà il dettaglio. La zona lunare da osservare è quella del suo bordo nordorientale. Naturalmente con un telescopio il gioco si fa più semplice, e si potranno apprezzare caratteristiche più definite: in primis sicuramente il grande cratere dal fondo scuro e levigato (riempito dalla lava nelle ere passate) Endymion che è la 'porta' per avvistare il Mare Humboldtianum, poco lontano verso Est.
Buone Osservazioni a Tutti!
G. Petricca
G. Petricca
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