Il 19 Ottobre scorso abbiamo avuto quello che si ricorderà nella storia dell'Astronomia (e perchè no, anche in quella dell'uomo) come uno spettacolare e per ora unico incontro ravvicinato tra una cometa della Nube di Oort -la C/2013 A1 Siding Spring- e un pianeta di tipo roccioso del Sistema Solare interno come Marte!
La cometa vista il giorno prima dell'incontro ravvicinato, meno di 150000 Km dalla superficie del pianeta, ripresa dall'astrofotografo Damian Peach. (© SEN/D. Peach)
Negli ultimi tre giorni sono state rilasciate le immagini preliminari che i rover sulla superficie del pianeta rosso e le sonde in orbita allo stesso hanno scattato, insieme alle prime rilevazioni degli effetti che la cometa stessa ha avuto sulla tenue atmosfera marziana.
Questa è l'immagine (© NASA / JPL / UA) che ci ha fornito lo strumento HiRISE della sonda Mars Reconaissance Orbiter, scattata intorno alle 19:00 ora Italiana del 19 Ottobre. Ci mostrano un nucleo cometario più piccolo del previsto, rispetto alle stime calcolate in precedenza, ma comunque un attività nel coma che lo circonda molto interessante dal punto di vista scientifico. Inoltre attenzione, il puntone bianco non rappresenta tutto il nucleo, ma solamente circa un quarto dello stesso: la foto è stata volutamente sovraesposta per riprendere anche tutto ciò che lo circondava.
In questa animazione (© ESA / DLR / FU Berlin) in sei frames ripresa dalla sonda Mars Express, possiamo apprezzare come -anche se l'esatto cosa sia stato ripreso è ancora oggetto di studio- il nucleo della cometa e probabilmente anche una parte del coma che lo circonda abbia attraversato roteando su se stesso il campo visivo inquadrato.
Dalla sonda MAVEN (© NASA / LASP / University of Colorado) invece possiamo vedere questa rappresentazione elaborata dai suoi dati, che mostra come un ipotetico osservatore sulla superficie del pianeta rosso avrebbe potuto osservare una letterale miriade di stelle cadenti, quasi con un rateo orario (ZHR) di circa 1000 meteore all'ora! Provate ad immaginarlo, una vista davvero impressionante! Se poi pensiamo che la velocità media di queste particelle era di circa 56 Km al secondo, ovvero di circa 200000 Km orari(!) la cosa assume una proporzione davvero stupefacente.
La sonda ci è riuscita analizzando l'atmosfera del pianeta giusto dopo il passaggio ravvicinato della cometa, trovandola molto più ricca in Mg+ (Magnesio ionizzato), che è un residuo noto dell'attraversamento atmosferico delle particelle di polvere che compongono la chioma e la coda di una cometa. Inoltre, lo stesso satellite orbitante, ha rilevato atomi ionizzati di Idrogeno risultanti dalla separazione operata dalla luce ultravioletta proveniente dal Sole sulla molecola d'acqua liberata dalla superficie ghiacciata della cometa grazie sempre al Sole stesso, che si estendevano fino a quasi l'atmosfera Marziana. E questo interessantissimo fenomeno sarà oggetto di estesi studi nei prossimi mesi e anni.
Avvicinandoci al termine dell'articolo, ecco le due immagini dei rover al suolo, Opportunity e Curiosity. Anche in questa occasione, il più 'vecchio' dei due è stato favorito nella ripresa della cometa, mentre il secondo è stato costretto a fotografarla con ancora una prepotente luce del tramonto. Qui vediamo l'immagine del secondo rover, dove la cometa è il piccolo puntino nell'angolo in alto a sinistra dell'immagine.
Mentre questa immagine che va a concludere il tutto, almeno per ora, mostra la ripresa del piccolo Opportunity, dove la cometa è rappresentata dall'oggetto ovattato facilmente riconoscibile.
Un evento che rimarrà certamente negli annali! E siamo solo agli inizi di tutte le rilevazioni ed elaborazioni dati che lo stesso ha comportato e comporterà nell'immediato futuro.
G. Petricca
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