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martedì 5 giugno 2018

Le Nubi Nottilucenti Estive

Le Nubi Nottilucenti non sono propriamente una materia astronomica, ma la loro origine è tracciabile a qualcosa che con l'astronomia c'entra molto, le meteore.

Ma facciamo un passo indietro, altrimenti si rischia di correre troppo. Queste nubi sono le più alte della nostra atmosfera, localizzabili a circa 75-85 Km dal suolo, nella regione denominata mesosfera. Infatti la loro denominazione in inglese è Polar Mesospheric Clouds, ovvero Nubi Polari Mesosferiche. Questa definizione ci fornisce anche una ulteriore indicazione su dove rintracciarle: la loro fascia principale di visibilità infatti si trova alle alte latitudini, dai 50° N ai 70° N. In rare occasioni si sono spinte anche più a sud, ma ci sono pochi rapporti al riguardo.


Nella foto sopra (©2014 P-M Hedén - Svezia) possiamo ammirarle in tutta la loro straordinaria bellezza! Sembrano, come l'autore stesso ha suggerito, delle 'Vene del Paradiso' per il loro aspetto. Un altro soprannome noto per queste strutture è 'Fulmini Congelati', e personalmente dico che sono entrambi appropriati.

Ma, tornando un attimo all'apertura dell'articolo, perchè ho citato le meteore in questo argomento? Un po' di storia, in breve. Non erano mai state notate prima del 1885, anno della disastrosa eruzione del vulcano Krakatoa in Indonesia. Si pensò quindi che si generassero addensandosi intorno alle polveri spinte sin così in alto dall'eruzione stessa. Ma poi anche ad anni di distanza, le stesse continuavano ad apparire, e studi decisamente più recenti hanno illustrato una nuova e più concreta possibilità.
Perchè le meteore? Per la loro genesi. Le Nubi Nottilucenti sono infatti composte di piccolissimi cristalli di acqua ghiacciata, non più grandi di 100 nanometri (1 nanometro = 1 miliardesimo di metro, o 1 milionesimo di millimetro) e da polveri finissime sospese a quelle altitudini.

Proprio queste polveri vanno a creare il primo nucleo di aggregazione per la formazione delle nubi mesosferiche, e sono polveri che derivano dalla disgregazione di micrometeoriti che entrano in contatto con l'atmosfera terrestre, rendendo questo fenomeno, in parte anche alieno! Poi entra in gioco l'ultimo fattore, le temperature estremamente negative, circa -120°C che sono necessarie per far condensare la bassissima percentuale d'umidità presente in loco (circa 1 milionesimo di quella del deserto del Sahara) in queste nubi.


Nell'immagine qui sopra (©NASA) possiamo vedere come appaiono invece dalla Stazione Spaziale Internazionale! E come loro stesse denotino chiaramente il passaggio dalla parte più alta della nostra atmosfera allo spazio vero e proprio (che per convenzione si fa partire dalla quota di 100km).

La loro struttura ha molteplici forme, alcune filamentose, come quelle nella prima foto, oppure altre che appaiono più granulose o con molti varchi interni. In questo sito (in inglese) trovate una esaustiva descrizione di tutte le varie tipologie oltre che ad altre stupende immagini!

La domanda che ci poniamo in conclusione d'articolo è: è possibile osservarle dal nostro paese? Possibile si, ma molto molto difficile. Innanzitutto sono favorite le regioni settentrionali, in particolar modo chi vive ad una elevazione sul livello del mare alta, e che abbia l'orizzonte orientale o occidentale sgombro da ostacoli come montagne o simili. Poi c'è solo da aspettare e avere pazienza: i mesi migliori sono quelli estivi, quando la mesosfera è più fredda (contrariamente a cosa si potrebbe pensare data la stagione in corso).

Si sono avuti rapporti di osservazioni a latutidini pari a quelle dell'Italia anche in altri continenti, come Asia e America, quindi la possibilità c'è, è solamente molto ristretta. Ma se doveste viaggiare verso nord in questo periodo, allora ricordatevi di 'buttare un occhio' da 45 a 120 minuti dopo il tramonto e lo stesso tempo prima dell'alba, quando il sole è tra i 6 e i 16 gradi sotto l'orizzonte locale.

Buone Osservazioni a Tutti!
G. Petricca

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