Due giorni fa ci sono stati fenomeni molto intensi sulla nostra stella, in particolare un flare e una emissione di materia coronale, sicuramente spettacolari a vedersi. Di cosa parliamo? I flares sono improvvisi aumenti di luminosità sulla superficie del Sole, identificato come un intenso rilascio di energia, dell'ordine equivalente di miliardi di megatoni di TNT, mentre le emissioni di materia coronale (CME - Coronal Mass Ejection) sono emissioni di plasma dalla Corona Solare, la parte più esterna dell'atmosfera della nostra stella.
Nell'immagine appena sopra (Copyright NASA-SDO) vediamo il flare avvenuto ieri, nella AR 1944, una regione attiva della superficie dalle dimensioni eccezionali: la sua intera lunghezza supera il diametro del pianeta più grande del Sistema Solare, Giove! Mentre i nuclei delle singole macchie solari che la compongono sono grandi da 1,5 a 2,5 volte il nostro pianeta!
Eccola ripresa dall'autore proprio nella giornata di ieri (seconda immagine), anche se non nel momento del flare, ben visibile sulla stella, anche se l'osservazione è stata disturbata da alcune nubi di alta quota presenti in cielo. In basso sono inserite alcune dimensioni di riferimento, per aiutarvi a comprendere la grandezza di questa feature della superficie solare.
Eccola ripresa dall'autore proprio nella giornata di ieri (seconda immagine), anche se non nel momento del flare, ben visibile sulla stella, anche se l'osservazione è stata disturbata da alcune nubi di alta quota presenti in cielo. In basso sono inserite alcune dimensioni di riferimento, per aiutarvi a comprendere la grandezza di questa feature della superficie solare.
Ma il nostro pianeta come sarà interessato da queste attività? Il flare prodotto è stato di Classe X, il penultimo livello su una scala di 6 classi. Secondo le stime del NOAA (National Oceanic and Atmospheric Administration) Americano, il fatto che lo sciame di particelle potrà provocare tempeste geomagnetiche abbia una probabilità del 60%, classifica l'evento come tempesta geomagnetica moderata/intensa.
Sarà possibile la visione delle aurore a latitudini più basse del normale: città come Dublino (Irlanda), Manchester (Inghilterra), Amburgo (Germania), Gdańsk (Polonia), Vilnius (Lithuania), Mosca (Russia) sono inserite nell'ultimo comunicato. Queste quindi avranno possibilità di osservare, a patto di avere l'orizzonte settentrionale totalmente sgombro da nuvole e privo da inquinamento luminoso, le aurore boreali,che saranno molto intense alle alte latitudini, come Lapponia e Canada centrale .
Purtroppo però, queste emissioni intense della nostra stella non causano solamente questi stupendi spettacoli naturali, ma anche cose negative per la nostra civiltà, in particolare per la sua tecnologia. Si parla infatti di possibili black out radio, problemi di comunicazione con i satelliti in orbita attorno al nostro pianeta e alla rete GPS, e possibilità di deviazione o cambiamento delle rotte dei voli transcontinentali, che solitamente effettuano trasvolate polari (per risparmiare tempo e carburante), e che appunto transitano in zone più esposte alle radiazioni provenienti dal Sole. Per ora quindi solamente allerte di precauzione, in attesa dell'arrivo delle particelle cariche dalla stella, che avverrà nella giornata di oggi, nel pomeriggio.
G. Petricca
Purtroppo però, queste emissioni intense della nostra stella non causano solamente questi stupendi spettacoli naturali, ma anche cose negative per la nostra civiltà, in particolare per la sua tecnologia. Si parla infatti di possibili black out radio, problemi di comunicazione con i satelliti in orbita attorno al nostro pianeta e alla rete GPS, e possibilità di deviazione o cambiamento delle rotte dei voli transcontinentali, che solitamente effettuano trasvolate polari (per risparmiare tempo e carburante), e che appunto transitano in zone più esposte alle radiazioni provenienti dal Sole. Per ora quindi solamente allerte di precauzione, in attesa dell'arrivo delle particelle cariche dalla stella, che avverrà nella giornata di oggi, nel pomeriggio.
G. Petricca
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